
Narrativa/Romanzo rosa storico
Newton Compton
11 gennaio 2018
kindle, cartaceo
538

Cos’è successo tanti anni fa a Parigi? Cos’ha sconvolto la vita della giovane Kat? È passato tanto tempo da allora, ma Kat non ha mai smesso di cercare una risposta… Nella casa di riposo in cui vive, in Louisiana, Amélie O’Connor ha l’abitudine di lasciare la porta della propria stanza aperta, in attesa di amici. Ma la visita che un giorno riceve è assolutamente inaspettata: la donna che si presenta è infatti Kat Thompson, l’ex fidanzata del suo defunto marito, Jack. Kat e Jack progettavano di sposarsi dopo il ritorno di lui dalla Francia, alla fine della seconda guerra mondiale. Ma i loro piani furono stravolti a causa di una giovane donna francese che, a detta di Kat, “strappò” al bell’ufficiale americano un sì proprio a Parigi. Quella donna era Amélie... Sarà un ritorno al passato, quello che le due donne dovranno affrontare, un ritorno alla giovinezza, ai rispettivi amori, ma anche ai giorni bui dell’occupazione nazista. Un dolore cui Amélie non può sottrarsi, perché Kat non è disposta ad andarsene senza conoscere la storia che ha cambiato per sempre la sua vita.
Il passato non si può cancellare
Una storia di passione e perdono nella Parigi della seconda guerra mondiale
«Non ho mai capito cosa trovasse in te». Per un attimo, mi chiedo se quella voce di donna non sia un parto della mia immaginazione. Mon Dieu, la frase mi suona familiare – me la sono ripetuta spesso negli ultimi settant’anni. Quando mi volto verso la porta del mio appartamento all’interno della casa di cura – ho l’abitudine di lasciarla aperta, così i miei amici capiscono che non sono indisposta – però, lei è lì, non c’è alcun dubbio: la fidanzata che mio marito ha abbandonato. È invecchiata oviamente – lo siamo tutti, no? – eppure la riconosco. È alta, per lo meno in confronto a me, anche se con l’età la sua schiena è diventata curva e adesso ha bisogno del bastone per camminare. La pelle è ancora candida, come latte in una brocca di porcellana, sebbene abbia ormai la consistenza rugosa a cui les femmes d’un cer taine âge non possono sfuggire. Ha ancora gli occhi color fiordaliso, il naso piccolo che, mentre mi guarda, tiene puntato verso l’alto, come se sentisse puzza di marcio. (…) «Kat», dico, consapevole del mio accento, che ho provato a perdere senza mai riuscirci. «Che sorpresa». «Immagino. Sempre meglio di quella che mi hai fatto tu».
RECENSIONE
2016. Ci troviamo allo Shady Oaks Assisted Living Center, dove gli anziani possono vivere in appartamenti in maniera indipendente ma al tempo stesso vengono seguiti da medici specialisti e curati in caso di bisogno. Katherin si presenta alla porta di Amélie, desiderosa di mettere sul tavolo, insieme ad una buona tazza di tè, il conflitto interiore che l’ha accompagnata per tutta la vita; sa che per colpa di un tumore maligno le restano soltanto sei mesi di tempo su questa terra ed è decisa ad affrontare i dubbi che, nonostante una vita piena e soddisfacente, l’hanno tormentata senza sosta.
«Mia pronipote si è trasferita qui da poco. Lavora in una nuova azienda di computer che ha sede in quell’edificio mostruoso a nord del centro». «Ah sì». Si occupano di software, e il loro palazzo è tutto di vetro, con belle forme curve e aiuole in cui c’è sempre qualche pianta fiorita. Io lo trovo delizioso. «Quindi sei venuta a trovarla?» «Come scusa ufficiale. In realtà, sono venuta per parlare con te». Stringe il bastone. «Ho bisogno di sapere cos’è successo».
Le esistenze di queste due donne, così diverse fra loro, praticamente agli antipodi, hanno un vissuto in comune: l’amore per Jack O’Connor, un aspirante medico che ha dovuto affrontare come molti uomini e molte donne la Seconda Guerra Mondiale. Lo “scontro” fra le due è inevitabile, ma Amélie decide come gestire la cosa: a modo suo, con i suoi tempi e raccontando gli eventi fin dall’inizio, fin da prima di conoscere casualmente Jack. L’autrice a questo punto, con un linguaggio estremamente evocativo e oserei dire cinematografico (tanto che ho vissuto molte delle sensazioni che mi trasmise il film “Il pianista” nel 2001 di Roman Polanski) ci porta nella Francia degli anni del Secondo Grande Conflitto che vanno dal 1937 al 1945 e, raccontando la vita di Amélie, ci fa comprendere la psicologia di lei, di tutti i francesi, di tutto il popolo europeo che ha dovuto subire gli effetti devastanti di una guerra crudele e impietosa; solo così potremo comprendere, insieme a Katherine, i perché che hanno segnato i destini di queste due donne.
L’accettazione, il perdono, la passione, la forza della vita che supera la tragedia, sono il leit motiv di questo bellissimo romanzo, dove racconti di vicende storiche contemporanee si alternano a messaggi universali sui sentimenti umani, il tutto arricchito dall’ironia e dalla leggerezza di un grandissimo e tenero amore, coinvolgendo di conseguenza il lettore a tutto tondo e trasportandolo in un passato che vogliamo sì dimenticare ma che al tempo stesso dobbiamo ricordare, per non incorrere nuovamente negli orrori che sono stati perpetrati a tutta l’umanità.
AUTORE
Robin Wells ha lavorato nel settore della comunicazione per anni, ma ha sempre sognato di scrivere romanzi. Adesso lo fa a tempo pieno, raccontando storie ispirate al personaggio di sua nonna e ai suoi genitori, entrambi librai. Ha vinto numerosi premi tra cui l’RWA Golden Heart e due National Readers’ Choice Awards. Una moglie francese è il suo primo libro pubblicato in Italia.
Lettrice oserei dire compulsiva, attraverso i libri riesco a vivere miriadi di vite diverse! Passo volentieri da un thriller ad un romanzo, da un fantascientifico ad uno storico, da un distopico ad uno psicologico, scartando solamente il genere horror, che proprio non è indicato per il mio animo sensibile. Grazie ad un casuale incontro su Instagram, ho potuto avere l’onore di entrare nel gruppo de La bottega dei libri, attraverso cui sto realizzando un mio sogno di sempre: lavorare nel mondo dei book blogger.