
regency
Self-publishing
16 giugno 2024
cartaceo, ebook
269

𝑳𝒐𝒏𝒅𝒓𝒂 𝟏𝟖𝟏𝟑
Per il Visconte Edward Lewis trovare moglie non è mai stata un’urgenza. Amante a tempo pieno – meglio se di donne che non rivedrà più – al ruolo di aspirante marito ha sempre preferito gli affari.
Certo, perseguire tale intento sarebbe più facile se non fosse l’unico erede di un antico casato. Soprattutto, se non avesse una madre…
La melodrammatica Lady Catherine ha in mente per lui una scintillante Stagione a Londra, nonostante Edward sembri più avvezzo alle fughe, che ai balli.
Il furto maldestro di una carrozza, poi il sequestro involontario di una prostituta, Vivian, e i piani del visconte saranno tutti da rivedere.
Dopo una notte da cliente per ripagarla dell’errore, il fato si rivelerà per entrambi un’occasione: cinque giorni insieme a Mayfair, al costo di tre sterline, per convincere il Ton londinese che Vivian sarà la futura Viscontessa di Ashby.
Facile come bere una limonata, si direbbe, o ardente come un fuoco che divampa?
Al lettore, l’ardua sentenza.
“Una lady in affitto” di Thina Sulas mi ha subito conquistata, nonostante la storia sia già conosciuta.
Thina ha preso un film cult degli anni novanta, Pretty Woman, e lo ha riscritto in versione regency, ottenendo un romanzo brillante e divertente.
Non mi dilungo nel raccontare la trama, che probabilmente tutti conoscono, ma la Sulas, attraverso alcune piccole “variazioni”, è riuscita brillantemente a creare una storia perfettamente ambientata nel nuovo periodo storico.
“Lo chiamano amore da secoli… Stupido me che per tutto questo tempo non ci avevo creduto”.
Come nel film, troviamo una “sfacciata” Vivien (sì, anche i nomi sono rimasti quelli), un serio visconte, l’amica strana, Kit, il cattivo di turno, oltre ai vari componenti della servitù (che ovviamente tifano per la nostra protagonista).
Durante la lettura, ho vissuto, passo dopo passo, tutte le scene del film e mi sono talmente immedesimata nel racconto che, se chiudevo gli occhi, vedevo Julia Roberts e Richard Gere indossare gli abiti dell’epoca!
“Perché se è vero che un gioiello è possibile chiuderlo in una scatola, fino a dimenticarlo, non vale lo stesso per un cuore: quello puoi prenderlo a pugni e schiaffi nel tentativo di zittirlo, ma avrà sempre una voce. Soprattutto, porterà in sé un nome che, qualunque cosa accada, non dimenticherai più”.
La Sulas è bravissima a scrivere questa tipologia di romanzo.
Grazie a un sapiente uso della scrittura, riesce a trasmettere tutte le emozioni che provano i protagonisti e a coinvolgere il lettore.
Attraverso il doppio POV, riusciamo a entrare in sintonia con i pensieri di entrambi i protagonisti e vivere appieno le loro sensazioni.
Non mancano un pizzico di spicy, dosato con molta classe, le battute intriganti, i personaggi coinvolgenti che, vi assicuro, tra sorrisi, risate e qualche lacrima, vi terranno incollati alla narrazione sino alla fine.
“Una lady in affitto” è un retelling che ha saputo donare nuova vita a un film, regalandoci un favola di altri tempi e, soprattutto, ricordandoci che dentro di noi siamo un pochino tutte Vivian e, anche noi, come lei, “desideriamo la favola”.
Un libro che vi farà innamorare di quest’autrice, che vi spingerà a vedere, o più facilmente rivedere, “Pretty Woman”, e che soprattutto vi allieterà le giornate in questa “strana” (dal punto di vista meteorologico) estate.
Buona lettura!
P.S. piccolo spoiler… la storia, al contrario del film, continua “dopo il salvataggio” ma non aggiungo altro, vi lascio la sorpresa.
«Dunque, cosa succede dopo che lui ha scalato la torre e salvato lei?» chiede Edward con tono intimo, senza mai staccare gli occhi dai miei. Mi alzo in punta di piedi, sollevo il mento per lui e gli sorrido. «Che lei salva lui» rispondo io.
4 stelle ⭐⭐⭐⭐✰

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.