
Romanzo rosa
Newton Compton Editori
8 novembre 2018
Kindle e cartaceo
407

“Un paio di scarpe possono cambiarti la vita” è una frase che non ha mai convinto Riley, e i colpi di fulmine per lei sono sempre stati e rimangono un fenomeno atmosferico. Orfana da quando aveva dieci anni, a ventisette ha tutt’altro a cui pensare: una matrigna succhia-soldi che le inventa tutte per ostacolarla; due sorellastre aspiranti web star, sempre impegnate a tiranneggiarla; tre lavori che deve fare per riuscire a vivere nella Grande Mela; e, per non farsi mancare nulla, il romanzo a cui sta lavorando da due anni e che sogna di poter pubblicare. Ma a New York le occasioni sono dietro l’angolo e un galà in maschera a Central Park potrebbe rappresentare il trampolino perfetto per realizzare il suo sogno. Quello che Riley non ha considerato è che a una festa del genere si possono fare anche incontri inaspettati… E proprio per colpa di uno speciale paio di scarpe si ritrova, proprio lei, da un giorno all’altro, a diventare la protagonista della favola più romantica di sempre nella città dove tutto può succedere.
“…Tanto tempo fa in un Paese lontano lontano…
No, questa è un’altra volta, è un’altra storia. Non è stata tanto tempo fa, e la città era New York.”
Perché ogni qualvolta mi innamoro di un libro, farne la recensione mi mette ansia?
Sarà forse il timore, da comune ma accanita lettrice, di non essere in grado di esprimere un giudizio che possa invogliare qualcuno ad apprezzare quanto mi appresto a recensire?
O sarà la paura di mettere nero su bianco quanto da me provato durante la lettura?
Considerando che anche rispondendomi alle domande non modificherei il mio parere, proviamo a scrivere…
Questa lettura, come ben facile intuire, si ispira alla meravigliosa storia di Cenerentola che ha fatto sognare, e fa sognare, numerose bimbe di tutte le epoche.
La “nostra Cenerentola”, che nulla ha da invidiare alla più famosa omonima ripresa da C. Perrault e dai fratelli Grimm (scrivo ripresa perché ho scoperto che ne esistono diverse varianti in quanto originariamente era una fiaba popolare dell’Antico Egitto), si chiama in realtà Riley e vive ai giorni nostri a Manhattan.
Riley, come la tradizione ci insegna, è rimasta orfana di mamma in tenera età e il padre, convinto di fare una cosa giusta per sua figlia, si risposa con Mathilda Tremaine, a sua volta madre di due gemelle. Come ben sappiamo la decisione del padre, che purtroppo lascerà ben presto Riley, causerà non pochi problemi alla nostra protagonista.
“…la sua attenzione fu rapita da una visione: svolazzanti boccoli biondo chiarissimo, pelle diafana, si muoveva leggera facendo danzare la stoffa impalpabile del vestito celeste. Era la cosa più bella che avesse mai visto in vita sua e aveva perfino smesso di respirare, perso a contemplarla.”
Il nostro “Azzurro”, che in realtà tanto principe non è, anzi lui si definisce “Pirata”, si chiama Jesse ed è lo scapolo più ambito di New York, oltre ad essere un incorreggibile dongiovanni.
Ma l’Amore, quello con la A maiuscola, può fare miracoli!
“Non sono mai stato tanto sincero con nessuno al mondo, né mai sono stato a mio agio con nessuna, in questo modo, senza desiderare altro. Potrei pagare l’orchestra per suonare tutta la vita e stare così con te»”
Non mancheranno la fata Smemorina, una dolcissima attempata signora di nome Deva che, conoscendo Riley sin dalla nascita, ha per la nostra Cenerentola un affetto molto simile a quello che prova una nonna; i topolini Gas, Tobia e Giac che nel nostro caso sono Romeo e Tanya, due collaboratori per il giornale per cui lavora Riley, e naturalmente la scarpetta che invece di essere di cristallo è una stupenda Louboutin in raso, tempestata di diamanti e zaffiri chiamata The Dream, Il Sogno come quello che la nostra protagonista si troverà a vivere.
Felicia è bravissima a “dipingere” e rendere quasi reale quello che scrive.
La scrittura fluida rende la lettura molto piacevole e distensiva. Non vi è un alternarsi di POV, come nella maggioranza dei libri che mi è capitato di leggere ultimamente, ma un racconto continuo, senza interruzioni. Naturalmente il lavoro di editing alle spalle è notevole in quanto non ho rilevato alcun errore nè di battitura nè di grammatica e sintassi. Durante la lettura mi sono trovata catapultata all’interno della storia, quasi stessi assistendo ad una proiezione sul grande schermo. Ho immaginato i volti degli interpreti, i loro vestiti, l’ambiente in cui quanto narrato si svolgeva. Ho provato simpatie, affetti e anche odio per alcuni personaggi, vi lascio immaginare a chi mi riferisco, ma soprattutto, oltre ovviamente a sognare ad occhi aperti, ho riso, e non poco, per le battute sagaci e taglienti di quel peperino di Riley.
Ho letto alcune recensioni poco positive riguardo ai continui rimandi alla fiaba originale, ovviamente da un libro che richiama già nel titolo il nome di Cenerentola non ci si può attendere un qualcosa che non rammenti la trama originaria e poi considerando che di questa leggenda ci sono circa trecento versioni una in più, e tra l’altro in chiave moderna e ben scritta, non può sicuramente dare noia. E poi, lasciatemelo dire, da inguaribile romantica sognare di incontrare il Principe Azzurro rende la routine quotidiana un pochino più leggera.
Un libro assolutamente da leggere, per tornare bambina e rivivere la magia della favola della buonanotte raccontata dalla mamma.
“Non sappiamo chi sia il primo ad aver detto «E vissero tutti felici e contenti», ma sembra che questo sia il momento giusto per scriverlo.
Per sognare, abbiamo ancora le favole, per tutto il resto… c’è Google.”
Felicia Kingsley è nata nel 1987, vive in provincia di Modena e lavora come architetto. Matrimonio di convenienza, il suo primo romanzo inizialmente autopubblicato, ha riscosso grande successo in libreria con Newton Compton ed è diventato il secondo ebook più letto del 2017. Stronze si nasce è stato nella classifica dei bestseller per settimane. Una Cenerentola a Manhattan è il suo terzo libro.

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.