
Le inchieste di Maisie Dobbs
giallo storico
Neri Pozza
8 luglio 2021
cartaceo, ebook
320

Nel 1910 la tredicenne Maisie Dobbs prende servizio come cameriera in una elegante dimora di Belgravia, casa Compton. La moglie di Lord Julian Compton, Lady Rowan, una fervente suffragetta, non tarda a rendersi conto che la schiva ragazzina possiede una mente eccezionale, un'intelligenza così brillante da meritare più dell'angusto destino che il lavoro domestico potrebbe riservarle.
Nulla di meglio, dunque, che indirizzarla presso l'amico Maurice Blanche, uno degli investigatori preferiti dell'èlite europea del tempo. Un utile apprendistato prima di tentare di accedere al pretigioso Girton College di Cambridge. Lo scoppio della guerra, però, muta radicalmente le cose. Maisie si forma come infermiera e parte per la Francia, dove l'orrore non lascia scampo a niente e nessuno, nemmeno a lei. Rientrata in Inghiterra, nel 1929 la giovane donna decide di rilevare l'attività di Blanche e mettersi in proprio come investigatrice privata. Il suo primo caso, tuttavia, pare di poca rilevanza: il commerciante Christopher Davenham le chiede di indagare sulla presunta infedeltà della moglie Celia, una donna che sembra aver fatto della menzogna un'arte. Dopo tutto il tirocinio, tutti gli studi e i successi con Maurice Blanche, quel semplice caso di adulterio pare a Maisie un affronto.
Ma la giovane investigatrice non si tira indietro. Non è forse vero che le cose straordinarie si camuffano sempre da cose qualsiasi? Maurice le ha insegnato a non dare nulla per scontato. e così ecco che, pedinando Celia Davenham, Maisie si ritrova nell'ultimo luogo in cui avrebbe pensato di trovarsi: il cimitero di Nether Green, dinnanzi a una lapide con inciso un nome e null'altro.
“Un fenomeno intrigante. Riuscire a controllare fino a questo punto un intero gruppo di persone. È un fenomeno che vedremo ancora, temo, soprattutto in tempi come questi, con la gente in cerca di risposte impossibili, di un capo che la tolga dall’incertezza, di un legame con altri che abbiano avuto le stesse esperienze”
In “Un semplice caso di infedeltà” ci troviamo nell’Inghilterra del 1915. I venti di guerra hanno spazzato via il promettente futuro di Maisie Dobbs. Non era stato facile, per lei, piccola sguattera di casa Compton, approdare all’università. Eppure, grazie alla sua mente pronta, ai suoi sacrifici e all’appoggio di Lady Rowan, aveva realizzato il suo sogno. Istruirsi per avere un futuro migliore. Quando la guerra finisce, Maisie non è più la stessa. Sente di non poter riprendere la strada interrotta. Così, sfruttando gli insegnamenti del suo mentore, diventa investigatrice privata. Il suo primo caso, apparentemente banale, si rivelerà quale punta di un iceberg, celante in profondità qualcosa di più grande. Maisie potrà mettere a frutto la sua arguzia e le sue conoscenze per venirne a capo. Per lei significherà anche rivivere i dolorosi ricordi degli anni della guerra. Emergeranno tutti quei sentimenti che aveva cercato faticosamente di seppellire nel profondo del suo cuore.
Maisie è figlia unica. Sua madre è morta quando lei era ancora una bambina; è stata allevata con amore e sacrificio dal padre, venditore ambulante di frutta e verdura; è una ragazzina sveglia e curiosa, al punto tale da attirare l’attenzione di Lady Rowan, moglie del suo datore di lavoro.
Lady Rowan è una donna colta e anticonformista, si batte per i diritti delle donne. Affida l’istruzione di Maisie all’amico Maurice Blanche. Costui è un investigatore privato di grande cultura e saggezza. Maisie si trasforma, piano piano, in una donna ambiziosa e caparbia, pur mantenendo la propria indole modesta e umile. I momenti di crisi non mancano. Maisie non è più una servetta ma neppure una signorina dell’alta società come le compagne di studi. È una giovane donna coraggiosa alla ricerca della sua strada.
“La sensazione che provava davanti a quei volumi si poteva paragonare alla fame che sentiva quando, alla fine di una giornata di lavoro, veniva messa in tavola la cena. E sapeva di aver bisogno di quel nutrimento quanto il suo corpo del cibo” – Un semplice caso di infedeltà
La narrazione è piuttosto singolare: è sicuramente scorrevole ed avvincente, ma ogni cosa si spiega a suo tempo. Ogni tassello trova il suo posto pagina dopo pagina. La parte iniziale può indurre il lettore a pensare di trovarsi tra le mani un sequel. L’autrice ci presenta personaggi e situazioni come se ne conoscessimo i precedenti. Proseguendo con la lettura, si arriva anche al famoso “prima”, ossia all’origine della storia e di tutti gli eventi che hanno formato la protagonista. Il tutto avviene con ordine ed oculatezza, in modo da non creare confusione alcuna. Nessun quesito rimane in sospeso. La ricostruzione storica del periodo è accurata, i personaggi credibili, la trama ben articolata e il ritmo incalzante. La storia mette in evidenza la condizione di svantaggio delle donne nei primi del Novecento; pone al centro le problematiche dei soldati di ritorno dalla guerra, uomini feriti nel corpo e nell’anima. Una narrazione che non manca di suspense ma anche di una certa tensione emotiva.
“La verità risiedeva proprio in mezzo alle bugie, alle cortine di fumo e agli specchi deformanti dei misteri irrisolti della vita, in attesa che qualcuno penetrasse nel suo santuario e se ne andasse senza chiudersi bene dietro la porta” – Un semplice caso di infedeltà
Una bella scrittura, una bella storia. Le tematiche sono drammatiche ma, purtroppo, realistiche. Sono state trattate con rispetto e delicatezza. Una trama coinvolgente: suscita empatia nei confronti dei protagonisti, ma anche un desiderio di scoperta dei vari misteri, seminati qua e là dall’autrice nel corso della storia.
Partecipazione e curiosità. Due elementi che fanno di uno scritto, un romanzo riuscito e funzionante. “Un semplice caso di infedeltà” costituisce una lettura che non mi ha mai annoiata, che ho assaporato sforzandomi di non arrivare all’ultima pagina troppo in fretta. Possiede la giusta aura di mistero che si conviene ad un giallo, con tanto d’azione sul finale. La cura delle descrizioni e dei dialoghi possono avvicinarlo ad un classico, mentre la realistica precisione nel riportare i fatti e illustrazione del contesto possono farlo rientrare nel genere storico. Lo definirei un romanzo camaleontico.
La protagonista di “Un semplice caso di infedeltà” è straordinaria: non potendo realizzare il suo progetto iniziale, ha saputo canalizzare le sue doti in qualcosa d’altro. Si è reinventata creandosi una carriera stimolante e richiedente capacità, arguzia e intuito. Chi per un motivo, chi per un altro, in ognuna di noi c’è una Maisie Dobbs. Con i nostri sogni nel cassetto. Le nostre ferite. Le nostre battaglie quotidiane. Le sconfitte e le vittorie.
“…perché, ancora una volta, il tempo, folletto dispettoso, cambiava nel giro di un istante la sua vita” – Un semplice caso di infedeltà
E voi… avete mai rinunciato ad un sogno in nome del dovere? Come definireste una simile scelta? Coraggiosa? Incosciente? Ingiusta? Rinunciataria?