Rainbow Place
Erotico QLGBT
Un posto sicuro (Rainbow Place Vol 2) di Jay Northcote, Jaybird Press
10 settembre 2019
Kindle e cartaceo
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Dove vai quando casa tua non è più un posto sicuro?
Alex sta per compiere diciotto anni, e non si è ancora dichiarato. Ha continuato ad aspettare il momento giusto, in attesa di fuggire all’università e uscire finalmente allo scoperto, lontano dall’influenza dell’oppressivo padre omofobo. Quando fallisce agli esami si ritrova bloccato nella piccola città di Porthladock; peggio ancora, a lavorare per suo padre. L’unica cosa che rende sopportabile la situazione è Cam.
Cam è a suo agio con la propria bisessualità, ma non la sbandiera. Giovane, libero e single, la sua vita sociale gira attorno al rugby e al tempo passato con gli amici. È attratto da Alex, ma i loro sei anni di differenza lo rendono cauto. Inoltre pensa che Alex abbia bisogno di un amico più di quanto non abbia bisogno di un innamorato, e man mano che la loro amicizia cresce, decide che non è il caso di metterla a rischio per del sesso occasionale.
Quando il padre scopre il suo orientamento, Alex si ritrova all’improvviso senza lavoro e senza casa. Trova un impiego al Rainbow Place, la caffetteria LGBT-friendly locale, e Cam gli permette di stare nel suo appartamento per un po’. Ma Alex preferirebbe dormire nel letto di Cam piuttosto che sul divano. Vivendo sotto lo stesso tetto, i loro sentimenti reciproci si fanno più forti e la tensione sessuale diventa difficile da ignorare. Cedere finirà forse con il rovinare la loro amicizia e complicare ancora di più le cose, per Alex?
Alex lanciò di nuovo un’occhiata al gruppo e si trovò gli occhi di Cam puntati addosso. Quando incontrò il suo sguardo, Cam fece un gran sorriso, sollevando la mano per salutarlo. Lui tentò di fare altrettanto con aria disinvolta, ma venne sopraffatto dalla timidezza. Si sentiva le guance in fiamme e distolse lo sguardo, maledicendosi per il fatto di essere così socialmente inetto.
Pomeriggio uggioso, camino e the alla menta sono una degna compagnia per iniziare una nuova lettura. Alcuni mesi fa avevo avuto il piacere di leggere e recensire “Rainbow place”. Ora vi presento “Un posto sicuro”, il secondo libro della serie scritta da Jay Northcote, uno tra i più famosi scrittori MM.
In questo libro conosciamo meglio due personaggi che abbiamo già incontrato nel primo volume: Alex e Cam.
Sin dal loro primo incontro, avvenuto durante i lavori di ripristino del locale Rainbow place, che era stato distrutto per colpa di atti di vandalismo omofobo, tra i due era subito scoccata la scintilla.
Alex è giovane, inesperto e per questo impacciato e imbranato. Cam, che non nasconde la sua bisessualità, fa parte della squadra di rugby ed è bellissimo.
Anche in questo romanzo, l’autore tratta temi importanti quali la violenza e l’omofobia in maniera molto delicata.
Perse la cognizione del tempo. Era passato parecchio dall’ultima volta che aveva baciato qualcuno in quel modo, senza portare oltre le cose. Gli ricordava com’era stato essere adolescente, quando pomiciava con qualcuno per ore, senza arrivare a infilargli le mani nei pantaloni. Voleva di più, ma non lì. Per il momento potevano anche essere soli, ma poteva esserci in giro altra gente che tornava a casa, e dovevano essere cauti.
Alex, che potrebbe, visto la sua giovane età, essere mio figlio, mi ha fatto molta tenerezza. Ho apprezzato la sua “crescita”, il suo coraggio di affrontare i cambiamenti e riprendersi la sua vita.
Cam è l’amico ideale, che nelle difficoltà ha saputo aiutare Alex standogli accanto.
La storia è scorrevole e ben scritta. Come ho già scritto nella precedente recensione Northcote ha una scrittura fantastica e anche nelle scene hot riesce a trasmettere i sentimenti che i protagonisti provano senza mai essere volgare.
La storia è un monito, come per il precedente romanzo, per raccontare la paura di fare coming out, per combattere l’omofobia e per far comprendere che il diverso non deve far paura. La lettura di questa serie aiuta a comprendere che non bisogna aver timore di accettare le diversità, ma bisogna aprire la propria mente senza pregiudizi alcuni.
Mi permetto un unico appunto: mi è spiaciuto che l’autore abbia lasciato in sospeso il rapporto tra Alex e suo padre, avrei apprezzato capire gli sviluppi della situazione, anche se questa mancanza non inficia la narrazione.
Si trovarono nell’oscurità, labbra morbide su labbra morbide, all’inizio in modo dolorosamente dolce ma che ben presto si trasformò in qualcosa di rovente e disperato. Consapevole del fatto che erano in mezzo alla strada, Alex tirò Cam verso il basso muro che circondava la proprietà sull’angolo.
Jay vive appena fuori Bristol, nel West England. Viene da una famiglia di scrittori, ma ha sempre pensato che con lui il dono per la narrativa avesse saltato una generazione. Ha passato anni a scrivere solo e soltanto e-mail, articoli, o contenuti internet.
Un giorno ha deciso di provare con un racconto, giusto per vedere se ne era capace, e ha scoperto che dava dipendenza. Non ha più smesso da allora.
Jay è transgender, e in precedenza era noto come ‘lei’.
I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.