Giallo
Lindau
7 novembre 2019
cartaceo, ebook
270
Dylis Hughes è un'agente di commercio, abituata a viaggiare per lavoro. Ma chi glielo ha fatto fare di mettersi al volante nel bel mezzo di una bufera di neve e con previsioni meteo così scoraggianti?
Quando rimane bloccata con la sua auto nella campagna dello Yorkshire sul far della sera, capisce che non è stata una buona idea. Fortunatamente la soccorre Inigo Brown, che è diretto alla casa di un vecchio zio per festeggiare il Natale. I due, giunti all'austera dimora, scoprono una strana situazione.
Il padrone di casa è chiuso nella propria stanza, apparentemente malato. La giovane moglie è affabile, ma sembra nascondere qualcosa, e i domestici non hanno l'aria di essere dei veri domestici. Quando la tormenta obbliga altri viaggiatori a cercare rifugio da loro, la compagnia si allarga e l'atmosfera si surriscalda. E, nel cuore della notte, la morte verrà a turbare il sonno degli ospiti…
Una trama intrigante, un'atmosfera misteriosa e personaggi dal passato oscuro aggiungeranno non pochi brividi al nostro Natale.
“Mentre guidava, Dylis Hughes canticchiava tra sé, un’abitudine che non riservava a nessuna occasione particolare. Tuttavia, nella situazione in cui si trovava ora, gran parte dei suoi conoscenti avrebbe pensato che fosse il caso di allarmarsi, anziché canticchiare. Ma la maggioranza dei suoi conoscenti, pensò Dylis, era costituita da pessimisti. Persone che, giudicando i suoi programmi e le sue intenzioni, sembravano provare un morboso piacere nel dirle: “Non ce la farai mai, Dylis, o se ce la farai, te ne pentirai“ – Un piccolo omicidio di Natale
Il titolo del romanzo, “Un piccolo omicidio di Natale”, diciamo che è fuorviante in quanto di “natalizio” in esso vi è ben poco, se non la neve copiosa che in un certo senso è la colpevole dell’arrivo di vari ospiti inattesi in una villa isolata.
Dylis è un’agente di commercio di medicinali. Durante un viaggio di lavoro, a causa della bufera di neve, finisce fuori strada in una zona isolata. Fortunatamente transita su quella strada Inigo che è diretto al vecchio castello di suo zio per passarvi le feste.
Tutto il romanzo è ambientato in questa decadente dimora, piena di spifferi e di strani scricchiolii, che si trova in mezzo al nulla, dove, per svariati motivi, tutti riconducibili all’abbondante nevicata, giungeranno anche altri malcapitati.
La struttura della trama richiama i famosi gialli di Agatha Christie, in quanto abbiamo un gruppo di persone bloccate in un luogo chiuso e un omicidio.
Vi piacciono i gialli classici, con poca azione o preferite i gialli più “moderni” ricchi di azione?
Quasi nessuno conosce gli altri personaggi e non ci sono legami fra di loro. Durante il giorno, la forzata convivenza sembra scorrere tranquilla, ma di notte accadono cose strane: nei corridoi bui si aggirano losche figure, oggetti che scompaiono, strani sabotaggi, ma nessuno a parte Dylis sembra accorgersene.
Quando, improvvisamente, uno dei personaggi muore e uno degli abitanti della casa scompare nel nulla, tutti si trovano a sospettare di tutti.
Le dichiarazioni contrastanti, le evidenti menzogne o le mezze verità fanno dubitare di chiunque. Chi sono queste persone costrette a vivere insieme? Chi sta recitando, chi sta mentendo per nascondere un complice e quali sono le motivazioni di questa strana e imprevedibile morte?
Dylis, che suo malgrado si troverà per diversi motivi a essere personalmente coinvolta nell’indagine, dovrà convincere Inigo che si tratta di un omicidio e che tra di loro si nasconde un assassino.
Il ritmo è brillante, in alcuni passaggi si possono rilavare sfumature del tipico “humor” inglese, che rendono i capitoli intriganti. I personaggi sono ben tratteggiati.
Un giallo interessante con un finale movimentato e impensato.
“Cari ospiti!“ Esclamò, palesemente indispettita. “Sono stata lieta di accogliervi tutti, poiché eravate bloccati nella bufera e non sapevate dove andare. Ero già piuttosto occupata, ma non mi sono tirata indietro. E cosa ho ricevuto in cambio? Un comportamento vergognoso. Gente che si intrufolava nelle stanze altrui o si divertiva a fare scherzi di pessimo gusto. Ora mi guardate tutti con aria innocente. Oh, voi non c’entrate nulla, ovviamente… Anche tu, Inigo: pensavo di potermi fidare di te. Ma ti sei fatto trascinare in questa cospirazione…“
L’autrice di “Un piccolo omicidio di Natale”
Di Lorna Nichol Morgan non si sa molto. Sappiamo che scrisse quattro romanzi tra il 1944 e il 1947. I gialli di sua produzione l’hanno resa una delle penne più apprezzate della Golden Age della crime fiction britannica.
I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.