
Romanzo Rosa
Self-publishing
6 giugno 2021
ebook
144

Ludovica Germani, detta Vic, vive a Roma, ha trent'anni ed è paranoica e pasticciona. Ha un'amica del cuore, una collega fidata e una madre logorroica. Vic lavorava per una rivista chiamata "Dalla Settimana": era lo zerbino della redazione, correggeva bozze e, soprattutto, scriveva necrologi.
Poi, però, un fine settimana di febbraio, aveva ricevuto un'allettante proposta di lavoro a Milano ma il suo nuovo capo, Flavio Moreno, con cui era rimasta bloccata in ascensore per diverse ore, le aveva chiesto di rimanere a lavorare per lui.
Cosa avrà fatto Vic? Avrà deciso di cambiare vita? E che cosa dovesse accadere se, all'improvviso, certi ex, che si ritenevano essere proprio ex, dovessero ricomparire nella sua vita e in quella di Flavio?
“Perché la mia valigia non arriva?
Sono tutte qui, su questo dannatissimo nastro trasportatore, tranne la mia. Ovviamente. C’è quella piena di farfalle svolazzanti che sembra uscita da un negozio di giocattoli e quella giallo fosforescente il cui proprietario (o proprietaria, ma non ne sono esattamente certa) ha attaccato un fazzoletto arancione alla maniglia. Così. Tanto per renderla più riconoscibile. E c’è pure quella con la stampa della bandiera americana e il faccione della Statua della Libertà spalmata sulla superficie lucida e rigida. Ma la mia non c’è. Che fine ha fatto?” – Un pessimo fine mese
“Un pessimo fine mese”, come si può facilmente intuire, è il seguito di “Un pessimo fine settimana”, che ho già recensito per La Bottega dei Libri.
In questo secondo capitolo, come nel precedente, proseguono le disavventure, che definirei tragicomiche, di Vic.
La nostra protagonista finalmente prende consapevolezza, o almeno ci prova, delle sue capacità; si impegna e tenta in tutti i modi essere all’altezza del suo lavoro.
“La stanza è in penombra ma posso vedere pareti che non sono mie, un armadio che non è mio e scarpe che NON SONO MIE! IN CHE PASTICCIO MI SONO CACCIATA? Mi devo calmare. CALMARE” – Un pessimo fine mese
Sicuramente, se avete letto “Un pessimo fine settimana” non potete perdervi questo nuovo capitolo.
Anche qui la scrittura è fluida e mai noiosa.
I numerosi dialoghi, intervallati da “voli pindarici” di Vic, sono scorrevoli e danno movimento al romanzo.
I personaggi sono ben descritti e viene dato maggiore spazio al carattere di Flavio e alla sua personalità, che nel precedente volume erano stati trattati superficialmente. Ora troviamo il protagonista maschile più “umanizzato”: anche lui con problemi familiari da affrontare e con delle decisioni non semplici da prendere.
Ho trovato la lettura di questo romanzo molto piacevole e a tratti divertente. La narrazione è leggera, accattivante ed è sicuramente molto facile entrare in empatia ed affezionarsi a Vic e alle sue innumerevoli paranoie. Alcune volte ho avuto voglia di darle una scrollata e di consigliarle di smetterla di farsi “seghe mentali” inutili e di vivere la sua vita con serenità. Ma diciamocelo… chi tra di noi, almeno una volta nella propria vita, non si è mai sentito come Vic: impacciato, inutile, per dirla in breve sfigato?
Ora non possiamo far altro che attendere il terzo capitolo per sapere come andrà a finire la storia di Vic e se finalmente riuscirà a trasformarsi definitivamente in una “bellissima farfalla”, facendo sbocciare la donna fantastica e intelligente che è nascosta in lei.
“Facciamo mente locale… che ho fatto ieri sera? Avanti, cervello, non puoi abbandonarmi così. Non è giusto! Ammetto che ogni tanto ti tratto male e magari ieri ho proprio dato il meglio di me, ma non è che potresti chiudere un occhio? Solo per oggi. Solo per farmi capire CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO! Calma. Devo rimanere calma. Pensa, Vic. Pensa” – Un pessimo fine mese
L’autrice
Lea Ross ha iniziato a leggere e a scrivere perché amava le favole che le raccontavano da piccola. Ha smesso di scrivere narrativa nel 2009 per dedicarsi ad altro ma ha ripreso dieci anni dopo perché senza un poco di fantasia la vita le pareva proprio insipida. Adora i chick-lit, i romanzi storici e lo humor inglese. Non le piacciono la fantascienza, il fantasy e gli scrittori russi.

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.