
autobiografia
HarperCollins
2022
cartaceo, ebook
350

È possibile che a volte andare in pezzi possa servire a farci tornare più interi?
Gaia ha ventiquattro anni, è indipendente economicamente, vive da sola e il suo futuro sembra splendere di luminose promesse.
Ma improvvisamente scende un'oscurità che la opprime, togliendole la voglia di lavorare, di vedere persone, perfino di uscire di casa.
Dopo una visita con uno psichiatra, arriva il responso: ha un "disturbo borderline di personalità". La diagnosi, dapprima accolta come promessa di cura, diventa una prigione, assieme al suo cammino codificato, fatto di sedute di terapia, di psicofarmaci, di test periodici. Per un fine che non sembra essere lo "stare bene" quanto lo "stare meno peggio". Ma questo libro non è il racconto di un dolore. E, sin dal titolo, la storia di una guarigione, raccontata con la speranza di fare del bene anche a chi la legge. Perché Gaia a un certo punto riesce a cambiare sguardo, abbandonando quello che contrappone la sanità e la normalità alla malattia, rinunciando alla prospettiva delle definizioni diagnostiche a favore della prospettiva dell'anima, "quel puntino di luce infinita che c'è dentro ognuno di noi".
Una prospettiva fatta di cura di sé, di accettazione delle proprie ferite, della comprensione che il dolore può essere un dono. E che spesso, come nella celebre frase attribuita a Rilke, le nostre paure più profonde sono come i draghi delle fiabe che proteggono i nostri tesori più grandi. Gaia, così facendo, riesce a intraprendere un cammino di salvezza e di amore, verso il prossimo, verso di sé. A più di dieci anni di distanza dal suo esordio Pulce non c'è, Gaia Rayneri torna con un libro autobiografico, che muta un profondo dolore in una splendente speranza.
Con un approccio sincretico, che va dal Cristianesimo al Buddismo, da Freud a Seneca, da Foucault alle tecniche di meditazione, "Un libro di guarigione" può accompagnare la vita di ogni essere umano, mostrandogli come affrontare i dolori, le difficoltà e le solitudini anche quando sono apparentemente insormontabili e ricordando che la felicità dell'anima è l'obiettivo più importante e più raggiungibile che esista.
“Un libro di guarigione” di Gaia Rayneri edito da HarperCollins è un romanzo autobiografico.
“È un lavoro doloroso e faticosissimo, che può sembrare molto ingiusto. Eppure contiene una grandissima speranza”
La protagonista è l’autrice stessa: Gaia. Una giovane ragazza di 24 anni, scrittrice. Vive la sua vita in maniera indipendente e pensa di riuscire a farcela su tutto.
Sino al giorno in cui le viene diagnosticato il disturbo della personalità bordeline. Inizia a frequentare gli studi di psicoanalisti e psichiatri, inizia anche ad assumere degli psicofarmaci.
Prova tanto dolore: sia a livello fisico che mentale, prova un profondo senso di abbandono e non vede via d’uscita. Per lei tutto si riassume in un’unica parola: è malata.
Gaia però non si arrende a questo suo stato e vuole far tutto per provare a uscire da questo circolo vizioso: e ci riuscirà quando verrà a contatto con la meditazione e la narrazione.
“Fermezza non significa stare fermi sulle proprie posizioni, ma operare per creare spazio al proprio sé più autentico. Accettare che possiamo essere solo noi stessi, e lavorare per non oscillare di fronte alle persone che davvero o nella nostra percezione ci chiedono di essere diversi” – Un libro di guarigione
Avete mai letto un libro che vi abbia dato un effetto di guarigione? Se sì, quale?
Chiudo gli occhi e un sospiro di sollievo! Wow! È stato bello, ma allo stesso tempo è stato un colpo al cuore leggere questo libro; e sono certa che chiunque abbia dei problemi o sia andata da uno psicologo o, ancor peggio, abbia iniziato ad assumere degli psicofarmaci, si rispecchierà in questo romanzo.
Credo che questo libro debba essere letto soprattutto da chi, come me, dopo il Covid non ci ha capito più niente. Da chi si ritrova chiuso in una bolla senza via d’uscita e chi si sente di dire che dobbiamo reagire ed essere più forti… ehm… è bello parlare senza trovarsi nella stessa situazione.
Questo romanzo autobiografico è diviso in due grandi parti: la prima è dedicata alla diagnosi, al rapporto che la stessa Gaia ha con la sua malattia, mentre la seconda parte è dedicata alla spiegazione della malattia con tutti i sintomi. Aspetto, questo, trattato anche con una vena d’ironia, che non dà fastidio e non guasta!
All’interno del romanzo l’autrice ha citato Foucault, Seneca, Freud con la sua psiche e anche la filosofia orientale. Un romanzo che dà motivi e forza per non arrendersi mai.
Lo stile è fluido, scritto bene, in manierata dettagliata e curato, tutto nei minimi particolari e con la giusta descrizione.
Sostengo fortemente che tutti noi da oggi in poi dovremmo iniziare a fare più meditazione, dovremmo ritagliare del tempo per noi stessi e provare a cercare di trovare un escamotage per non pensare. Spero che possa fare tutto ciò anche la sottoscritta!
Ringrazio l’autrice per questo capolavoro che ha scritto, mi ha dato tanta forza.

Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.