giallo
Ali Ribelli
27 maggio 2021
Audiolibro, cartaceo, ebook
354
Dopo aver perso i genitori, il lavoro e aver lasciato il fidanzato, Beatrice decide di dare una svolta alla sua vita. Lascia quindi la sua amata Roma per trasferirsi in un paesino di cinquemila anime sul Lago Maggiore, dove acquista un bar ormai chiuso da tempo e, dopo una disperata ristrutturazione, apre le porte ai suoi clienti.
Qui conosce personaggi autentici e bizzarri che ben presto si affezioneranno a lei. Tutti, a eccezione della sua rivale in affari, Annunciata Albume, titolare di una pasticceria, che cercherà in tutti i modi di metterle i bastoni tra le ruote. La vita in paese sembra scorrere tranquillamente fino a quando Rosa, una delle studentesse che frequenta il bar, viene trovata morta in un bosco di proprietà del conte del castello, un uomo schivo e da anni invisibile ai paesani. Sul corpo della vittima viene rinvenuta una scritta che riporta il nome del bar e Beatrice è subito sospettata da De Gai, il nuovo maresciallo del paese.
Oltre a dover lottare per dimostrare la propria innocenza, Beatrice dovrà fare i conti con il suo peso in costante aumento e il suo passato, che spesso torna a tormentarla ma, soprattutto, con la sua perenne sfortuna, che la mette spesso in situazioni comiche e grottesche.
Cari lettori, vi presento: “Un caffè per la vittima” di Pamela Luidelli, Ali Ribelli Edizioni.
Avete mai pensato di cambiare vita?
È quello che accade all’incontenibile protagonista di questo divertente giallo.
Beatrice perde contemporaneamente fidanzato, casa e lavoro. Sale sulla sua Fiat 500 giallo canarino e ritorna nella casa paterna, una villetta gialla anni Sessanta, chiusa ormai da qualche anno dopo la morte di entrambi i genitori.
“L’odore di chiuso e di muffa aleggiava nell’aria così intensamente da farle venire un conato di vomito. Tutto era rimasto immutato, ogni oggetto era sopravvissuto al tempo”
Sopraffatta dalla malinconia e dalla noia, la ragazza prende una decisione impulsiva:
“Su una parete di camera sua era appesa una cartina geografica d’Italia con delle puntine colorate (…) si coprì gli occhi e con il dito toccò a caso una puntina.”
Castel Lassù, sul Lago Maggiore, quella sarebbe stata la sua destinazione!
Inizia anche una nuova attività: da operaia a barista.
Rileva il bar storico del paese che risulta essere decadente, praticamente tutto da rifare, e affitta un appartamento, anch’esso malmesso, ma con un punto forte: un terrazzino che si affaccia sul lago.
“Era come osservare un quadro dipinto dalle mani di un pittore attento ai particolari” – Un caffè per la vittima
Sappiamo che in un piccolo paese i pettegolezzi viaggiano veloci. Iniziano a circolare le voci più assurde riguardo alla nuova proprietaria del bar. Tutti pronti a scommettere che in due mesi avrebbe chiuso l’attività. Insomma, prima ancora di aprire, il locale sembrava già destinato a non avere clientela.
Invece, non sarà così! Beatrice riesce, da sola, a fare un ottimo lavoro:
“Tutto era ben illuminato e più che un bar, dava l’impressione di essere un salottino shabby.”
Libri posti sulle mensole, cestini come paralume, candele al profumo di vaniglia, una selezione di the, tisane e caffè.
“Stanchi della giornata appena trascorsa? Vi sentite tristi e annoiati? Sorridete, oggi aperitivo gratis”
Entrereste per una pausa in un locale così accogliente?
La simpatia e la cordialità della barista attira, contro ogni aspettativa, sempre nuovi avventori. Si forma, poco alla volta, una clientela affezionata: le studentesse, la parrucchiera, l’estetista, il ragazzo dei computer, il farmacista, i carabinieri…
Il lavoro aumenta, ci vorrebbe un aiuto. Arriva in suo soccorso la zia Tina che si rivela essere una fonte inesauribile di ricette raffinate e sfiziose: polpette di pane con porri e formaggio, lasagne alla frutta, cocktail con cocco e menta.
Iniziano a frequentare il bar anche Gualtiero, un investigatore in pensione, e Lazzaro Corsi il misterioso proprietario del castello di Castel Lassù.
Quando tutto sembra scorrere serenamente, ecco che arriva un colpo di scena.
Una delle studentesse, che tutte le mattine si fermavano a bere un caffè Hawaii prima di andare a scuola, viene trovata morta nel bosco e, sul suo corpo, spicca la scritta “Nemesi”, proprio il nome del locale di Bea.
“Possibile che l’assassino frequentasse il suo bar?”
La barista è disperata! Si è allontanata da Roma, è salita fino al Lago Maggiore per cambiare vita ed ora gliela stanno già rovinando.
Bea però non si scoraggia, anzi fa istintivamente una promessa ai genitori della ragazza trovata morta: “Cercherò di scoprire qualcosa, ve lo giuro (…). Disse quelle parole senza nemmeno pensarci, e per un attimo vide passare negli occhi della madre un barlume di speranza”.
Quando Beatrice fa una promessa, cerca sempre di mantenerla.
Nel frattempo, anche un’altra ragazza che frequentava il bar scompare e la proprietaria viene indagata…
La particolarità del romanzo è che ogni capitolo termina con una lettera, una mail o un messaggio, a secondo del periodo storico, fra Domiziano e qualcuno della sua cerchia familiare. In questo modo impariamo a conoscerlo prima che entri in scena in quel paesino sul lago.
Avrete capito, cari lettori, che si tratta di un giallo soft di quelli che rallegrano una serata dopo una giornata densa di impegni.
La scrittura di Pamela Luidelli è fresca, scorrevole e piacevole.
Vi conquisteranno gli scontri e i divertenti diverbi tra il Maresciallo e Beatrice, la quale, per cercare di scagionarsi, si improvvisa detective.
“Mi sta arrestando?
Se continua a parlare, le metto pure un bavaglio!”
Per fortuna che c’è zia Tina a gestire il bar perché Bea si assenta spesso per raccogliere prove ed indizi.
Il Maresciallo ovunque arrivi, trova sempre prima, sul posto, la solerte Beatrice.
“A quanto pare oggi non lavora! (…) perché sembra che lei sia tutto tranne che una barista.”
Alla fine Domiziano capisce che ha bisogno di quella ragazza impicciona e un po’ maldestra, ma capace di entrare in empatia con le persone, tanto da riuscire a farsi raccontare indiscrezioni e aneddoti.
“Finalmente in quel paese sperduto si era rovesciato un po’ di pepe per dare sapore a tutte quelle giornate insipide”
Chissà se i protagonisti del Bar Nemesi torneranno a farci compagnia con un’altra avventura?
Nell’attesa, vi consiglio di gustarvi “Un caffè per la vittima” sorseggiando un the “Neve di primavera”!
Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.