romanzo contemporaneo
Infinito edizioni
28 aprile 2023
Cartaceo e Digitale
224
Venticinque anni di attività di Medici senza frontiere (MSF) in Italia, rivolte soprattutto a persone straniere, ma anche agli italiani in condizioni di maggiore fragilità. Pratica medica sempre unita alla testimonianza e alla denuncia.
Cinque lustri raccontati dalle donne e dagli uomini che hanno lavorato sul campo in modo poco autocelebrativo, autocritico, con la frustrazione per i risultati sempre in bilico in un'Italia che in un quarto di secolo sembra essere diventata sempre meno accogliente.
Un racconto intimo, in più voci cercano di rispondere al dubbio se ne sia davvero valsa la pena.
Giuseppe De Mola è un operatore umanitario che lavora con Medici senza Frontiere dal 2003 e in questo libro, “Umanità in bilico”, ci racconta la sua esperienza in Italia.
Di solito, inizio le recensioni con qualche frase oppure dialogo che mi colpisce durante la lettura. In questo caso, non scrivo alcuna citazione, poiché mi sembra riduttivo spiegare le emozioni provate usando qualche frase.
In realtà, citerei tutto il libro.
Questa è una lettura da tenere sempre a portata di mano; da sfogliare soprattutto dopo aver sentito le solite frasi denigratorie in tv e sui social sugli immigrati. Gli immigrati, considerati “un’ entità unica”, tanto che, quando vengono portati nei centri di accoglienza, che di accoglienza hanno poco, ricevono scarpe dello stesso numero, sia che siano donne, uomini o bambini.
Quanta mancanza di rispetto per la dignità umana c’è in questo gesto!
Gli immigrati vengono classificati in Europa, meglio dire dai politici, come un’emergenza, una situazione, un problema. Ma non sono una situazione, un’emergenza oppure un problema. Sono donne, uomini, bambini e ragazzi che rischiano la loro vita per fuggire da guerre, persecuzioni, omofobia, fame.
Giuseppe De Mola ci racconta di questa umanità, partendo dai suoi ricordi, intrecciandoli con quelli delle sue colleghe e colleghi con cui, in questi venticinque anni, ha partecipato a vari progetti di MSF in Italia.
MSF inizia a lavorare in Italia occupandosi dei lavoratori stagionali, ovvero di immigrati sfruttati e costretti ad abitare in vere e proprie baraccopoli, dove di umano non c’è più nulla.
Potrete immaginare le condizioni igieniche e sanitarie in cui sono costretti a vivere e le violenze che vengono perpetrate lì.
MSF avvia vari progetti, volti a migliorare almeno la situazione sanitaria. Vorrebbe fare di più, ma gli viene negata questa possibilità.
Con l’aiuto di mediatori culturali riesce a informare gli immigrati dei loro diritti alla salute, nonostante la loro clandestinità. Come per esempio dell’esistenza del STP, ovvero un codice personale regionale che identifica le prestazioni mediche erogabili.
I mediatori culturali, donne e uomini, che si mettono a disposizione delle loro comunità , istruiti da MSF, informano e assicurano gli immigrati.
Grazie a questo lavoro, anche se legato alla durata dei vari progetti, alcuni sono riusciti a formare una famiglia e migliorare la propria vita.
“Umanità in bilico” non è un libro di autocelebrazione anzi, l’autore insieme ai suoi colleghi e colleghe , ripercorrendo la storia dei vari progetti, evidenzia anche gli errori commessi.
Ma MSF, ultimamente, come lo stesso Giuseppe De Mola ci racconta, proprio per l’aiuto agli immigrati, anche in mare, con le navi, non è più l’eroe. Anche questi medici sono diventati, nell’opinione di molti, una ONG che facilita l’immigrazione clandestina.
Come dire… “siete ben voluti solo se aiutate in casa loro”.
La fama di salvatori ed eroi però l’hanno un pochino riacquisita dopo aver aiutato, in Italia, gli operatori sanitari a organizzare i reparti durante il covid, essendo esperti di epidemie come l’ebola.
Ci sono tante storie in “Umanità in bilico” che vi faranno provare tante emozioni. Ho provato molta rabbia per come queste persone vengano maltrattate da tutti, in primis dalle istituzioni e dai vari governi, che siano di destra e di sinistra.
Arrivata alla fine del libro, ho riflettuto molto sul titolo, “Umanità in bilico”.
Per me ha un duplice significato. È sicuramente in bilico: se tendiamo una mano verso queste persone li salviamo e salviamo noi stessi, ma se neghiamo loro quella mano, nel precipizio ci cadiamo tutti.
Conoscete i Medici Senza Frontiere?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐