narrativa contemporanea
Rizzoli
2 marzo 2021
cartaceo, ebook
216
Lana ha diciassette anni e vive in un piccolo paese della provincia abruzzese affacciato su una vallata. Le sue giornate scorrono tranquille: le amiche, il liceo classico, una famiglia che non le fa mancare niente, l'attesa di un amore che possa davvero scaldarle l'anima. Una vita normale, apparentemente perfetta. Già, apparentemente.
Ma cosa succede quando la superficie di questa perfezione viene graffiata, scalfita, spezzata? Quando improvvisamente i tuoi punti fermi vacillano, e le figure più importanti rivelano tutta la loro fragilità e il loro bisogno di essere protette? Quando proprio le persone che pensavi di conoscere meglio - l'amica del cuore, un fidanzato che sembrava il principe azzurro - sono quelle che ti spiazzano, ti deludono, ti abbandonano, ti fanno più male?
"Tutto bene" è un libro sincero, intenso, coraggioso, e parla proprio di questo: di quanto la ricerca della perfezione sia nient'altro che un'illusione da abbandonare subito, prima che possa lasciarci senza fiato; di quanto le parole che non diciamo finiscano per consumarci dentro; di quanto cambiare e crescere spaventi eppure sia necessario per costruirsi da zero.
“Promettiti di sbagliare senza sentirti un errore, perdonati le cadute senza considerarli fallimenti”
Lana è una ragazza diciassettenne come molte altre. Vive in provincia di Pescara con la madre, mentre il padre presta servizio in una caserma dei carabinieri e torna a casa molto di rado.
Lana non ha mai conosciuto l’amore, quello vero, e di questo un po’ ne risente perché le sue amiche e compagne di scuola hanno tutte un ragazzo.
La sua vita scorre tranquilla, come sempre, con le regole che la madre le impone e le grandi chiacchierate con l’amica del cuore, Linda, ma d’un tratto tutto cambia. Quando meno se lo aspetta Lana e la sua famiglia dovranno affrontare situazioni che forse potrebbero riavvicinarli dopo molto tempo.
COMMENTO PERSONALE
“Tutto bene” è un romanzo scritto in prima persona. La protagonista, Lana, è una ragazza unica e speciale e da subito ha fatto breccia nel mio cuore. È diversa dai suoi coetanei, cresciuta in provincia con una famiglia un po’ particolare.
La madre è una persona estremamente organizzata, maniaca dell’ordine e delle regole. Con lei Lana ha un rapporto molto solido, basato sulla fiducia e sull’amore profondo. Sono caratterialmente diverse fra loro, ma non per questo distanti; anzi, entrambe cercano di capirsi e accettarsi per come sono.
È una bellissima descrizione di un rapporto madre/figlia che tanti adolescenti hanno o vorrebbero avere.
“Il legame con lei è speciale, invisibile ma forte, io so che lei c’è anche quando non apre bocca, lei sa che io ci sono anche quando dimostro affetto alzando muri di cemento.”
Il padre, invece, è distante dalla famiglia sia fisicamente sia mentalmente. La missione in Medio Oriente, a cui ha preso parte, lo ha profondamente e provato. Lana di questo ne soffre tantissimo. Le manca il suo papà di una volta e spesso si trova a rivivere, nella mente, i momenti felici vissuto assieme a lui.
” Fatto sta che vederlo girare per casa con la sua vecchia felpa o trovare la cucina sottosopra come solo un uomo può lasciarla è la cosa più strana e più bella del mondo, ciò di cui avevo più bisogno. “
Ad un certo punto, Lana conosce un ragazzo e piano piano se ne innamora. Il rapporto cresce, ma presto verrà incrinato per una serie di motivi.
All’inizio di ogni capitolo, poi, l’autore regala alcune frasi che entrano dentro con potenza, facendo riflettere su diversi aspetti della vita.
Mi è piaciuto enormemente il filo conduttore di tutta la storia, il cuore pulsante del libro: la perfezione.
“Evviva le persone come me, quelle che sanno di imperfezione, quelle che sono sporche di difetti e sorridono ugualmente”
La perfezione non esiste e non possiamo passare la vita intera a rincorrerla. In fondo, le cose più belle sono le più imperfette.
Come madre mi ci vedo benissimo in tutto ciò. Anch’io spesso vorrei vedere la casa pulita e ordinatissima come quelle dei cataloghi, ma poi mi giro e vedo i miei due figli che giocano insieme, inventando un milione di storie con i loro personaggi o riempiendo fogli interi con i loro sogni e mi invitano a farlo assieme a loro. È esattamente in quell’attimo che mi rendo conto che i piatti sporchi o i letti sfatti più tardi o domani saranno ancora li, mentre la felicità di quel momento è qui e ora, non dopo. 5 stelle.
E voi, lettori, siete più per la perfezione o per vivere il momento?
L’autore
Nicolas Paolizzi è nato nel 1999 in provincia di Teramo, dove ha frequentato gli studi. Dopo essersi diplomato, ha deciso di condividere la sua passione per la scrittura sui social, ricevendo tantissimi apprezzamenti. Attualmente è seguito da oltre mezzo milione di persone su Instagram. Ha esordito autopubblicando Cara te… amati, e Ti avrei dato tutto è il suo primo romanzo.