
I casi di Ernest Cunningham #2
Giallo
Feltrinelli
febbraio 2024
cartaceo, ebook
368

Ernest Cunningham è nei guai. Dopo essere diventato famoso per aver scritto un true crime sulla sua famiglia - una famiglia micidiale: hanno tutti ucciso qualcuno - il suo agente letterario e il suo editore gli chiedono con insistenza un nuovo libro. Ma dove trovare l'ispirazione senza che qualcuno ci rimetta la pelle?
L'occasione si presenta sotto forma di un invito al Festival Australiano del Giallo. In omaggio ad Assassinio sull'Orient Express di Agatha Christie. gli organizzatori hanno deciso di riunire un gruppo di celebri giallisti a bordo del Ghan, il treno che attraversa l'Australia, da Darwin a Adelaide.
Durante il viaggio, Ernie avrà modo di confrontarsi con i colleghi e forse, chissà, di mettersi finalmente al lavoro. Neanche il tempo di partire che ci scappa il morto. Per deformazione professionale, ciascuno dei giallisti inizia subito a elaborare teorie in base alla propria specializzazione: c'è chi procede per deduzione, che veste i panni del medico legale e chi traccia il profilo psicologico del possibile assassino.
A bordo sono tutti sospetti. Sulla carta sanno tutti come ragiona un detective e, prima ancora, come si commette un crimine, ma chi è passato dalla teoria alla pratica?
“Sette scrittori su un treno. Alla fine del viaggio, cinque scenderanno dal vagone con le loro gambe. Uno in manette” – da “Tutti su questo treno dono sospetti” di Benjamin Stevenson, edito Feltrinelli.
Ernest Cunnuingham è di nuovo alle prese con un delitto. Dopo il successo del suo romanzo, “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno”, è in crisi creativa e i suoi editori gli stanno col fiato sul collo. Quando riceve un invito per salire sul Ghan, un lussuoso treno australiano simile all’Orient Express, in occasione di un festival della letteratura gialla, accetta speranzoso. Tra altri autori come lui, è certo che troverà l’ispirazione. Quando uno di essi morirà all’improvviso per avvelenamento, Ern non potrà fare a meno di indagare. Il clima si farà claustrofobico e tutti saranno sospettati di omicidio.
“Quando leggi un libro, l’autore ti sembra di conoscerlo. È una conversazione che si protrae per centinaia di pagine, con un’intimità a senso unico”
Ern Cunningham ha ottenuto un grande successo con il suo romanzo “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno”, tratto dalla sua personale esperienza. È stato un autore di manuali che insegnavano come scrivere romanzi, per poi diventare uno scrittore giallista. È sempre il solito pasticcione, dotato di grande autoironia, curioso quanto basta per cacciarsi in qualche pasticcio. Uno di quei pasticci che hanno a che fare con un omicidio sul quale non può fare a meno di indagare, ficcanasando goffamente.
La sua agente, Simone, un’elegante donna in carriera di mezza età, è determinata più che mai ad accaparrarsi il suo secondo romanzo. Il problema è che Ern è in crisi d’ispirazione. È convinto che potrebbe onorare il suo impegno con Simone se si verificasse un altro omicidio, ma è un pensiero che lo fa sentire fortemente a disagio con se stesso. La donna è ben determinata a non mollare la presa sul povero Ern.
“Modestamente, sono un discesista dell’errore: una volta presa la china, non mi fermo più” – Tutti su questo treno sono sospetti
Quando viene invitato sul Ghan, un treno simile al famoso Orient Express, in occasione del festival del libro giallo, Ern accetta con entusiasmo. Tra i migliori giallisti, pensa di poter ritrovare la sua creatività.
Tra loro, c’è colui che è considerato il re del giallo: Henry McTavish. Autore di una fortunatissima serie poliziesca, edita dalla famosa casa editrice Gemini, il cui titolare è Wyatt Lloyd.
McTavish è un uomo pieno di sé, abituato ad ottenere ciò che vuole, che si può permettere di fare il buono e il cattivo tempo, trattando il suo prossimo con sufficienza. Wyatt Lloyd è, invece, una persona venale che ragiona solo in termini di vendite e di entrate economiche. È per questo che tollera le intemperanze di McTavish, fonte di preziosi guadagni.
“Mai incontrare di presenza i tuoi eroi”
McTavish è idolatrato da fans di ogni età. Una di loro è la giovanissima Brooke, che pende dalle sue labbra e si trova sul treno con la speranza di conoscerlo. Nell’attesa, si tuffa nella lettura di “Misery” di Stephen King.
Tra i passeggeri, c’è anche una coppia di coniugi: Jasper e Harriet. Lui è un autore in incognito e lei una giornalista. Sono molto affiatati, nonostante le differenze caratteriali. Jasper è un uomo di grande umiltà, dal carattere mite. Sua moglie, invece, è una donna vivace, ciarliera e prevaricante.
Gli altri scrittori giallisti sono: Lisa Fulton, autrice di legal thriller, e SF Majors, focalizzata sullo psico-thriller. Sono entrambe donne talentuose, che hanno faticato ad affermarsi agli esordi, nel mondo maschilista dell’editoria. Questo ha fatto di loro due donne consapevoli e forti, oltre che di grande talento narrativo.
“La sua fierezza e sicurezza inossidabile me l’avevano fatta credere immune da tutto. Adesso invece vedevo l’artificio del suo atteggiamento, e il sacrificio che la vera se stessa le era costato”
Alan Royce scrive medical-thriller, in quanto ex medico patologo. È un uomo goffo e impacciato, ma non per questo meno ambizioso degli altri.
Wolfang non è un giallista, ma è un letterato, esperto di qualsiasi genere letterario, scrive saggi pluripremiati sul tema. È una persona che non pecca certo di modestia, essendo ben conscio del proprio livello culturale e talento narrativo. Ha un carattere schivo, la sua riservatezza non è altro che snobbismo, in quanto ritiene di trovarsi ad un livello culturale superiore rispetto a quello dei compagni di viaggio.
“Non vogliono che il killer gli sfugga di mano, perciò ci hanno rinchiusi qui con lui. Fino a destinazione”
Pur trattandosi del sequel di “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno”, “Tutti su questo treno sono sospetti” è un romanzo che si può leggere anche senza conoscerne i precedenti. I personaggi più influenti sono del tutto nuovi, mentre le vecchie conoscenze sono solo un paio, che non hanno peso sulla trama.
Lo stile dell’autore rimane invariato. Narrazione in prima persona, attraverso la voce del protagonista. Linguaggio semplice, molto ironico e a tratti divertente, lettura scorrevole e ritmo vivace. Non vi sono salti temporali, in quanto la vicenda si svolge tutta nel presente e l’ambientazione è assai affascinante. Un treno che attraversa il deserto australiano e che ospita alcuni scrittori giallisti tra i più famosi del Paese, in occasione di un festival letterario. Ognuno di essi, specializzato in un ramo del giallo. E tali categorie si rivelano fondamentali per la risoluzione del delitto.
La trama di “Tutti su questo treno sono sospetti” si divide in nove parti. Le prime introduttive, dove si fa la conoscenza dei personaggi e dell’ambiente. Le successive si polarizzano sul delitto e relativa ricerca del colpevole, attraverso le capacità di ogni autore, sebbene siano tutti sospettati. Essi sono ben caratterizzati, in particolar modo la figura dell’assassinato. È proprio prestando attenzione alla sua personalità che si può restringere il cerchio attorno ai presunti colpevoli.
“Il silenzio è un rubinetto che perde: continua a gocciolare finché la casa non si allaga”
Permettetemi di dire che non ho apprezzato il prequel di questo romanzo. Le motivazioni risiedevano in una trama troppo statica, a tratti caotica, e nella monotonia dell’ambientazione. Avevo, invece, apprezzato l’ironia del linguaggio e la simpatia del protagonista.
Dopo aver letto “Tutti su questo treno sono sospetti” ho decisamente rivisto il mio giudizio. L’autore si è dimostrato assai più abile nel movimentare la sua storia, mescolando la suspense con un pizzico di avventura. Questo, mantenendo invariato il suo stile fluido e la sua scrittura scorrevole. Ha dato un carattere ad ogni personaggio, ha creato un’ambientazione assai affascinante e ci ha regalato un finale molto sorprendente.
“D’altronde, uno degli elementi chiave del giallo è manipolare non solo la creatività del lettore, ma anche il suo scetticismo”
Ha descritto i personaggi principali singolarmente, prima di iniziare con la narrazione vera e propria, oltre che riportare l’illustrazione della piantina del treno con i vari alloggi di ognuno. Una precisazione che ci aiuta a destreggiarci nella nostra personale indagine per scovare l’assassino.
Vi prego di non far paragoni con la famosa opera della Christie (“Assassinio sull’Orient Express”) poiché si tratta di tutt’altra storia. In comune c’è solo un treno, un lungo viaggio e un omicidio. Il resto è tutto nuovo. Una comparazione tra i due romanzi vi guasterebbe il piacere della lettura.
Credete di resistere alla tentazione del confronto?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐
Questo libro è pesante. Non sono arrivato a metà. Bocciato.