
thriller psicologico
Newton Compton
3 giugno 2021
cartaceo, ebook
320

Il marito di Thursday. Seth, ha altre due mogli. Lei ne è al corrente, ma non le conosce. Non sa assolutamente niente di loro, e neppure le interessa, perchè è pazza di lui. Tra loro c'è un patto: Thursday non tenterà mai di avvicinarsi alle altre due, e in cambio avrà Seth tutto per se una volta alla settimana.
Non è certo il matrimonio perfetto, ma è un sacrificio che lei è disposta ad accettare. Eppure, la curiosità sa essere più forte di qualsiasi promessa e quando Thursday trova tra i vestiti del marito una ricevuta con su scritto il nome di una di loro, decide di provare a mettersi in contatto con la fantomatica "Hannah".
Scoprirà così che Seth non è l'uomo meraviglioso che finge di essere, e che nasconde molti più segreti di quanti lei potesse immaginare...
“Aspettare, aspettare… ecco quel che fanno le donne. Aspettiamo che lui rientri, aspettiamo che ci presti attenzione, aspettiamo di essere trattate in modo giusto, che il nostro valore venga notato e riconosciuto. Per le donne la vita é fatta di attese”.
Thursday sogna di passare il resto della sua vita accanto a Seth, suo marito, perciò decide di accettare il pesante compromesso che lui le impone: la sua poligamia. Le donne, con le quali lo deve condividere, vivono in altre città e, per volere di Seth, devono rimanere estranee le une per le altre. Dopo qualche anno di “matrimonio condiviso”, Thursady ne ha abbastanza di tale situazione; così, studia un modo per allontanare le rivali dal marito. Tutto questo la porterà a scoprire dei lati di Seth alquanto oscuri e soprattutto sconosciuti.
Thursday è una donna insicura; è stata una figlia silenziosa ed obbediente, quindi, agli occhi dei genitori, non bisognosa di attenzioni come l’altra figlia, irrequieta e ribelle. Non è brutta, ma neppure bella, si sente anonima e ordinaria, perciò è incredula quando vede che un uomo come Seth l’avvicina e mostra interesse per lei.
“Ero rimasta interdetta, incapace di decidere se stesse scherzando o meno. Magari i suoi amici lo avevano mandato a umiliare la ragazza triste seduta in un angolo. Era troppo bello. Quelli come lui non s’interessano delle ragazze come me”.
Seth è un uomo di successo, titolare di un’importante società immobiliare; si divide tra Seattle e Portland; è attraente, affascinante e sa quel che vuole, ossia un figlio, che gli può dare solo la terza moglie, Hannah, giovanissima, bella e docile; la sicurezza e l’affinità di pensiero che trova in Regina, la prima moglie, avvocato di successo, che conosce dai tempi dell’università; la leggerezza e la passione che Thursday cerca di non fargli mancare affinché possa preferirla alle altre. Ma cosa si nasconde dietro una personalità così complessa?
La storia è narrata in prima persona, attraverso la voce della protagonista, Thursday. Il lettore si trova davanti una narrazione di tipo introspettivo, dai toni cupi. Essa procede piuttosto lenta nella prima parte, mentre si vivacizza nella seconda, anche se verso il finale diventa caotica, al punto tale da confondere chi legge e si trova a distinguere tra ciò che è reale da ciò che non lo è.
La trama è inverosimile, ma, in questo genere di libri, non è cosa disturbante. Il tema non è molto originale “cosa si é disposti ad accettare per amore?”. Nessun personaggio ne esce bene: quelli femminili rappresentano ciò che una donna non dovrebbe mai diventare; quello maschile è chiaramente negativo, il genere d’egoista egocentrico dal quale ci si dovrebbe guardare. Nonostante ciò, sono ben caratterizzati e descritti con una certa cura.
Non si può certo dire che questo sia un libro scritto male, perché, se la parte iniziale mi è parsa piatta e lenta, la seconda mi ha incuriosita e mi ha indotta a cercare la verità. Peccato che in questa ricerca io mi sia persa. Ad un certo punto non si riesce più a capire chi è vittima e chi carnefice, chi dice la verità e chi mente. Non c’è nulla di più frustrante di non riuscire a comprendere il finale di un libro. Ciò che resta è una sensazione di incompletezza, con una serie di domande in sospeso. Non escludo che questo possa derivare da un mio limite, ma ho provato la stessa sensazione di quando sono in auto e devo trovare una strada che non conosco. Pur consultando la carta, chiedendo informazioni e affidandomi al gps, continuo a girare a vuoto per poi, alla fine, arrivarci per caso senza sapere come e perché.
Vi sfido a leggere questo romanzo, potreste riuscire a coglierne l’essenza meglio della sottoscritta! Vi chiedo: conoscete veramente voi stessi e chi vi sta accanto?