
romanzo contemporaneo
Marietti1820
19 gennaio 2024
cartaceo, ebook
356

Milo è un bambino di dieci anni. Nessuno l'ha mai sentito parlare. E' muto senza essere sordo. Sua madre Valentine, nonostante tutte le difficoltà di una vita da single, è riuscita a fargli condurre un'esistenza quasi normale fino al giorno in cui, in un breve stato di trance, davanti a un telegiornale che mostra immagini di Salonicco, Milo comincia a pronunciare parole in una lingua sconosciuta. Sebbene amici e familiari accolgano la notizia con beffardo scetticismo, Valentine vuole sapere, vuole capire.
Comincia allora una ricerca intima e genealogica che la condurrà a Salonicco, la "Gerusalemme dei Balcani", dove scoprirà un segreto di famiglia con conseguenze di vasta portata: l'esistenza di una nonna ebrea dal destino tragico. Respinta dalla famiglia del marito francese perché sospettata di adulterio, fu allontanata dai suoi due figli, portati a Parigi negli anni Trenta.
Come fa Milo, cresciuto nella periferia parigina senza aver conosciuto sua nonna, a parlare la lingua di questa antenata dimenticata? Valentine tornerà sulle tracce del proprio passato, scoprendo le proprie tradizioni ebraiche e le ferite della storia
“Quello che viene taciuto ha sempre un’incidenza” – da Tracce di Caroline Bongrand, edito Marietti1820.
Valentine è madre di Milo, un bambino muto, ma non sordo. Nessuno specialista ha mai veramente capito l’origine del suo silenzio. Poi, un giorno, davanti al telegiornale, il piccolo cade in trance e inizia a parlare in una lingua sconosciuta, usando una voce femminile. Al suo risveglio, è come se nulla fosse accaduto e lo stesso Milo non ricorda nulla. Sarà Valentine, tra l’incredulità generale, a portare avanti un’indagine per venirne a capo, ripercorrendo le tracce di un’antenata che non sapeva di avere. Conoscerà così le origini segrete della sua famiglia, partendo da un luogo lontano da Parigi.
“Pensiamo sempre di andare più veloci del tempo, ma prima o poi il tempo ci raggiunge”
Valentine è una giovane madre che vive in un modesto quartiere periferico di Parigi. Lavora come illustratrice per una casa editrice, dove sogna di avere un proprio ufficio. È costretta a svolgere la sua professione da casa affinché possa esser compatibile con il suo ruolo di madre single. Dopo il divorzio, si è ritrovata a crescere il piccolo Milo quasi esclusivamente da sola. L’ex marito, Thierry, si è ricreato una famiglia e il mutismo del bambino lo mette a disagio.
Milo non parla da quando è nato, senza essere tuttavia sordo. È un bambino intelligente e socievole. Dopo un’inizio scolastico traumatico, ha saputo farsi ben volere da compagni e insegnanti. Eppure, di tanto in tanto, gli capita ancora di sentirsi escluso da feste e giochi di squadra. Accanto a lui c’è la mamma, Valentine, che lo ama con tutta se stessa ed escogita sempre qualcosa per ridonargli il sorriso.
È una donna creativa, piena di iniziative e di bell’aspetto. Nonostante sogni di rifarsi una vita, si rende conto della difficoltà di far accettare ai pretendenti il suo ruolo di madre di un ragazzino con il problema di Milo. Essi, infatti, si defilano, non appena lei ne fa cenno. Ma Valentine, pur rattristandosi, non è una donna rancorosa. Né verso di loro né verso l’ex marito e nemmeno verso i genitori, che sono anch’essi poco presenti in quanto nonni.
“A volte capita di attraversare momenti talmente bui che ci sentiamo come sotterrati, ma in realtà siamo un seme appena piantato” – Tracce
Può sempre contare su Jan, una giovane armena, proprietaria di un salone di bellezza nei pressi di casa sua. È un’amica sincera, vivace e generosa. Anche Milo l’adora. Jen sarà l’unica che le crederà quando racconterà un episodio sconcertante. Durante il telegiornale, di fronte ad un’immagine di Salonicco, Milo era caduto in una sorta di trance e aveva iniziato a piangere, parlando un lingua sconosciuta attraverso una voce femminile, per poi ritornare in sé e non ricordare nulla.
Tutti pensano che Valentine sia esaurita e che abbia immaginato tutto. Ma la donna è ben certa di ciò che ha sentito, così inizierà una sua indagine personale, recandosi a Salonicco, dove scoprirà l’esistenza di un’antenata che non sapeva di avere. Con essa, anche le origini segrete della propria famiglia, risalenti ai lontani anni Quaranta.
“Aveva un macigno sul cuore e sentiva il bisogno urgente di condividere con qualcuno quello a cui aveva assistito”
“Tracce” è una storia sospesa tra presente e passato. Quest’ultimo lascia il proprio retaggio nelle anime inconsapevoli dei discendenti. Le cose taciute urlano all’interno di essi e vogliono uscire con tutta la loro forza. Un tema al limite del paranormale, ma comunque gestito con delicatezza e rispetto nei confronti di una drammatica pagina della storia. La persecuzione degli ebrei in Grecia, a Salonicco, negli anni Quaranta.
Il linguaggio è semplice, e la lettura agevole. Descrizioni e dialoghi si avvicendano armoniosamente. La narrazione del passato e del presente è altrettanto equilibrata. Il ritmo è rapido, in quanto la vicenda contiene una buona dose di quella suspense che accende la curiosità nel lettore. L’aspetto più singolare della trama è proprio la scintilla che innesca il fuoco della ricerca nel passato. Una voce misteriosa di un bambino, inspiegabilmente muto dalla nascita, un linguaggio sconosciuto e un timbro non suo.
Attraverso le conoscenze dei suoi personaggi, l’autrice introduce alcune teorie al riguardo. Ci accompagna in una terra che illustra con trasporto e una certa perizia. Da essa si deduce la sua conoscenza e il suo impegno nel ricostruire la storia di quei luoghi, dotandoli di carattere, colore e languore. Caroline Bongard ci narra della persecuzione degli ebrei in un luogo diverso da quelli che generalmente fanno da sfondo a storie simili. Un’ambientazione totalmente diversa con il medesimo orrore. L’autrice introduce il contesto storico con competenza, evidente risultato di ricerca e studio.
Il passato viene ricostruito attraverso ricordi e flashback nel corso della narrazione. Ad eccezione dell’introduzione, che consiste in un capitolo che introduce l’antica vicenda da cui ha origine quella odierna.
I personaggi sono ben caratterizzati e credibili. Emergono, soprattutto, le figure femminili, sulle quali gravano i pesi maggiori. Anche questo è abbastanza realistico. L’intreccio è funzionale, avvincente, ma anche commovente.
“Il mondo non è razionale, anche se gli esseri umani si ostinano a provare il contrario”
Che dire… appassionante, emozionante e di rapida lettura. Una storia passata molto triste e crudele; quella presente, invece, è piena di sorprese. È una trama piena di misteri e contrasti. La luce di Salonicco e l’oscurità dei drammi ai quali ha fatto da scenario. Amori fragili e amori che vanno oltre la morte. Una madre pronta a qualsiasi sacrificio per il proprio figlio, nata da un’altra madre anaffettiva.
Io amo i contrasti, sono quello che rende una storia più vera, a mio parere. “Tracce” è stato un viaggio avvincente e interessante. Una bella scoperta Caroline Bongrand! Una scrittura delicata e molto dolce. Vi avviso, potreste aver bisogno di tener a portata di mano i fazzoletti!
Vi piacciono le storie realistiche ma con qualche elemento al limite del paranormale?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐