Saga di Bisanzio #1
romanzo storico
Sonzogno
28 giugno 2018
cartaceo, ebook
380
Costantinopoli, VI secolo d.C. Nella sfavillante capitale dell’Impero romano d’Oriente, travagliata dagli scontri religiosi e dalla corruzione, i giovani Giustiniano e Teodora sembrano destinati a un’esistenza oscura.
Lei è la bellissima figlia di un guardiano del Circo, e di mestiere fa l’attrice, barcamenandosi fra teatri e amanti ricchi e maneschi. Lui è il nipote del generale Giustino, un rozzo militare analfabeta che non riesce ad avere peso a corte. Il destino, però, ha altri piani per loro. Giustiniano, implicato in una serie di rivolte per rovesciare l’imperatore Anastasio, da politico consumato riesce a far salire al trono lo zio Giustino, diventando il più potente ministro dell’Impero. Teodora, invece, sfuggita alla vendetta di un governatore suo ex amante, diventa confidente del patriarca eretico di Alessandria e viene inviata come spia e mediatrice a Costantinopoli, proprio per contattare Giustiniano, alle prese con una complicata e pericolosa trattativa con il papa.
Nella capitale di un impero che si estende dalla Persia al Mediterraneo, solo e unico erede di Roma, fra complotti, violenze, intrighi e tradimenti, ha inizio una travolgente storia d’amore e potere sullo sfondo di una delle epoche più complesse e misteriose della storia.
«Non c’è un erede, Giustiniano, e Anastasio è sempre più debole e stanco…Quando morirà si scatenerà il caos… Ci vuole un uomo forte. Ma anche giovane…capace di reggere l’impero, in grado di amministrarlo e di intervenire sul campo di battaglia…Ci vuole qualcuno come te, ragazzo mio.» – Teodora La figlia del circo
“Teodora La figlia del circo”, di Mariangela Galatea Vaglio, ci porta a fare un bel viaggio indietro nel tempo, tra gli intrighi della corte dell’Impero Romano d’Oriente. Siamo a Costantinopoli, nel VI secolo d.C., quando il volto sbarbato di un giovane Giustiniano si affaccia alla storia. E, visto che un grande uomo, di solito, è ad una grande donna che si affianca, parlando di Giustiniano non si può non parlare di Teodora, la sua compagna di vita.
Mi ha intrigato parecchio il tema di questo romanzo che il titolo ben mette in evidenza; ho sempre avuto un debole per i libri che vedono una donna come protagonista, tanto più se questa figura viene anche inserita in un contesto storico di un certo rilievo.
Voi amate i romanzi storici? Preferite libri che riportano, per quanto romanzati, fatti realmente accaduti o preferite lasciar vagare la fantasia per le innumerevoli strade che riesce a percorrere?
In “Teodora La figlia del circo” l’autrice, sapientemente mescolando realtà e intuizione, ha caratterizzato come meglio ha creduto questi due importanti pilastri dell’antichità, facendoli emergere dalle pagine dei libri di storia come persone e non come personaggi. Le fonti da cui ha tratto la maggior parte delle informazioni riportate le ha citate nelle ultime pagine del libro, cosicché il lettore più curioso possa verificare in prima persona i fatti narrati.
“La maggior parte degli avvenimenti e dei personaggi, anche minori, narrati in questo romanzo sono reali…Tuttavia, per esigenze di trama, qua e là si è dovuto ritoccare qualche particolare, per dare più ritmo alla narrazione” – Teodora La figlia del circo
Ma vediamo più da vicino queste due grandi figure storiche e conosciamo il volto che Mariangela Galatea Vaglio per loro ha disegnato.
Per quanto riguarda Teodora, sin da principio viene messa in evidenza la spiccata intelligenza e il carattere non certo remissivo che la contraddistingue. Nasce nel circo e lì intraprende la sua carriera da attrice. Non spicca sicuramente per le sue doti interpretative, ma per la sua invidiabile bellezza che le apre le porte delle case degli esponenti più illustri della città. Però quegli uomini, che farebbero di tutto per stringerla tra le braccia una sola notte, le voltano la faccia quando la incontrano per strada, soprattutto se affiancati dalle rispettive matrone, dalle quali è disprezzata e invidiata allo stesso tempo.
Teodora è consapevole del suo successo effimero, sa che è legato alla sua avvenenza e che, come questa, col passare del tempo, tenderà a tramontare. Ciononostante non si lascia sopraffare dall’angoscia: sa benissimo che il suo pensare è molto più prezioso del sul bel visetto, deve solo trovare il modo di metterlo in mostra con chi può apprezzarlo e valorizzarlo.
Giustiniano, invece, viene descritto come una persona molto schiva e riservata. L’unica cosa che sembra davvero interessargli è il meccanismo nascosto che regola la vita di corte. Fin dal suo arrivo a Costantinopoli, come figlio adottivo di suo zio Giustino, generale dell’esercito imperiale, si dedica allo studio delle leggi. Ogni cavillo burocratico, ogni interpretazione o scappatoia legale vengono assorbiti dalla sua mente acuta e poi utilizzati per destreggiarsi alla meglio tra le mura regie.
È un uomo irrequieto, alla ricerca del suo posto nel mondo, che comprenderà qual è solo alla morte dell’imperatore Anastasio.
“L’impero. Fa fatica persino a evocarla fra sé e sé, quella parola… L’impero. Lui, che non è mai riuscito a intravedere quale sarebbe dovuto essere il suo posto nel mondo. e che forse ora, per la prima volta, lo intuisce”- Teodora La figlia del circo
Teodora è ancora bambina quando capisce che Giustiniano è l’uomo che vuole accanto. Bello, affascinante, la conquista fin dal loro primo casuale incontro. Avvicinarsi a lui non è semplice, conquistarlo ancora meno, ma è questo che vuole. Come ci riuscirà lo scoprirete solo leggendo, non voglio rovinarvi la sorpresa.
Una cosa però voglio che sappiate: in queste pagine non troverete intrighi amorosi o scene passionali. Qui è la mente che ha il dominio sui sensi, ed è la Storia dell’Impero Romano d’Oriente la prima vera protagonista. Non spaventatevi però: non verrà riportato il tipico elenco di avvenimenti che si è soliti leggere nei testi scolastici. L’autrice, con la sua penna leggera e avvincente, riesce a dare vita ad ogni episodio che prende in considerazione, mettendo al centro dell’attenzione l’uomo col suo pensare. Inserisce il tutto in contesti descritti dettagliatamente, in maniera colorata, che riescono a far entrare il lettore nell’atmosfera del tempo; Mariangela Galatea Vaglio trasforma le parole in immagini, ed è un grande merito questo per chi comunica con la penna.
“Davanti a loro si schiude Costantinopoli… l’urbe dai tetti d’oro e dai palazzi di marmo, mollemente adagiata sul mare splendente… La lettiga… arriva quindi di fronte alla Porta d’Oro. I due giovani la guardano senza riuscire a proferire parola… Pietro…capisce che Costantinopoli è qualcosa che va al di là di ogni sua immaginazione, o meglio, al di là dell’immaginazione di chiunque al mondo”.
“Teodora La figlia del circo” è solo il primo dei libri della saga di Bisanzio, la trilogia che l’autrice ha dedicato a questi due grandi regnanti del passato. Ho già sottomano il secondo volume della saga e non vedo l’ora di cominciarlo. Voi l’avete già letto?
Sahira
Sono emozione e di essa mi nutro
trovando scialbo ciò che non colora,
Sono emozione che con la penna divora
il bianco candido di un libro vissuto…