racconti
Digressioni editore
26 settembre 2024
cartaceo
100

In un supermercato h24 consumatori, merci e forza lavoro non dormono mai e perciò le sue corsie rappresentano un avamposto privilegiato per guardare al capitalismo contemporaneo e alle sue dinamiche di sfruttamento e consumo.
Prestando la propria voce a sconfitti, illusi e contestatori, in questa raccolta di racconti Antonio Semproni mescola ironia e surrealismo per costruire una fantasiosa sarabanda di peripezie, restituendo al lettore l’essenza soverchiatrice e grottesca del potere economico e alla narrativa una dimensione civile e sociale.
“Supermercato h24” è un libro di racconti scritto da Antonio Semproni ed edito da Digressioni editore. Si tratta di un brillante lavoro di cento pagine anche se il contenuto pesa come se fosse sviluppato in un tomo di ottocento facciate. È questa la prima riflessione che mi viene da fare nel condividere la mia esperienza di lettura con questo libretto.
Le tematiche affrontate, infatti, sono roba seria, roba che guarda alla società dei nostri giorni, roba che pesa. Non mi riferisco quindi a una eventuale pesantezza della lettura, bensì a un valore deciso delle riflessioni che si leggono e che si innescano con la lettura.
Supermercato h24: il libro di Antonio Semproni
Partendo, dunque, da questa prima reazione, mi viene da fare i complimenti all’autore per essere riuscito a concentrare in brevi racconti, come detto molto brillanti, tanta sostanza e tanta ironia per fotografare la società consumistica del giorno d’oggi. Perché di questo si tratta: le storie narrate da Semproni affrontano temi come il capitalismo, lo sfruttamento, la povertà, il mercato e tutto ciò che deriva dalla frenetica necessità di consumo che caratterizza la nostra società.
“Supermercato h24” porta il lettore in questo mare di tematiche delicate a vele spiegate, attraverso una scrittura piacevole, scorrevole e, ripeto ancora una volta, brillante. Perché è così che voglio definire la penna di Semproni: arguta al punto giusto, corretta, mai banale e soprattutto interessante.
Ho molto apprezzato l’idea generale di questo lavoro. Credo che il punto di partenza sia stata proprio la voglia di fare una fotografia al momento storico che stiamo vivendo dal punto di vista dei consumi. Una fotografia ripresa con l’ironia e con una verve pungente che caratterizza quasi tutti i testi. Racconti che evidenziano la grande fantasia dell’autore.
Semproni, infatti, crea nell’immaginario di chi scrive e di chi legge, l’IperIdeal h24, un supermercato che fa da sfondo e da scenografia a tutti i racconti della raccolta. Un punto vendita molto particolare dove si intrecciano le trame di personaggi grotteschi, curiosi e molto particolari. Un luogo dove le vicende narrate diventano spunto per riflessioni profonde e importanti.
I racconti
Tra i quindici racconti che caratterizzano “Supermercato h24″ si parla infatti della condizione precaria dei lavoratori della grande distribuzione e dei turni che li costringono a sacrificare molto tempo alle loro famiglie. E ancora di pensioni, di improbabili strategie di marketing, di condizioni di povertà, di reddito e di tanto altro. Il punto di forza di questa raccolta, a mio avviso, è il surrealismo con cui questi temi vengono affrontati.
I racconti esplorano in lungo e in largo la fantasia narrativa dell’autore. Il lettore è immerso in storie dove prendono vita famosi marchi di prodotti conosciuti da tutti, improbabili uffici proclami, maestri gelatai che si improvvisano tali, pubblicità bizzarre realizzate con abiti imbottiti e chi più ne ha più ne metta.
Fantasia che è messa al servizio dell’idea principale di cui parlavo prima, ovvero pungere la coscienza di una società schiacciata dal consumismo.
Conclusioni
Amico lettore di Bottega devo confessarti che io ho lavorato per sedici anni in un ipermercato. Non riesco a dirti se questa fetta del mio passato sia stata funzionale o meno alla lettura di “Supermercato h24”, quello che posso dare per certo è che ho riconosciuto alcune dinamiche raffigurate e, con classe, apostrofate dai racconti di Semproni.
Dico con classe perché non ho mai avuto la sensazione di trovare nelle parole di Semproni un giudizio. È vero che si sottolineano tutti i difetti del consumismo, ma, anche attraverso alla facilità di scrittura e di narrativa, si legge sempre una sottile linea ironica che a volte sfocia nell’amarezza. Almeno così è stato per me che, divertito da un racconto grottesco, ho sempre saputo percepire il retrogusto amaro della realtà raccontata.
Ecco perché consiglio la lettura di questi racconti: per riuscire a riflettere su temi importanti trattati con una penna leggera, pungente e soprattutto brillante.

Autore e speaker radiofonico.
Mi piace leggere, scrivere e condividere le storie.
Il mio sito è www.stefanobuzzi.com