
raccolta
Ali Ribelli
18 ottobre 2022
Cartaceo
158

Sul sentiero degli dèi: liriche e racconti della Riviera di Ulisse accompagna il lettore in uno dei tratti più suggestivi della costa tirrenica, compreso tra il Circeo e Scauri di Minturno passando da Terracina, Sperlonga, Gaeta e Formia.
Un mare di storia, mito e profonda bellezza che l’autore ha raccolto in liriche e racconti carichi di suggestioni.
“Sul sentiero degli dèi: liriche e racconti della Riviera di Ulisse” di Jason R. Forbus, Ali Ribelli, è un viaggio fatto di prosa e di poesia, da Agerola (Na) a Positano (Sa).
Il protagonista è Giovanni Caboto, il nome è un omaggio al celebre esploratore.
“Ero un sedicenne rinchiuso in una scuola buia e polverosa, un viaggiatore perduto e senza alcuna possibilità di scappare, avendo perduto la chiave del tempo”
Si tratta proprio di un viaggio nel tempo.
Il ragazzo rimane affascinato da alcune rovine trovate per caso mentre, con suo fratello, si trova in uno squallido silos di carburante.
“Eravamo come ipnotizzati. Passarono dei secondi prima che potessi trovare qualcosa di sensato di dire: deve essere un’antica villa romana, ma allora perché si trova nel deposito del carburante?”
In realtà, si tratta di ben altro. Un monastero edificato sopra i resti di una villa nel quattordicesimo secolo.
Il luogo era dedicato a Santo Spirito di Zannone in Gaeta, un sito che subì numerosi attacchi dai pirati nel corso del milletrecento. Potete immaginare come si illuminarono gli occhi a Giovanni nel sentir parlare di pirati!
“Con la scoperta delle Americhe di Colombo, gli equilibri geopolitici mutarono. L’economia gaetana, basata sui traffici marittimi nel mediterraneo, decadde irrevocabilmente. Così il prestigio dell’abbazia, fortemente legata alle istituzioni, seguì la stessa sorte finendo per essere abbandonata nel ‘600”– Sul sentiero degli dèi
Se si tratta di un sito storico così pregevole, perché si trova in un deposito di carburante?
L’autore affronta, insieme al lettore, il tema dell’incuria in cui vengono, a volte, tenuti i siti archeologici, facendo scomparire monumenti di interesse storico e considerandoli quasi parte integrante del paesaggio.
È una scrittura poetica quella di Jason R. Forbus, anche quando scrive in prosa. Sogno e realtà si confondono.
Giovanni si ritrova a viaggiare su un’antica galea a vela latina. Inizia ad usare parole e a compiere azioni sull’imbarcazione di cui ignorava l’esistenza.
“Perché l’avevo chiamato Rais? Le mie reazioni, parole e pensieri scaturivano da qualcosa che, con il senno di poi, definirei un bagaglio di ricordi presi in prestito da qualcun altro”
Il ragazzo si trova a bordo con i temuti e incredibili pirati a fumare hashish prima di una battaglia. Il giovane, seppur trovandosi nel fisico e nei panni di un maturo saraceno, rimprovera i compagni per quel gesto.
“Il coraggio non lo troverai nell’hashish, ma in fondo al tuo cuore. E quando verrà l’ora di estrarre le sciabole, quando bisognerà uccidere o morire, Abdul, tu maledirai te stesso per aver indebolito le tue membra”
Viene affrontato anche il tema della misericordia nei confronti dei nemici. Alcuni cristiani sfidarono la tempesta in atto per tentare di salvare i pirati in balia delle onde.
Quando tutto sembra disperato, non si può fare altro che aggrapparsi con forza alla fede.
“Quando Goffredo capì che la situazione stava sfuggendo loro di mano, levò al cielo un appello così disperato da sovrastare il fragore del vento e le voci dei suoi stessi fratelli; gridò con tutto il fiato che aveva in gola, tanto che si sarebbe detto che quello che rischiava di affogare fosse lui, e non i saraceni”
Splendido questo messaggio di fede e di solidarietà.
Nel Medioevo, per spaventare i bambini, le madri nominavano i Mori che, nell’immaginario collettivo, avevano le fattezze di spaventosi demoni assetati di sangue.
I pirati sopravvissuti vennero ospitati nella foresteria, come se fossero pellegrini cristiani. La curiosità nei loro confronti, spingeva a spiarli e a rendersi conto che “i saraceni non erano quelle creature diaboliche.”
“Spogli delle loro armi e del loro orgoglio, mi apparivano per quello che erano realmente, ovvero degli uomini come noi, soli e impauriti per giunta; uomini come noi quando, seguendo la posizione del sole sulle umide pareti delle loro celle, si raccoglievano in preghiera in quel loro modo singolare, certo, ma che comunque aveva lo scopo di levare i cuori in alto a Dio”
Aver salvato i pirati significò un periodo di prosperità e di pace per Zannone. Ma, alla morte di Abluk, ricominciarono le razzie, ecco perché il monastero venne trasferito a Gaeta.
Avete mai fatto un sogno premonitore? È quello che accade al giovane protagonista, il quale ci esorta a tenere viva la memoria del passato. Occorre guardarsi indietro per capire dove si sta andando.
La parte in prosa termina con un omaggio a Sebastiano Conca, pittore di Gaeta, vissuto nel diciottesimo secolo.
Il romanzo è diviso in due parti: la prima in lingua spagnola e la seconda in italiano, è traduzione della prima parte.
“Sul sentiero degli dèi” termina con diciotto poesie.
Siccome il titolo è dedicato alla Riviera di Ulisse, la prima poesia è proprio un canto straziante che l’eroe dedica a Circe. La maga sa che quella è stata solo una piacevole parentesi di vita, perché la sua esistenza è solitaria.
Il concetto è rafforzato dall’iperbole: “dove cambierò mille volti e per mille anni e più anni.”
Splendida la strofa finale:
“L’incantesimo
del nostro attimo sospeso
vivrà per sempre
come l’onda
che perenne ritorna”
Nella poesia “Cercando lei”, viene utilizzata la sinestesia per “farci sentire” il paesaggio:
“Percorrendone i tortuosi sentieri
navigandone i furenti mari
volandone gli azzurri cieli”
Per finire un inno a Persefone, la regina degli inferi e delle messi:
“Torna presto
per scacciare l’inverno
e riaccendere la fiamma sepolta
in questo cuore di cenere”
Avete mai percorso il “sentiero degli dèi”?
Ringrazio la CE, Ali Ribelli, per avermi inviato il libro e avermi dato l’occasione di compiere, virtualmente, quel sentiero.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.