
Romanzo contemporaneo
Morellini Editore
29 settembre 2023
Cartaceo, ebook
228

Fernandez, appoggiato allo scaffale di una farmacia, guarda fuori. Sta per diventare il centro inconsapevole di una storia che non lo riguarderà più di tanto, ma avrà lui come punto immobile dentro un movimento vorticoso. Il vuoto al centro di un uragano. Intorno a lui personaggi sfaccettati, in particolare cinque donne e i loro modi estremamente diversi di cercare la felicità o la sopravvivenza.
Un caleidoscopio di ritratti calamitanti e suggestioni visive, storie ricostruite in flashback a Marsiglia, in Andalusia e nel nord della Spagna, luoghi che diventano potenti ritratti d’ambiente.
Ma è Antibes, tra gli anni Trenta e i primi anni Cinquanta, il centro di tutto. E ad Antibes dolori, felicità, miseria, luccichii, violenze, innamoramenti riannoderanno i fili di questo nitido affresco, ricco di umanità, humour e sorprendenti colpi di scena.
“Storia swing intorno a Fernandez” di Laura Magni, edito Morellini Editore, è un romanzo appassionante e originale.
Si compone di un Prologo e di quattro parti. Nel Prologo l’autrice ci proietta nel lontano 1912 a Nizza. Siamo in Francia, ma tutto parla inglese.
“Nella sala da ballo lampadari e candele scintillano sopra il lungo tavolo del buffet. Pesche in gelatina di Chartreuse dentro porcellane dal bordo smeraldo, pudding tempestati di mandorle tritate e uva passa, bignè spolverati di cacao, fragole su foglie di loto lucidate a cera. Camerieri in livrea, porto d’annata, whisky.” – “Storia swing intorno a Fernandez”
Gli invitati chiacchierano delle uscite teatrali del momento: “La Fanciulla del West” e “Laggiù nel Soledad”. Gli uomini si ritrovano a fumare, raccontandosi vecchi aneddoti. Una giovane coppia litiga perché lei avrebbe voluto imbarcarsi su quel fiabesco transatlantico diretto a New York.
Nel 1912, Cornélie ha solo ventidue anni e una istintiva insofferenza verso gli inglesi, che si sono riversati a frotte in Costa Azzurra.
Nella Prima Parte del libro, Laura ci conduce ad Antibes, nel settembre del 1939. Cornélie sta per festeggiare il suo quarantanovesimo compleanno. Ripensando alla sua vita, può dirsi soddisfatta: un marito amorevole e tre figli che, nonostante le preoccupazioni che le danno, sono dei tesori.
Seduta allo specchio per sistemare i gioielli, viene colta da un attacco di malinconia. Ma dove sono volati tutti quegli anni?
Quando arriva la torta con una camelia di pasta di zucchero sembra tutto così normale, così frivolo e allegro… ma, in realtà, aleggia un fantasma spaventoso.
“Sorrisi, abbracci, due accaniti giocatori di carte propongono di organizzare per la sera un torneo di belote, ma è tangibile la difficoltà di attutire l’angoscia generale. Qualcuno la rimuove, pochi la esprimono, altri tentano di illudersi che niente succederà davvero, anche se da tre settimane la Francia è in stato di guerra” – Storia swing intorno a Fernandez
La storia narrata da Laura Magni mi ha fatto riflettere sulla velocità con cui scorre il tempo e sul fissare alcuni attimi della vita in maniera indelebile, attraverso una foto o un ricordo. Soprattutto gli attimi che precedono una catastrofe.
Una delle protagoniste del romanzo è Vivienne, la figlia di Cornélie. La ragazza ride durante la festa. Non sa ancora che la sua vita sta per subire un cambiamento “per via di elementi secondari in combinazione casuale, di un jazz ballabile di Tommy Dorsey, di Lise la marsigliese che veste spesso di rosso, di suo marito Pierre il falegname. E naturalmente di quell’altro”. Quell’altro è Fernand, un ragazzo che lavora nella farmacia, che si affaccia su Place Nationale ad Antibes.
“Sta per diventare il centro inconsapevole e assolutamente vuoto intorno a cui comincerà a muoversi la storia. Un gioco che non lo riguarderà più di tanto, ma avrà lui come punto immobile dentro un movimento vorticoso”
Da qui il titolo “Storia swing intorno a Fernandez”.
È davvero originale l’idea di questo protagonista, inconsapevole che sarà il propulsore di conseguenze irreparabili.
Lo stile di Laura Magni è singolare, quasi cinematografico. È come se raccontasse riprendendo gli eventi a spezzoni con una vecchia macchina da presa.
Vi dico solo che Fernand, ribattezzato Fernandez, inciampa nella piatta e monotona vita di Lise proprio al momento giusto!
La Seconda Parte del romanzo è dedicata proprio a Lise, questo personaggio volitivo e divertente che ebbe un’infanzia e una adolescenza fatte di stenti e di privazioni, ma che, nonostante quella vita, la giovane nutriva “l’insensata convinzione che prima o poi la sua vita sarebbe diventata una favola”.
È il personaggio che ho apprezzato maggiormente proprio per la sua forza d’animo, per il suo spirito d’iniziativa e per la sua sfrenata fantasia.
Con Lise conosciamo Antibes.
Dal porto dove si vendono ostriche e ricci di mare a Place du Revely, sotto i cui alberi si può sostare a leggere; all’emporio Aux dames de France, in cui si vendono gli scampoli di seta; fino alla Trattoria da Alphonse Meier, dove si possono gustare zuppa di cozze, la daube di coniglio, la pissaladière di acciughe e cipolle e le torte di bietole.
La Terza Parte del libro è dedicata ad un’altra figura femminile: Milagros.
“Nata in una conca torrida scavata nella valle del Guadalquivir, era stata “data in consegna” per poche pesetas e una botte di mediocre vino tinto a un tale che reclutava niñas tra i nove e i tredici anni da smistare in latifondi e manifatture. Sguattere, operaie, serve di cucina, raccoglitrici, mungitrici, lavandaie, questo sarebbe stato il loro futuro migliore. In ogni caso preferibile alla fame nera”
Siamo a Cadice, nel 1906, e anche quella di Milagros è una storia di fame, di privazioni, di madri piene di rancori che annegano nell’alcool i loro dispiaceri.
La scrittura di Laura arriva dritta al cuore e alla pancia. Non ci sono sottintesi, quella è la storia e lei la racconta così com’è, nuda e cruda.
In modo incredibile, la vicenda di questa povera ragazza spagnola si legherà, in maniera indiretta, a quella di Lise e di Vivienne.
Tutto diventa chiaro nella Quarta Parte.
La scrittrice ci porta nel 1953. In Costa Azzurra c’è un nuovo fermento: il cinema.
Tra siepi di rosmarino, cesti di fichi e piante di mimosa, ritroviamo due amiche, un po’ più attempate, che ricordano quello che è accaduto. Ogni evento.
Piano piano Laura dipana la matassa, con delizia e scaltrezza.
I personaggi e le vicende si incastrano e la storia diventa lineare.
“La brezza fa oscillare i vasi di gerani appesi alle persiane (…) Vivienne si lascia cadere sulla sedia di ferro e aspetta che il mistero venga svelato. Chi si meriterebbe cosa e perché. Non si scompone, è abituata al fatto che la spiegazione arriverà prima o poi.”
Avevo avuto il piacere di assistere alla conferenza online di presentazione del libro e Laura Magni aveva paragonato la storia narrata ad un viaggio. Posso confermare che lo è. Una storia incredibile che consiglio a tutti di leggere.
Ringrazio la CE, Morellini Editore, per avermi inviato una gradita copia cartacea del libro.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.