
romanzo rosa
Magazzini Salani
maggio 2023
Cartaceo, ebook
519

Certi amori ci restano addosso. Come una cicatrice. La protagonista di questa storia non crede più nei miracoli. Troppe volte la vita l'ha masticata e risputata, illudendola che un futuro scintillante fosse in serbo per lei. Da sola e senza mezzi, Mireya decide di trasferirsi a Philadelphia in cerca di fortuna. Con sé ha soltanto una vecchia valigia, intorno l'inverno gelido di una città sconosciuta.
Il suo personale miracolo sembra compiersi quando si imbatte in un'insegna al neon che si staglia nel buio della notte. Eccentrico e sfarzoso, il club Milagro's è un luogo capace di affascinare chiunque ne varchi la soglia, Mireya compresa. Con l'ostinazione di chi non ha niente da perdere, la ragazza riesce a farsi assumere come barista. Il Milagro's, però, è più di un locale esclusivo.
Dietro le sue porte chiuse, oltre i lustrini e le luci di scena, si intrecciano destini e sussurrano segreti.
I più oscuri si condensano tutti nel viso aspro e incantevole di Andras, il capo della sicurezza. Fra Mireya e Andras è odio a prima vista. Entrambi portano sulla pelle gli stessi segni, hanno addosso il marchio di chi ha dovuto imparare a lottare per sopravvivere.
Eppure i due continuano a imbattersi l'uno nell'altra, come attirati da una forza misteriosa che non sanno né possono contrastare, stretti da un filo dorato più forte di un destino.
Quando ho scelto di leggere “Stigma“ di Erin Doom, edito Magazzini Salani, sapevo già che tipo di emozioni avrei provato. Non è il primo libro che leggo dell’autrice, che ho avuto anche l’onore di incontrare recentemente per l’uscita di questo libro. Mi considero letteralmente una sua fan: le emozioni e i battiti del cuore che mi fa provare ogni volta che leggo i suoi libri sono immensi.
Anche in questo caso, Andras e Mireya hanno toccato le corde del mio cuore in maniera profonda.
“La metà di un cuore non finito. E io l’avrei sempre portata addosso. Come uno stigma”.
Ci troviamo a Philadelphia, una città cupa e per nulla facile. Mireya l’ha scelta per ricominciare nuovamente a vivere, “perché la vita mi aveva insegnato che non c’è clemenza per chi vive in silenzio“.
Lo stile di Erin Doom è sempre impeccabile. Con delicatezza, ci trascina in un mondo unico, facendoci entrare in empatia sin da subito con la storia e i personaggi. Di costoro si evincono i pregi e i difetti, le paure e le speranze.
Andras, con il suo bel carattere oscuro, senza pietà, senza cuore, è un personaggio che ho apprezzato fin dall’inizio perché nasconde, dietro ai suoi modi di fare, sofferenza e solitudine.
Mireya, con il suo essere fragile, combattivo, crea innanzi a sé un muro invalicabile per non soffrire più. Ha deciso che la sua unica compagna di vita sarà sempre e comunque la solitudine.
“Noi eravamo così diversi. Pieni di lividi come galassie, costellati di ombre e cicatrici bianche come la luna”
Ogni storia che nasce dalla penna di Erin Doom è diversa. A non cambiare sono il fascino che le permea.
Il finale aperto ci lascia con una speranza.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐