
giallo
Le Assassine
2023
cartaceo, ebook
400

La storia si svolge a Borough Park, un quartiere di Brooklyn, fra il 2000 e il 2008/2010. La voce narrante, Gittel, è alternativamente una bambina di nove anni e una giovanissima donna, che è sposata da poco e finalmente riuscirà a rivelare e denunciare quanto era accaduto molti anni prima: la causa della morte di Devory, la sua amica del cuore.
Gittel e Devory sono infatti amiche praticamente dalla nascita, essendo nate lo stesso giorno, compagne di scuola e vicine di casa. Le rispettive famiglie si conoscono da sempre. Devory è intelligente, sensibile, divertente, ama leggere (cosa non del tutto approvata in una bambina di quella comunità) ed è un po’ ribelle. Ma a un certo punto persino Gittel non riesce a ignorare gli imprevedibili comportamenti di Devory: le improvvise euforie, seguite da cattivo umore, le sue fughe, i suoi silenzi. I genitori di Devory spiegano il suo comportamento come quello di una bambina ribelle e problematica, ma Gittel vorrebbe capire cosa rende l’amica così strana e inquieta e lo capirà appieno solo dopo anni, trovandosi così non solo davanti alla difficoltà di non sapere a chi rivolgersi, ma anche alla paura di infrangere la legge della comunità.
Cosa pensate dei romanzi che trattano temi legati all’olocausto? Ne avete mai letti? “Stai zitta”, edito Le Assassine, è un romanzo giallo scritto dall’autrice Judy Brown e appartenente alla collana “Oltre confine”.
Il romanzo è ambientato a Brooklyn, precisamente nel quartiere di Borough Park.
La storia viene raccontata da una delle due protagoniste, Gittel. Il romanzo viaggia su due linee temporali differenti: tra il 2000 e il 2008/2010, infatti, troviamo la stessa protagonista, prima bambina e poi donna.
Gittel sin da piccola aveva una migliore amica, Devory. Entrambe appartenevano a una comunità ebraica che costringeva le due piccole a svolgere una vita fatta di regole.
Un giorno, però, la loro vita verrà stravolta da un evento traumatico: Devory muore.
Gettel, nonostante sia divenuta una donna grande con la sua vita e il suo matrimonio, non può fare a meno di pensare ancora alla sua amica. Non si capacita di ciò che le è accaduto. Riuscirà a capire qualcosa in più in merito alla sua morte?
“In quel momento arrivò Devory. Fuori diluviava ed era fradicia, ma entrò in sala da pranzo senza cappotto e cappello, come se non si fosse neppure accorta che pioveva.” – Stai zitta
Un libro che, nonostante le 400 pagine, si legge in maniera fluida e suscita una tale curiosità nel lettore!
Una lettura piacevole, ma a tratti anche dolorosa, visto che la scrittrice va a porre l’attenzione sul tema dell’olocausto, sulla comunità ebraica e il modo di vivere delle donne.
A quell’epoca, anche i matrimoni erano visti come una “salvezza” visto che le persone si sentivano divise a metà e avevano bisogno della loro mela per tornare uniti. Fortunatamente, questo concetto oggigiorno si è evoluto tantissimo e non la si pensa più così.
L’autrice, inoltre, è brava anche nell’utilizzare un linguaggio idoneo alla storia e al contesto, andando a inserire così tutti quei dettagli e quelle abitudini inerenti agli ebrei.
Lo stile è fluido e i capitoli si leggono velocemente. Ognuno di essi è caratterizzato dall’inserimento dell’anno in cui sono accaduti gli avvenimenti, in modo tale da rendere il lettore più re-attivo.
Ottima anche la scelta di inserire come voce narrante la stessa protagonista.

Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.