narrativa
Edizioni MEA
2019
cartaceo, ebook
194
Bisogna metterli tutti in fila gli articoli e le notizie che parlano di Napoli per comprendere meglio il continuo e perpetuo ricorso a stereotipi e luoghi comuni che viene fatto nella narrazione di questa città e dei suoi abitanti.
Una narrazione cupa che non offre contributi, suggerimenti, speranze; solo un messaggio sottinteso: "è colpa vostra, ve lo meritate".
Si racconta una Napoli senza speranza con l'effetto di spegnerne la capacità di riscatto e la si usa anche per minimizzare le criticità delle altre città. Ma se Napoli è orrenda quando la si racconta, non sembra più diversa dalle altre metropoli quando a queste denunce dovrebbero seguire misure speciali, risorse aggiuntive.
Napoli è normale quando bisogna "fare", per tornare a fare schifo quando la si vuole raccontare. E' un sentimento diffuso e costante che in SputtaNapoli esamino con un occhio al passato recente ed uno alla storia. Nella società, in politica e nello sport; perché SputtaNapoli è ovunque.
“Mi è bastato varcare i confini della mia città anche di pochi chilometri per capire che ero solo napoletano. A tradirmi il mio accento,ma per gli altri non era solo quello: il mio modo di fare,il modo di gesticolare e parlare a voce alta”
Vi siete mai chiesti perché alcune cose accadono solo a Napoli? Ecco, le risposte sono tutte chiuse in questo splendido libro di Maurizio Saccone. “Sputtanapoli” è un libro che parla della città di Napoli e di quello che succede solo a Napoli, o almeno è questo che spesso appare dai mass-media. In questo libro, l’autore ha raccolto una serie di argomenti e li ha analizzati, passando dall’argomento spazzatura, colera, sino ad arrivare al calcio. Fortunatamente, ai vizi si affiancono anche tante cose belle nella città, come ad esempio la pizza, il babà, la sfogliatella, il corso Vittorio Emanuele. Ma non solo: vi stupirete, ma Napoli è anche la città dove una gelateria brevettò il cornetto Algida. Ogni pagina del libro riporta una notizia più o meno falsa sula città, ma alla fine della lettura vi ritroverete carichi di informazioni a riguardo.
Siete davvero convinti che Napoli sia solo lo specchio di ciò che emerge dai media?
Chapeau all’autore e al coraggio che ha avuto nello scrivere un libro così intenso e ricco di informazioni. Forse subirà delle critiche, ma credo che il suo intento fosse quello di mostrare la città sotto un altro punto di vista. Per quanto mi riguarda, credo ci sia riuscito appieno.
Anch’io, napoletana come lui, spesso mi pongo la domanda: “ma perché solo a Napoli?”; e mi son detto che, in realtà, così non è! Un esempio tra tanti che potrei fare: credevo che il colera fosse davvero partito dalla nostra città, invece, grazie alla documentazione fornita da Zaccone, mi sono resa conto di aver avuto notizie errate a riguardo. “Sputta Napoli” è anche uno stimolo a riflessioni socio-politiche e penso, in merito, al giro cosiddetto d’Italia, ma che, in realtà, riguarda solo il nord del Paese. Zaccone introduce, così, il tema dell’unità nazionale e di quanto essa sia più o meno sostanziale.
In realtà, il libro è stato per me fonte anche di ulteriori riflessioni: penso al rapporto tra Covid, media e la città di Napoli. Anche in questo caso credo ci siano vere e proprie discrepanze tra ciò che è e ciò che, invece, viene mostrato. Auspico in approfondimenti a riguardo da parte dell’autore per conoscere il suo punto di vista anche in merito a questo tema altrettando attuale.
Lo stile è molto semplice; è un libro che si legge facilmente. Mi ha positivamente colpito l’inserimento di alcuni ritagli di giornali all’interno della narrazione, proprio per dare luce a ciò che è reale e non. La mia speranza è che, dopo questa lettura, inizieremo tutti a guardare la “temuta e temibile” Napoli da occhiali diversi; ringrazio l’autore per questo monito che ci dà e spero di poter leggere qualche sua altra opera.
L’autore
Maurizio Saccone nasce a Napoli nel 1974. Si affaccia al giornalismo,sua vera passione, senza percorrere la trafila tipica ma sfruttando le potenzialità del web. Prima scriveva sulla sua pagina Facebook e poi sul suo blog. Scrive prevalentemente della città di Napoli e della Napoli Calcio, cercando di offrire una narrazione più ricercata e approfondita ,spesso nell’intento di riequilibrare quella corrente.
Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.