romanzo contemporaneo
Edicola Ediciones
2021
cartaceo
250
Hartmunt Munch, uno degli sprinters di Zio Paul, perde la vita durante una battuta di caccia. Sono gli anni ottanta e Colonia Dignidad è nel pieno della sua attività.
Sarà l'incontro tra Lutgarda, una dei coloni di Villa baviera e una giornalista, che da anni insegue i fantasmi di Colonia Dignidad, solo vent'anni dopo, a consentire di mettere insieme i dettagli di questo oscura verità e di fare luce su uno dei periodi più bui della storia contemporanea.
Venni a conoscenza della storia di Colonia Dignidad quasi per caso. È strano quando qualcuno che conosci ti racconta un episodio della storia di cui non sapevi assolutamente nulla, ti fa sentire perso, spaesato.
Colonia Dignidad, oggi Villa Baviera, venne fondata da Paul Shaffer, ex gerarca nazista, nel 1961, a sud-est di Parral, in Cile. All’interno della colonia le gerarchie erano rigidamente definite, dando la parvenza di trattarsi di una grande famiglia; ogni colono lavorava per la colonia, dedicando anima e corpo al progetto, rinunciando ai propri averi e senza possibilità di legarsi sentimentalmente se non in età adulta, intorno ai quarant’anni. Lo stesso Shaffer, leader carismatico e senza scrupoli, amava circondarsi di bambini e adolescenti, gli Sprinters, e da tutti farsi chiamare Zio Paul.
Dalle vicende giudiziarie che negli anni fecero emergere le verità sepolte di quell’assurdo luogo fuori dal tempo, numerose furono le testimonianze di ex coloni che subirono atti di pedofilia, molestie e abusi. La parvenza di grande famiglia, dedita al lavoro e alla religione, però non nascondeva solo casi di violenza sui minori. Negli anni non mancarono di trapelare dettagli sulla questione dei desaparecidos e sul traffico di armi.
Lola Larra, autrice cilena, nasce a Santiago del Cile e cresce a Caracas. Lavora per anni come giornalista a Madrid prima di tornare, nel 2006, in patria. Lo stampo giornalistico è, infatti, evidente in questo libro, in cui accanto alla storia principale troviamo documenti giudiziari e delle tavole illustrate da Rodrigo Elgueta, illustratore e fumettista cileno.
La vita di due donne, Lutgarda e la giornalista, voce narrante del libro, totalmente diverse tra loro si lega quando entrambe si trovano alla ricerca di risposte su fatti avvenuti dentro Colonia Dignidad. La morte di Hartmunt Munch porta a galla alcuni segreti con cui sarà difficile fare i conti e che porteranno il lettore ad un inevitabile colpo di scena. La scrittura della Larra accompagna dolcemente il lettore senza particolari strattoni, unendo le parole alle immagini dell’ipotetica sceneggiatura che la giornalista non è mai riuscita a concludere.
«Ma chi può sapere chi mente e chi dice la verità; o se tutti dicono la verità solo in parte, vaghe certezze, ricordi imprecisi. Un unico avvenimento e così tante versioni, come succede spesso quando cerchiamo di ricostruire il passato. Per questo i libri e i film mentono: perché devono scegliere, tra tutte le possibilità, una sola» – Sprinters. Una storia di Colonia Dignidad
“Come raccontiamo al mondo quello che siamo stati capaci di tollerare?”. Così Nona Fernandez, anche lei autrice e attrice cilena, comincia il suo commento sul libro della Larra. Ed è una domanda che mi ronza in testa da qualche tempo ormai. Era agosto quando le truppe americane lasciavano definitivamente l’Afghanistan, dopo quasi un ventennio, aprendo la strada ad un periodo senza fine di dittatura talebana ed era solo marzo 2022 quando sull’Europa si allungava l’ombra di una terza guerra mondiale, lasciando tutti sgomenti davanti ad immagini terribili.
E allora continuo a chiedermi, come si racconta questo orrore? L’unica risposta logica che ho trovato resta questa: non importa quanto l’orrore sia grande, ciò che conta è che non smettiamo di raccontarlo. Per la storia, per gli uomini e per noi stessi.
E voi? Avete già letto il libro di Lola Larra?