Anunnaki. Narrativa
giallo, noir
Gilgamesh Edizioni
18/02/2019
ebook, kindle, cartaceo
160
Intrighi polizieschi, strane apparizioni, incredibili sparizioni e spunti di fantapolitica sono gli ingredienti portanti del suo romanzo con i quali, sullo sfondo di una Bologna carbonara (in odor di carboneria mazziniana e di rock alla Luca Carboni), cucina un piatto tutto italiano, tra Montalbano e Nikita. Non mancano l'amore, la palestra, i motori, le birre e le ragazze facili. Kevin, un belloccio dal passato non facile e dallo spessore piuttosto medio, vive così, insieme ad Alice, agente appartenente a corpi speciali indefiniti, un incubo che dura un libro intero. Sparatorie e gioielli, corruzione e terrorismo, mentori e filantropi. Dalla sua Milano nebbiosa e affumicata, dobbiamo immaginarci un Bassi giallista, diventato sposo e papà nel giro di pochi libri, che scrive questa storia a tratti commovente, ma spesso divertente, sognando le colline e le piazze della Grassa e Materna Bologna. E dopo qualche riga eccoci lì, in Piazza Maggiore, dove tra i rumori di sottofondo e la multietnicità dei nuovi residenti, pare di sentire ancora le voci di Dalla e di Carboni cantare insieme.
“La vita ti trascina in tante situazioni, a volte semplici a volte complicate”
Come racconta Riccardo Bassi alla fine di “Sognando Bologna”, l’idea di questa storia, a metà tra giallo e romanzo, gli venne una sera d’inverno in cui, dopo una sciata in notturna, lo scrittore si addormentò e venne svegliato da un boato fortissimo che lo spaventò molto (così come accade quotidianamente ai protagonisti del romanzo) ma in realtà, nel suo caso, non era altro che il rumore del suo cellulare caduto fragorosamente sul parquet. L’autore si fece una tisana e cominciò a scrivere “Sognando Bologna”, mettendo insieme tante fonti che facevano parte della sua storia ed esperienza di vita, come la conoscenza del Cappellano dell’Istituto Penale Minorile, Cesare Beccaria, da cui prenderà spunto per tracciare la figura di Padre Aristide, Bologna da lui spesso visitata, la musica di Dalla e Carboni, e così, da tante piccole idee prese vita un romanzo del tutto innovativo per l’autore.
Riccardo Bassi ci regala dopo diverso tempo dall’ultima storia, un terzo romanzo del tutto nuovo, niente sport, niente avventure o storie romantiche, questa volta si tratta di un giallo che si tinge di poliziesco e mistero. Naturalmente nonostante un genere totalmente nuovo, non mancano nella storie le ragazze, addirittura tre che si susseguono nella vita del protagonista, i motori, la palestra e tante tante birre. In una Bologna misteriosa, tra piazza Maggiore e i colli, si muove Kevin, un ragazzo giovane che dopo un’infanzia difficile passata in un centro di accoglienza, riesce a rialzarsi e prendere le redine della propria esistenza. Lavora in un negozio di strumenti musicali, una volta a settimana consegna una busta misteriosa all’ufficio direzionale della sua azienda insieme ad un vassoio con brioche e cappuccino, il tempo libero lo passa tra palestra, moto, birre e ragazze.
Cosa vuole Kevin? Quello che desiderano tutti i ragazzi della sua età, l’amore, una ragazza da avere accanto, un sentimento che forse gli è mancato da parte di una famiglia che non c’è. E in “Sognando Bologna” le donne non mancano, Giulia, ragazza che come Kevin è cresciuta nel centro accoglienza di Padre Aristide, un po’ sorella, un po’ compagna, un po’ amante; Sara, frontwoman di un gruppo musicale, pronta ad offrirsi al protagonista, sensuale, carismatica ma mutevole; e infine Alice, coprotagonista del romanzo, bella al limite della perfezione ma posseduta da tanti fantasmi che il lettore non scoprirà fino alla fine. Kevin frequenta tutte e tre le donne, le incontra contemporaneamente, le indispettisce, le ama, nella disperata ricerca di un corpo caldo che scaldi la sua esistenza.
“Oh Kevin, le donne…Colpiscono sempre lì…al cuore…il cuore…il maledetto cuore”
Ma tante sono le maschere che i personaggi, più o meno principali di questa storia indossano, tanti i misteri, tante le cose che Kevin scoprirà nel corso del romanzo. “Sognando Bologna” è un romanzo che inizia in sordina e che gradualmente ci porta in un mondo misterioso che è un misto tra Nikita e Poirot, ma più la storia va avanti più si frammenta in tante piccole storie che alla fine collimano in una verità scomoda che farà male a Kevin così come farà male al lettore. Un ritmo lento che cresce gradualmente, una storia ben scritta e che lascia con il fiato sospeso ma a cui fino alla fine sembra sempre mancare qualcosa, come se Bassi dovesse ancora dirci qualcosa che in realtà non ci dice mai.