
Romanzo psicologico
Edizioni La Gru
Settembre 2021
cartaceo
89

Nemo è un giovane uomo dal passato avvolto dal mistero e dal futuro apparentemente compromesso da oscure minacce e Ambra è una studentessa universitaria afflitta da una rara malattia genetica, la CIPA, che le inibisce la percezione di qualsiasi dolore fisico.
È proprio il dolore uno dei temi dominanti il romanzo; quello fisico che Ambra non è in grado di percepire e quello psichico di Nemo, dolore che spesso si somatizza in una persistente oppressione al petto.
Le vicende e i pensieri dei due protagonisti si incontrano, in modo del tutto fortuito, un pomeriggio, nel vagone di un treno che deraglia.
Recensione di “Sincope” di Alessandro Filippini
Voi lettori come riuscireste a vivere senza la percezione del dolore fisico?!
“Luce luce lontana
più bassa delle stelle
quale sarà la mano
che ti accende e ti spegne”
(Ho visto Nina volare – Fabrizio De Andrè)
I due protagonisti sono Nemo e Ambra, due ragazzi che hanno un unico comune denominatore: il dolore, tema principale di questo romanzo. Nemo è avvolto da un malessere psicologico che somatizza spesso con un persistente dolore al petto, mentre Ambra è una ragazza universitaria afflitta da una rara malattia genetica, CIPA, che inibisce la percezione del dolore fisico.
I due ragazzi s’incontrano casualmente nel vagone di un treno che deraglia; Nemo, con in mano la sua matita, chiude gli occhi e inizia a concentrarsi per definire il disegno nel suo blocchetto da disegno, ma un’esplosione interrompe la ricerca della sua pace e, sbalzato in avanti, conficca la matita nella spalla di Ambra, che però non percepisce nulla…
Il titolo di “Sincope” di Alessandro Filippini è tutto un programma… è un romanzo psicologico; la narrazione è scorrevole e fluida, il linguaggio semplice, i capitoli sono in prima persona alternati tra i due protagonisti.
Ho trovato una descrizione più dettagliata, precisa e comprensibile di Ambra rispetto a quella fatta su Nemo. Una volta iniziata la lettura, difficilmente si riesce ad abbandonarla perché ci si sente sempre appesi ad un filo alla ricerca del risvolto della storia, che, arrivata alla fine però, non ho personalmente trovato…
La tematica principale del libro è il dolore, fisico e psicologico; il messaggio che l’autore vuole trasmettere ai lettori sinceramente non sono riuscita a carpirlo fino in fondo.
Ho trovato la storia molto breve, senza una trama definita e passaggi poco chiari tanto che ho difficoltà a dilungarmi sulla descrizione di questo romanzo… purtroppo non mi ha lasciato nulla di incisivo, ma ovviamente questo rimane un giudizio meramente personale.
Come vi approcciate voi al dolore?