Fantascienza
Self-publishing
14 giugno 2020
cartaceo, ebook
177
“Quando, dopo una ulteriore settimana di assenza per – così ci era stato comunicato – faccende inderogabili, il dottor Rossi tornò al lavoro più alto di trenta centimetri, una sola domanda iniziò a serpeggiare per l’intero ospedale: possibile che sia vero?”
Inizia così questo romanzo ambientato ai giorni nostri nell’immaginaria cittadina italiana di Poggifondi, la cui tranquilla routine viene sconvolta dalla rivoluzionaria scoperta del dottor Rossi, specialista in medicina nucleare tanto riservato quanto strano.
Seguiamo lo svolgersi della vicenda attraverso gli occhi di Francesca, collega del medico, che ci porta alla scoperta di un mondo in cui la realizzazione di ogni desiderio è a portata di mano, facendo sorgere un importante quesito: che cosa faresti se potessi ottenere tutto ciò che vuoi?
“La vera felicità non consiste in denaro o potere, concetto ben noto al dottor Rossi… Tutti avrebbero avuto le stesse possibilità… Non ci sarebbero più state malattie, fame, guerre. Almeno era così che il dottor Rossi si era immaginato il futuro, e aveva agito di conseguenza. Spesso però le migliori intenzioni portano a risultati catastrofici”
Immaginate di potere cambiare il mondo, di poter dare a tutti la possibilità di essere felici. Lo fareste? Oppure terreste per voi questo segreto inestimabile?
Il dottor Rossi fa parte della prima categoria di persone. Lui è convinto che il mondo possa essere tramutato in un Paradiso e, per questo, una volta che vede che il suo metodo per realizzare i sogni funziona alla grande non ci pensa due volte prima di renderlo pubblico. I primi a rendersi conto del suo cambiamento sono i suoi stessi colleghi. Nell’ospedale dove lavora non passano inosservate le sue ferie visto che è così inusuale che le chieda. Tantomeno passano in sordina i cambiamenti fisici che al suo ritorno sfoggia con nonchalance, come se cambiare i colore degli occhi o la sua statura di una trentina di centimetri sia la cosa più comune che si possa fare. Quando spiega il come ha raggiunto i suoi obbiettivi lo scetticismo prevale.
E come dar torto a quei dottori che si sentono dire che quell’adone che ha preso il posto dell’omuncolo insignificante che loro ben conoscevano è il risultato di una dieta a base di semi e della meditazione? Eppure c’è un solo modo per verificare questa teoria e smascherare il suo autore. Per farlo basta applicarla. Quando i risultati però se li trovano davanti agli occhi i San Tommaso della situazione restano senza parole; quello che il dottore affermava corrisponde dunque a verità.
Che succede a questo punto secondo voi? Tutti si affretteranno a testare questa tecnica miracolosa. Il mondo si riempirà di persone all’apparenza felici, finalmente ci sarà la tanto agognata pace…sarebbe bello vero? Ma voi li conoscete gli uomini? Il dottor Rossi pensava di si… ma “spesso, però, le migliori intenzioni portano a risultati catastrofici”
Molto simpatico questo libro che porta comunque a riflettere su parecchie cose. La storia ci viene raccontata quasi interamente dalla voce di Francesca, un’infermiera dell’ospedale dove il dottore lavora. Lei ammira molto quell’uomo, poco appariscente ma ligio al lavoro per il quale nutre una profonda passione. I pazienti del dottor Rossi lo adorano proprio per la sua semplicità e l’interesse che mostra per ciascuno di loro, indipendentemente da sesso, età o carta di credito
“Il suo modo di presentarsi per quello che era, nella sua imperfezione, senza maschere né atteggiamenti da gran professore…gli permetteva di creare una forte sintonia con i pazienti…Tutti, nessuno escluso, uscivano dalla sala somministrazione con la consapevolezza di aver affidato la propria sorte a un alter ego preparato, tenace e deciso a essere d’aiuto”
Eppure la buona fede, la fiducia del dottore nei confronti del genere umano subisce un forte contraccolpo quando vede come il suo dono viene utilizzato dai più. Forse avrebbe dovuto essere più lungimirante e affidare la felicità solo nella mani di chi la sa apprezzare e meritare? Ma anche questo ergersi a Dio, questa scelta soggettiva non potrebbe essere vista negativamente? Può una persona scegliere chi salvare e lasciar stare gli altri a cuocere nel proprio brodo?
Non mi sarei mai voluta trovare nei panni di quell’uomo che, tuttavia, non si è fatto corrompere dalla serpe del potere ed è rimasto l’umile medico che tutti conoscevano.
Laura Taverna, tramite una scrittura scorrevole e chiara è riuscita a portare con questo libro alla nostra attenzione diversi aspetti dell’essere umano che, mai come in quest’epoca, pare che misuri il suo valore in base a ciò che possiede.
“Se solo a scuola ci fosse un corso di gentilezza verso se stessi…che insegni ad abbandonare le due paure che ci hanno portato fino a qui…quella di non essere abbastanza…e la puara di non avere abbastanza”
Forse se ci rendessimo conto della “bellezza del dare” molte cose cambierebbero e si avrebbe veramente idea del significato di felicità.
Sahira
Sono emozione e di essa mi nutro
trovando scialbo ciò che non colora,
Sono emozione che con la penna divora
il bianco candido di un libro vissuto…