saggio
Self-publishing
20 settembre 2021
ebook
165
Le vite e i processi di moltissimi serial killer vengono raccolte in questo nuovo saggio di Gianluca Turconi. Le attività e la crudeltà di questi assassini viene raccontata senza sconti e con dovizia di particolari.
“Serial Killer: vite e crimini di noti assassini seriali”
“Privare della vita volontariamente un altro essere umano è uno dei più grandi tabù della società moderna con poche e controverse giustificazioni; come nei combattimenti bellici, per autodifesa, per auto tutela sociale in ambito penale, per sconfiggere il dolore terminale in campo medico. In tutto il mondo, con differenti gradazioni, le leggi penali considerano perciò come crimini d’altissimo disvalore l’omicidio volontario tanto da comminare sempre le pene più pesanti a chi lo commette”
Gianluca Turconi, con il suo saggio “Serial Killer: vite e crimini di noti assassini seriali”, conduce una vera e propria analisi dell’efferatezza umana; va a mettere sotto la lente di ingrandimento numerosi casi di cronaca nera.
Sicuramente, uno dei punti di forza di quest’opera è l’ampio respiro sia per quanto riguarda il tempo sia per lo spazio. Non solo crimini moderni; vengono analizzati numerosi serial killer del passato come Jack Lo Squartatore (attivo nel 1880 a Londra); oppure la meno conosciuta assassina Vera Renczi che, all’inizio del secolo XX, uccise 35 amanti alla ricerca dell’amore perfetto. Oltre a ciò, non vengono considerati solo gli assassini seriali italiani o europei, ma anche casi giapponesi, egiziani fino ad arrivare in Australia con i famosi “assassini dei barili”, guidati dallo spietato John Bunting.
“Molti li chiamano mostri, eppure sono uomini anch’essi. Nell’arco della storia si sono spesso celati dietro la normale brutalità dei tempi passati; mentre oggi, in un mondo che almeno in teoria si basa sul diritto e la convivenza sociale pacifica, sono divenuti reietti da cacciare e imprigionare, se non addirittura eliminare fisicamente. Per riuscirci, si è arrivati a studiarli dal punto di vista scientifico, a classificarli in categorie, esaminando le loro fantasie e le modalità di compiere il loro ‘lavoro’”. – Serial killer
Questa visione ampia dell’autore permette a noi lettori, appassionati di crimini e serial killer, di conoscere particolari, curiosità e tutte le gesta criminali anche di assassini meno conosciuti per motivi storici e geografici;ciò ha sicuramente riscosso il mio interesse e ha reso la lettura molto scorrevole e godibile.
Gli assassini seriali che per crudeltà e reputazione più restano impressi sono sicuramente quelli che hanno dimostrato totale assenza di rimorso; esempi sono Donato Bilancia che nel 1998 uccise 16 vittime nel giro di sei mesi nei dintorni di Genova; Charles Manson, fondatore della Family e manipolatore d’eccellenza; si limitò a soggiogare i suoi adepti e a spingerli all’omicidio senza macchiarsi mai del sangue delle vittime.
Il serial killer che nel saggio appare come il più spaventoso di tutti è sicuramente Andrej Chikatilo, altrimenti detto il Mostro di Rostov. Dopo aver sofferto la fame in Ucraina ed essere stato colpito da vari difetti fisici che ne cagionarono la sua esclusione dalla società, Chikatilo riuscì a dare alla sua vita una parvenza di normalità pur essendo uno spietato assassino di giovani ragazzi.
“Alle accuse rivoltegli, rispose sempre con una scusa diversa per le proprie azioni, incolpando la sua infanzia, il suo gruppo sanguigno raro ma non troppo e persino Stalin per aver causato la carestia in Ucraina. Il suo comportamento nel corso del processo, ritenuto da molti volutamente folle, variò dal canto al farfugliare. Fu riportato persino, in un’occasione, che l’imputato si fosse abbassato i pantaloni per mostrare i genitali. Tutto ciò non servì, comunque, a evitare che il pubblico si convincesse che gli piacesse uccidere e mangiare le sue vittime.” – Serial killer
Turconi sicuramente indugia nei particolari macabri, raccontando di come mangiasse la carne delle vittime e di come estirpasse i bulbi oculari. Nella sua follia era convinto che la sua immagine rimanesse impressa, come ultimo ricordo, nella retina.
Ovviamente questo saggio molto raccapricciante e a tratti disturbante non è adatto a persone sensibili, delicate o impressionabili; in esso sono raccolti i delitti più efferati e i passaggi più crudi non vengono in nessun modo risparmiati.
Il libro rimane importante perché ci fa domandare se la molla che spinge i serial killer all’omicidio plurimo sia la follia oppure un’indenne capacità di intendere e di volere; attraverso le pagine e i resoconti dei processi, scopriamo che quasi nessun killer seriale è stato definito “mentalmente incapace o deficitario”. Questo perché la psicopatia o, come viene definita oggi, il disturbo antisociale di personalità, permette a questi esseri “disumani” di commettere le peggiori atrocità mantenendo la lucidità e il raziocinio.
Totalmente cattivi e completamente sani di mente, è questo che forse spaventa di più e attira tanti lettori.
E, voi? Siete appassionati di cronaca nera o ne siete terrorizzati?
Nella vita mi occupo di Digital ma la passione per i libri mi accompagna fin da bambina. Prediligo i romanzi introspettivi che fanno pensare e strappano qualche lacrima ma non leggo mai romanzi d’amore: l’amore deve essere vissuto.