
Scienza e Idee
Saggio scientifico
Raffaello Cortina Editore
24 ottobre 2019
Ebook e cartaceo
318

Che riflettano sull’esistenza dei buchi neri o prospettino nuove scoperte al CERN, i fisici sono convinti che le migliori teorie debbano essere belle, naturali ed eleganti. Sfortunatamente, sostiene Sabine Hossenfelder, tali requisiti sono anche il motivo per cui non c’è stato alcun progresso significativo in fisica teorica negli ultimi quarant’anni.
Guidati da criteri estetici, i fisici hanno architettato nuove sbalorditive teorie, ma le osservazioni non sono state in grado di dare supporto a queste idee e, in realtà, molte di esse non sono neanche sperimentalmente accessibili. E queste teorie, “troppo belle per non essere vere”, hanno condotto l’intero campo di ricerche in un vicolo cieco.
Per uscire da questa trappola, i fisici devono ripensare il modo in cui costruiscono le loro teorie. Sedotti dalla matematica ci ricorda che solo accettando il disordine e la complessità gli scienziati possono scoprire la verità sul nostro universo.
“Se mille persone leggono un libro, leggono mille libri differenti. Ma se mille persone leggono un’equazione, leggono la stessa equazione”.
Il disaccordo tra le leggi della meccanica quantistica – che governano il microcosmo – e della relatività generale – che governano il macrocosmo – è l’annoso problema della fisica moderna. Non sono pochi i fisici teorici che hanno tentato di formulare una teoria che unificasse le due precedenti, ma la caccia alla famosa Teoria del Tutto continua a portare gli scienziati fuori strada. O meglio, porta gli scienziati a formulare teorie non verificabili sperimentalmente. Lo stesso accade quando si tratta della materia e dell’energia oscura, e della supersimmetria. In assenza di test sperimentali, abbondano teorie infondate guidate unicamente dalla ricerca della bellezza in senso matematico.
L’autrice, fisica teorica esperta in gravità quantistica, illustra in maniera precisa e puntuale gli errori commessi nel passato e nel presente dai suoi colleghi, colpevoli secondo lei di voler cercare a tutti i costi delle teorie matematicamente eleganti, perdendo di vista il vero obiettivo della fisica: spiegare le leggi che governano l’Universo in maniera oggettiva, veritiera e verificabile sperimentalmente.
Ma la sua è anche una critica all’intero ambiente scientifico, che persevera nel prendere in considerazione teorie spesso anche strampalate che non hanno mai ricevuto conferma sperimentale, soltanto perché portate avanti dai soliti fisici più in vista. Il tutto porta la fisica (e i fisici) in una condizione di stallo. Quel che è necessario fare, secondo l’autrice, è tornare a utilizzare la matematica come strumento per descrivere le leggi del mondo invece di piegare le leggi del mondo al rigido formalismo di un’equazione esteticamente appagante.
Il punto di vista di Hossenfelder è curioso e originale, e l’intero saggio sarebbe certamente più piacevole se nel tentativo di ribadire il concetto, l’autrice fosse stata meno ridondante. I capitoli non seguono un filo logico e ciascuno di essi riprende argomentazioni già precedentemente espresse. Il che appesantisce la lettura, nonostante la scrittura sia piuttosto fluida. Non ho apprezzato particolarmente il tono polemico che accompagna tutto il testo dalla prima all’ultima pagina, ma a quanto pare è proprio una caratteristica dell’autrice.
Non è un saggio per tutti: certamente comprensibile su larga scala, lo reputo tuttavia apprezzabile da una ristretta nicchia di lettori, tra cui addetti ai lavori e fanatici dei saggi riguardanti la fisica e la matematica. Se fate parte di una di queste due categorie, sicuramente troverete il libro molto interessante e piacevole.
Buona lettura a chi vorrà!
Arianna
Sabine Hossenfelder, fisica, è ricercatrice presso il Frankfurt Institute for Advanced Studies, ed è autrice del blog di successo sulla fisica Backreaction. Ha scritto tra l’altro per New Scientist e Scientific American. Vive a Heidelberg.