Narrativa contemporanea
Les Flâneurs Edizioni
settembre 2020
cartaceo, ebook
196
Sara Corallo è una donna bisbetica, pettegola e sputasentenze, in perenne conflitto con chi la circonda.
Dall'alto dei suoi 72 anni sembra avere le idee abbastanza chiare sulla vecchiaia, ma, sebbene si diverta a recitare la parte della saputella dissacrante, in realtà è vittima dei suoi stessi pregiudizi, dei suoi rituali rassicuranti e delle sue ossessioni.
Ma quando riceve la telefonata di una persona riemersa all'improvviso da un passato ormai sepolto, la sua grigia routine viene completamente sconvolta.
La protagonista di “Se il buongiorno si vede dal mattino” di Carmen Nolasco, edito Les Flâneurs, è Sara Corallo, una donna settantaduenne alquanto scorbutica. Dal carattere scontroso e dalla personalità asociale sin dall’adolescenza, Sara cresce in una famiglia di ceto medio, con dei concetti di vita molto forti che difende con ferma determinazione, sfoggiando un linguaggio sofisticato.
“Quella voce che ho attribuito a un passato lontanissimo è stata forse uno strascico onirico, un insieme di suoni non ben identificati. Un rigurgito proveniente dal subconscio. Magari non ho capito bene. Magari è vero che mi sto rincoglionendo”.
Oggi, Sara ha una visione della terza età molto personalizzata, fatta da rigorose abitudini e credenze motivate ma che, tuttavia, nascondono delle fobie riguardo il tempo che scorre; sembra quasi disinteressata della vita, fatta ormai da fobie celate da consuetudini confortanti al fine di “allontanare” il demone della vecchiaia. Ed è per questo che i suoi “scheletri nell’armadio” sono un’attrezzatura completa di fitness, insieme alla cioccolata! Rigorosamente ben chiusi a chiave e lontani da una possibile intrusione di sua figlia.
Anche la scelta di vestiti e scarpe sportivi denota la negazione del tempo che avanza.
Sara si rinchiude in casa per molti giorni nella convinzione che, così facendo, potrà evitare qualsiasi tipo di disdicevole calamità, ignorando chiunque e non prendendo in considerazione neanche la posta, lasciata lì su un mobile. Purtroppo quello che non riesce ancora ad evitare sono i diverbi con la sua vicina di casa.
L’unica cosa in grado di metterla di buon umore è la sua lezione di fitness online che per sua figlia deve rimanere “top secret”.
In verità, più che il fitness, è il poter ammirare il corpo perfetto dell’istruttore mentre segue i suoi movimenti, incantata dalla sua voce.
Sara non riesce ad instaurare un buon rapporto neanche con sua figlia, nominandola Lady Attack perché invadente e fastidiosa sin dalla nascita; ha sempre la sgradevole impressione di essere controllata.
Quando Sara ha bisogno di confidarsi e raccontarsi, telefona ad un suo caro amico, conosciuto su internet e mai incontrato; da lui si sente capita e può, senza paura, condividere i propri pensieri senza sentirsi giudicata. Sara ha anche un lato affettuoso e riesce a manifestarlo soltanto con i suoi nipotini.
Un giorno, la sua monotona quotidianità viene frastornata da una telefonata che la sconvolge, tanto da chiudere prontamente il telefono dopo aver riconosciuto subito la voce della persona, e da una lettera. Bruscamente, ricordi finora soffocati, tornano dolorosamente in vita. La vita che, dal giorno di quella catastrofe, non si è più ricomposta.
“Ci sono eventi che hanno la capacità di stravolgere l’esistenza. Aprono ferite che sono solchi profondi, squarci inguaribili che col tempo si richiudono solo in superficie, lasciando intendere un ripristino della normalità, mentre invece nascondono, sommersa, una frattura che non si potrà più ricomporre.
Anche se la ferita appartiene a un passato remoto, chi ha sperimentato una soglia di dolore che credeva irraggiungibile, ha imparato a vivere con la consapevolezza della possibile ricaduta, conosce la propria cagionevolezza e sa che chiunque può essere in grado di spezzare quell’equilibrio faticosamente conquistato” – Se il buongiorno si vede dal mattino
Un racconto molto ben costruito, fondato principalmente su intense riflessioni espresse dalla protagonista e narrato adottando uno stile forbito, colmo d’ironia e risate in cui Sara Corallo ripercorre il ricordo di una passione segreta che ha segnato la sua giovinezza scombussolandole la vita; Carmen Nolasco introduce termini ricercati nel presentare la vita di questa stravagante settantenne che si diverte a fare dispetti alla sua vicina di casa e che naviga su internet adattandosi bene ai progressi della tecnologia.
I dialoghi sono attuali e ben determinano l’ambiente circostante e i relativi stati d’animo dei personaggi. Sono costruiti in modo tale da potersi identificare negli argomenti espressi; inoltre, non mancano le battute spiritose molto ironiche da parte del personaggio principale.
I personaggi che circondano Sara Corallo sono molto ben ideati nel delineare l’intero svolgimento degli eventi nella quotidianità delle sue giornate e nell’accrescere, in alcuni casi, la giusta trepidazione o divertimento del romanzo.
Il punto di forza del racconto sono le tematiche, trattate in modo esplicito e, spesso, usando espressioni buffe al fine di sdrammatizzare il problema della vecchiaia, rappresentato dalla paura della solitudine, da un corpo che non risponde più. Ma Carmen Nolasco, con pacata leggerezza, affronta questo tema, creando il “curioso” personaggio di Sara, la quale combatte il tempo che passa con estenuanti lezioni di fitness, puntualizzando spesso con fermezza che un tempo svolgeva un lavoro importante. Dunque non pensate che lei sia una rimbambita qualunque!
Questo argomento angoscia molte persone e, come per la protagonista di “Se il buongiorno si vede dal mattino”, la preoccupazione non si ferma solo al timore del cambiamento fisico, ma anche al rimpianto della perdita del proprio ruolo sociale collegato alla professione. Con grande capacità narrativa, l’autrice mitiga queste paure trasformandole in forza; forza d’animo, impegno e disegnando una protagonista capace di profonde riflessioni.
Nonostante il racconto presenti un inizio un po’ lento, grazie alla maestria dell’autrice, la trama poco a poco si dispiega liberando una moltitudine di emozioni incredibili. E così, tra risate, commozione, stupore, ci ritroviamo anche noi amici di Sara! Perché la parola d’ordine celata tra queste pagine è Amore, in tutti i suoi aspetti e sfumature. Amore per se stessi, per la natura, per il prossimo…
In conclusione, un romanzo travolgente che un passo alla volta trascina il lettore nell’essenza della vita di Sara, specchio di tutti noi. Una narrazione presentata in uno stile impeccabile, la quale racchiude ogni aspetto delle nostre vite: le nostre paure, le nostre manie… i nostri rifiuti riguardo all’esistenza, il desiderio di essere sempre accettati, amati senza subirne mai le conseguenze; ma come la protagonista “dimentichiamo” che la vita è piena di sorprese o forse è più comodo così?
Beatrice Castelli
Béatrice Castelli vive a Torino, cresciuta a Parigi fino all’età di 17 anni, coltiva sin dall’età di otto la passione per la lettura e quella della scrittura.
A dieci anni leggeva Crime et Châtiment di Dostoïevski, preso per caso dalla fornitissima biblioteca di suo padre, senza sapere ancora nulla di questo scrittore.
A 17 anni, con tutta la famiglia si stabilisce in Italia a Torino, dove dovette imparare l’italiano. Lo studio per la letteratura italiana l’appassiona in fretta, come da piccola per quella francese, iniziai così a scrivere pensieri in entrambe le lingue.
Ha frequento l’interpretariato di Torino con il desiderio di tradurre libri per la sua casa editrice preferita: l’Adelphi. Purtroppo incontra sul suo cammino molte difficoltà per arrivarci e così si ritrova a tradurre testi tecnici per nulla entusiasmanti…
L’amore per la scrittura l’accompagna da sempre. Non avendo mai nessuno a chi confidare i suoi pensieri, scrive per se stessa. Ha pubblicato, per due case editrici, poesie d’amore in due diverse raccolte, una per Segnidartos l’altra per Rupe Mutevole Ed. e una favola per bambini sempre per Rupe Mutevole. In alcuni siti letterari ha pubblicato inoltre dei racconti brevi.
In questo momento ha un romanzo già ultimato nel cassetto.