
giallo
Mondadori
23 gennaio 2024
cartaceo, ebook
204

Questa sera, in diretta sulla BBC, Lady Doris Coleman, celebre volto del giornalismo britannico, intervista un personaggio magnetico ed enigmatico: Antonina Pistuddi, scrittrice sarda cinquantenne che, in gioventù, con il suo romanzo d'esordio L'isola del rancore, ha vinto i più prestigiosi premi letterari italiani.
Nonostante il successo, Antonina ha preferito condurre una vita ritirata, coltivando la propria scrittura di ottima qualità, ma con risultati commerciali sempre più deludenti. E ora è sotto inchiesta: accusata di omicidio plurimo volontario.
Quattro le vittime: tutti esponenti di quella nouvelle vague letteraria cui Antonina si è sempre categoricamente sottratta e tutti ospiti, come lei, di Villa Solitudine, un Centro internazionale a tutela della poesia e della letteratura arroccato in cima alla più alta scogliera di Manarola, nelle Cinque Terre. Si tratta di Alvaro Moret, autore di un bestseller che svela i segreti per diventare perfetti influencer; Lizzie Eden, parlamentare inglese che, in un memoir sconvolgente, ha narrato il suo passato di escort; Arlanda Levin, cantante svedese che non ha letto nemmeno una pagina del romanzo confezionato per lei da un ghost writer; e Julien Corbusier, modello francese dipendente dal Fentanyl, ma anche poeta e idolo degli adolescenti grazie a una raccolta di versi decisamente instagrammabili.
La convivenza si preannuncia fin da subito difficile, ma, giorno dopo giorno, immersi nella magia delle Cinque Terre e incantati dalle mareggiate al Ventegà di Vernazza, gli ospiti di Villa Solitudine sembrano trovare una certa armonia. Almeno fino a quando i quattro ragazzi chiedono ad Antonina di preparare uno dei suoi leggendari risotti, con i funghi raccolti durante una passeggiata nei boschi…
“Scrittori al veleno” di Nicola Lecca è un giallo non giallo, una feroce, quanto realistica e, purtroppo, reale, critica all’editoria, che premia sempre più spesso l’immagine e la fama (più o meno meritata) di influencer e personaggi famosi, piuttosto che la scrittura vera e propria e la bellezza delle parole.
Una fotografia della realtà che ci circonda, non solo del mondo dell’editoria, in una società in cui tutto è immediato e fruibile, non più conquistato con studio e fatica, sudore e lacrime. Quello che si dipana davanti agli occhi del lettore è un giallo da svelare, ma, soprattutto, una donna, Antonina Pistuddi, da condannare o assolvere. Questo spetta a noi, spettatori morbosamente attratti dal male, dagli scandali, dal sensazionalismo televisivo che mette in scena i crimini reali al pari di una recita teatrale.
E sono due attrici di prim’ordine, dotate di intelligenza, acume, sangue freddo e vis drammatica sensazionali, le due agguerrite rivali di un duello, in diretta televisiva, senza esclusione di colpi. Oltre alla Pistuddi, scrittrice non più sulla cresta dell’onda, la sua antagonista è la famosissima giornalista della BBC, Lady Doris Coleman. Antonina è accusata della morte di quattro scrittori, deceduti dopo aver mangiato dei funghi avvelenati, che lei stessa aveva cucinato.
Un’intervista dal ritmo serratissimo per far confessare alla scrittrice sarda la sua intenzionalità nell’uccidere i quattro ragazzi, da lei considerati non degni di essere definiti scrittori e di essere accolti, come lei, a Villa Solitudine, centro internazionale di tutela della letteratura e della poesia.
“Restate con noi, spettatrici e spettatori di tutto il mondo. Tra 180 secondi saremo di nuovo qui, in diretta da Cagliari, per capire cosa è realmente accaduto il quindici novembre scorso a Villa Solitudine. La morte di Alvaro Moret, Lizzie Eden, Arlana Levin e Julian Corbusier è stata davvero accidentale come sostiene la scrittrice sarda Antonina Pistuddi? O si tratta di omicidio?” – Scrittori al veleno
Le due donne duellano con tagliente, seducente e ammaliante trasporto; nonostante le grandi capacità della giornalista, sembra impossibile che Antonina cada nei tranelli verbali che le vengono posti.
Un romanzo che scorre come un fiume in piena, cinematografico, per la bellezza dei luoghi in cui è ambientato. Le Cinque Terre vivono di colori e profumi, descritti con una bellezza di parole quasi commovente, per uno scenario che cattura e incanta, cornice perfetta per questa storia.
“Scrittori al veleno” è un romanzo divertente, dissacrante; un quadro della realtà pennellato con un bisturi affilato, ma anche con colori che lo rendono emozionale e incantatore. Tra ambientazioni che tolgono il fiato per la loro bellezza, una protagonista che riesce a farsi detestare sin dal primo istante e il sensazionale botta e risposta tra due donne che tengono incollati alle pagine, questa è una storia che cattura e coinvolge.
I romanzi di Nicola Lecca sono sempre dei viaggi straordinari. Ci fa percorrere strade, città, mondi, ammaliandoci con la struggente e poetica descrizione dei luoghi, che vedi affiorare dalle pagine. Sembra quasi di avere davanti fotografie brillanti e suggestive, ma sono le parole a farti vedere tutto quell’incanto. Sono viaggi anche interiori, attraverso le fragilità, la ricerca di qualcosa che arrivi a cambiare, colmare o, semplicemente colorare una mancanza.
“Scrittori al veleno” è simile a una partitura musicale che passa dal lento al veloce, da una sinfonia dai toni bassi. Quasi un sottofondo al dialogo, fino ad arrivare a un assolo di chitarra che sottolinea i momenti di pathos, i duelli verbali e le schermaglie tra le due soliste, chiamate a dialogare in un duetto perfettamente riuscito. Lettura pregevole, intrigante e originale.
“Perché la gente, ormai, preferisce lo scandalo alla bellezza, la morbosità all’incanto”
Vi piacciono i gialli che mescolano ironia e momenti più brillanti al dramma e all’indagine?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Salve, sono Giusy e sono un’appassionata lettrice da quando ero una bambina. Mi piace leggere praticamente di tutto, dai classici, ai romanzi d’amore, ma amo soprattutto la narrativa contemporanea. Adoro i manga giapponesi e scrivo racconti.