
Racconti
Pedrazzi Editore
Giugno 2019
cartaceo
106

Diciotto racconti su ragazzi che vivono realtà complicate, ma che alla fine spesso ritrovano la speranza e l'ottimismo per splendere.
Delicato e sensibile, riporta ciò che realmente accade, e suggerisce come affrontare le difficoltà con sagge parole e filosofie.
Scialla e poi Splendi è una raccolta di racconti, in cui i protagonisti sono i ragazzi, o meglio, gli adolescenti. Ciò che accomuna i vari protagonisti dei racconti è la realtà un po’ complessa, problematica, non facile, non quella che si vorrebbe per i giovani. Per farne un esempio, il primo racconto è incentrato su Andrea, un ragazzo senza madre, attenzione non defunta, semplicemente andata via, a rifarsi la vita e una nuova famiglia. Ad Andrea manca la figura affettiva della madre. Prima di addormentarsi gli piace pensare a una lista, una lista che piano piano si allunga, di cose che al ragazzo piacerebbe dire alla madre, di cose di cui discutere, o condividere.
Si nota, sin da subito, la bravura della scrittrice, la sua delicatezza, quasi da madre, nel presentare le difficili realtà dei ragazzi, ed infine, che sicuramente è la parte migliore del testo, concludere ogni racconto con una certa lezione di vita, quasi una filosofia, un resoconto a sfondo positivo, un finale felice, che porta il lettore a fare un sospiro di sollievo. E questo è importante, perché, oltre a far funzionare il testo dal punto di vista stilistico, spinge il lettore a farsi delle domande, a pensare, e quindi ad apprezzare ciò che ha di fronte agli occhi.
L’elemento davvero importante del testo è sicuramente legato alla storia della scrittrice, la quale insegna ai ragazzi, e quindi li conosce, li osserva e li analizza. Questa sua esperienza personale favorisce in modo particolare la narrazione, che non sembra infatti una finzione, o per meglio dire un frutto della fantasia, ma non è altro che il riportare ciò che realmente esiste, e ciò rende fiduciosa la lettura.
Già il titolo è un buon riassunto del contenuto, “Scialla e poi splendi”: scialla, come spiega la scrittrice stessa in alcune interviste, è un termine spesso usato dai giovani, “stai tranquillo, stai calmo”, e poi splendi, perché in fin dei conti bisogna sempre prendere il volo, dopo un lungo cammino tortuoso.
Si tratta di un testo che probabilmente va solo letto e non raccontato, ma solo raccomandato, perché come si suol dire “parla da solo”.
Raccomando, dunque, la lettura ai giovani che stanno perdendo la speranza, ed agli adulti che hanno il delicato ruolo di trasmettere la speranza.