Self-publishing
23 dicembre 2020
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Questo libro è particolare. Poi capirai perché. Racconta, per flash ed episodi, la cronistoria di una fase storica alquanto discutibile. Per non dire dimmerda. A causa del Covid-19.C’è la Fase 1, quella dei tentativi furbi di evadere dalla quarantena. Poi c’è la Fase 2, quella dell’affastellarsi di divieti forse giusti (o forse no), ma scritti in maniera ridicola, attraverso Dpcm, Circolari, Faq e scartoffie varie. Il tutto è corredato da disegni. Li puoi colorare. E‘ un modo per superare i giorni di clausura casalinga senza che il cervello ti vada in pappa. E‘ un anti-stress. Una specie. Partiamo dal primo blocco della storia. Rivelatore del genio e della paraculaggine della stirpe italica. C’è chi dice: “Vado a trovare mia moglie al cimitero”. Ma la sua signora è viva e a casa. Chi proclama: “Sono diventato papà!”. E non è vero. Chi prova a trascinare il cane, esausto e con la prostatite, per l’ennesimo giro. Chi porta a passeggio il gatto, il cavallo, la capra, il peluche. C’è chi, in astinenza, approccia la cassiera del supermercato. Chi cerca fumo, bamba, prostitute. Chi si apparta in macchina con l’amante. C’è chi va a caccia di Pokemon, wifi, asparagi selvatici. Chi si proclama “cittadino del mondo” e chi “non me ne frega un cazzo dei divieti”.C’è chi scrive sull’autocertificazione: “Mi devo drogare”, “Ho bisogno di aria”, “Taglio i capelli”, “Prendo un caffè con gli amici”.Bugie, furbizie, sotterfugi, espedienti: nella prima parte questo libro raccoglie le peggiori balle raccontate alle forze dell’ordine per evadere da casa ai tempi del Coronavirus.
Nella seconda, invece, si sorride della goffaggine del legislatore. Che si incasina - e incasina la vita dei cittadini - mettendo in fila norme e regolamenti che avrebbero l’ambizione di traghettare gli italiani verso una pseudo-normalità ritrovata.
Ne viene fuori, invece, un capolavoro dadaista: con il tema dei “congiunti”, della corsa “non ludica”, della “nuotata senza bagno”, del “calcetto senza marcatura”. E via dicendo. C’è da piangere. C’è da ridere. E da colorare.
“La stagione della caccia a Magione. ‘Sono uscito per giocare al Lotto’. Nonnino aveva in macchina una carabina con mirino di precisione carica con sei colpi. Denuncia”.
Chi porta a passeggio il cavallo, chi la capra, chi addirittura, dopo essersi vestito di tutto punto, il peluche. Alcuni brindano in piazza, altri fanno finta di correre, altri dichiarano di essere usciti perché non sopportano più il coniuge, altri che si appartano in macchina con l’amante. Un mix di sotterfugi e di espedienti inventati, ma dichiarati alle Forze dell’Ordine, per uscire di casa durante la prima ondata pandemica.
Questo instant book, che raccoglie le peggiori b**le che uno potrebbe immaginare, mi ha strappato qualche sorriso, ma nulla più.
Ragazza innamorata viola il contenimento e si piazza davanti casa del suo ex. Lui chiama la polizia e la fa portare via. Denuncia.
Legnano. Cittadino aveva scritto sull’autocertificazione: “appuntamento con l’amante“. Denuncia.
L’idea di per sé si potrebbe definire geniale, ma manca, a mio modesto parere, quella scintilla che potrebbe renderlo il libro che mi sarei aspettata di leggere dalla sinossi.
Attraverso un sunto, che fotografa la situazione che sta accadendo in Italia, i due autori introducono degli elenchi, suddivisi per “tematiche”, delle scuse o meglio panzane che, come dicevo prima, sono state raccontate per cercare di giustificare un’abusiva uscita da casa e cercare di evitare una inevitabile sanzione.
Nelle pagine, accanto ai racconti vi sono dei disegni, da colorare, che riprendono una delle fandonie raccontate o che raffigurano, sotto forma di caricatura, un personaggio che ha fatto parlare di sé in questo drammatico periodo dal quale non siamo ancora usciti, es. la signora di Mondello e la sua “non ce n’è Coviddi”.
Un libro da leggere per ridere o meglio sorridere dell’inventiva di alcuni nostri concittadini, ma soprattutto per premiare il fine nobile di questa idea, ossia raccogliere fondi per l’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo.
Questa pandemia, che ormai ha stravolto totalmente le nostre esistenze, ci ha costretti a rinunciare a molto, a troppo, ma, volenti o nolenti, dobbiamo sottostare alle normative dei vari DPCM, che ormai scandiscono la nostra vita da oltre un anno.
Senza voler polemizzare e/o criticare, vi è mai capitato di pensare o utilizzare una “scusa” totalmente assurda per “evadere” qualche minuto da casa? Raccontatecelo.
Trino e i cani immaginari. Un tizio (vecchia conoscenza dei carabinieri): “sto cercando il mio cane“. Il carabiniere: “Lei non ha un cane!“ Di nuovo il tizio: “ah! Ecco perché non lo trovo!“. Denunciato.
Gli autori
Dama & Gallo sono Salvatore Dama e Luigi Gallo.
Salvatore Dama, 43 anni, laureato in scienze politiche, è un giornalista professionista, scrittore di romanzi, social media manager. Lavora e ha lavorato per varie testate tra cui Libero, Il Tempo, Panorama, L’indipendente.
Luigi Gallo, 27 anni, diplomato in grafica pubblicitaria, è specializzato nel realizzare illustrazioni e personaggi a fumetto con il mouse, in fotomanipolazione e fotoritocco, per cui ha ricevuto citazioni sulle riviste Photoshop Magazine in Olanda, User Photoshop in USA, Creative Photoshop in UK, Pratical Photoshop in Germania, Professional Photoshop in Italia.
I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.