
humor
Fazi Editore
21 giugno 2021
cartaceo, ebook
184

Ennio Rovere fa testamento. Ha impiegato l’intera esistenza per costruire un sogno e ci è riuscito mettendo su un mobilificio di successo che porta il suo nome in Brianza. Si è fatto da solo, ha avuto fortuna, anche se la sua vita non sempre è stata facile. Ha avuto amori più o meno fortunati, mogli più o meno fedeli, figli più o meno litigiosi, collaboratori più o meno capaci. Con il testamento, però, ha l’occasione di rimettere tutti a posto: dalla prima moglie all’esuberante donna di servizio, dal figlio minore allo zelantissimo autista, dal dentista al cane devoto. Mai come adesso, si sente libero di parlare e dire finalmente la sua.
Con la scusa di distribuire in maniera equa il suo patrimonio, il protagonista di questo libro ripercorrerà per iscritto la propria esistenza, intrecciando dinamiche familiari e lavorative, premiando quanti davvero hanno meritato il suo affetto e punendo senza pietà tutti gli altri, senza risparmiarsi neppure nel giudizio.
Ormai, questo è chiaro, non ha più nulla da perdere.
Un autore amatissimo dai suoi lettori torna in libreria con un romanzo originale e pieno di inventiva, un testamento in forma di commedia dallo spirito dissacrante e tutto da ridere.
“Sarò breve”, il nuovo dissacrante libro di Muzzopappa, racconta, sotto forma di testamento, la vita di Ennio Rovere.
Pagina dopo pagina, oltre a utilizzare queste pagine per redigere le proprie ultime volontà e fare un bilancio della propria esistenza, il protagonista utilizza l’atto giuridico con il quale una persona dispone in forma scritta delle proprie sostanze per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Nel suo lascito, Ennio nomina le persone che gli sono state vicine, ognuna a suo modo; scrive delle brevi, ma intense memorie che, seppur solo sommariamente, permettono al lettore di conoscere i vari beneficiari e comprendere le motivazioni che hanno influenzato Ennio nella decisione.
“A quanto pare, sono morto.
Se state leggendo queste righe, infatti, è probabile che la mia anima sia già in volo tra i satelliti, al di là della stratosfera.
Prima o poi doveva succedere: d’altro canto, sulla mia ultima torta di compleanno c’erano candele a sufficienza da illuminare a giorno una pista d’atterraggio. Il passo successivo doveva per forza essere il decollo.”
Più che la lettura delle ultime memorie, possiamo definire questo libro come “un viaggio”. Attraverso il sapiente utilizzo di immagini e analogie, ci viene permesso di conoscere e di entrare in empatia anche con personaggi che effettivamente non interagiscono direttamente con il lettore.
“Mi auguro che questi regali ti spingano a frequentare più spesso l’aria aperta che i neon dell’azienda, e a trascorrere più tempo con tuo marito e, soprattutto, con tuo figlio.
I ragazzini vanno seguiti, soprattutto nell’età ingrata che sta per attraversare mio nipote. Gli adolescenti sono come certi alberi storti che, se non vengono presi in tempo, restano piegati per sempre. Non vorrei che, col tempo, la sua unica fonte d’affetto diventassero i like di Instagram” – Sarò breve di Muzzopappa
Con una scrittura ironica e molto fluida, Muzzopappa ci racconta di Ennio, di una vita non sempre facile o felice ma, comunque, piena.
Convenzionalmente, un testamento è una distribuzione del proprio patrimonio; in questo caso, l’autore, attraverso il nostro protagonista, pone l’accento non sul valore del bene che verrà donato, bensì sulle buone o cattive azioni compiute dai suoi eredi, dando enfasi ai ricordi che lo legano a loro.
Come un novello Kant che sosteneva che la verità vada sempre affermata, perché questo è l’imperativo cui ogni essere umano deve sottostare, Ennio esterna i propri rimproveri verso i futuri ereditieri ma, al contempo, dona loro una soluzione, non sempre immediata, ma che a suo parere li aiuterà ad affrontare la vita.
“Sarò breve” di Francesco Muzzopappa non è un libro “leggero”; è un romanzo che richiede un’intensa applicazione della mente. Anche se la lettura è facile e coinvolgente, è una narrazione che ci permette di capire quanto sia importante scegliere le persone che ci accompagneranno nella nostra vita.
Voi le avete scelte?
“Resta accanto a tua madre.
So che il suo solido armamentario psichiatrico le consentirà di resistere all’urto della mia scomparsa, ma se mai dovessi coglierla mentre zappetta con furia contro le sue piante, sappi che c’è bisogno del tuo intervento.
Quando è morta sua nonna, ha ucciso il ficus.
Quando è mancato suo zio, ha assassinato l’oleandro.
Temo per l’ulivo. Osservandolo in questi giorni mi accorgo che gli basta uno sguardo di tua madre per cominciare a tremare.”

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.