Romanzo contemporaneo
Voland
agosto 2023
cartaceo
148
Un matrimonio finisce, un uomo si separa da sua moglie e dai suoi gatti.
La vita di un individuo all'improvviso precipita, ma viene misteriosamente a coincidere con quella di altre due persone: l'io narrante, redattore di una rivista letteraria, e un giardiniere pazzo.
“Mia nonna diceva che perché uno nasca, un altro deve morire, in modo da fargli posto. La sera siamo andati a letto insieme per la prima volta da sei mesi. Facevo finta di dormire mentre Ema mi abbracciava. Anche i gatti hanno preso posto tra di noi. Eravamo una famiglia terribilmente tenera. Solo il bambino dentro Ema tirava spesso calci. Stava stretto. Il mattino dopo è venuto il camioncino” – da “Romanzo naturale”.
In “Romanzo naturale” di Georgi Gospodinov, edito Voland, ultra sperimentale e, a tratti, grottesco, viene narrata la storia di un Io narrante giunto al divorzio dalla moglie Ema, amata moltissimo, ma forse, molto spesso, data per scontata, poiché nel corpo della donna c’è un bambino, una vita che, però, appartiene ad un altro uomo.
Nel corpo di Ema questo bambino tira calci, è vivo, energico mentre tutto intorno all’Io narrante, scrittore in crisi, uomo giunto ormai al declino, sembra essere fermo, morto, eccetto le mosche, svolazzanti, che egli studia per portare a termine un vocabolario di mosca e, perché no, un vero romanzo naturale dove dare voce alle piante, agli animali e ai loro alfabeti o, ancora meglio, scrivere un libro di incipit famosi che, poi, collegandosi l’uno con l’altro, daranno vita al romanzo dei romanzi, al capolavoro.
“Ogni anno Venezia affonda di due centimetri. Adesso capisco perché tutti si precipitano a visitarla. È come se qualcuno dicesse: salite a visitare questa nave. È il Titanic. Fra qualche giorno affonderà e sarà la più grande tragedia del XX secolo”
In tutto questo, torna sempre una sedia a dondolo che verrà affiancata a vari personaggi, tutti diramazioni dell’Io narrante che non ha nome, probabilmente perché deve ancora trovare la sua identità.
Ha un passato, però, vissuto in Bulgaria, tra Sofia e altri villaggi; ha un presente doloroso di divorzio e di ossessione per quella moglie che lo lascia in un silenzio colpevole, con cui dovrebbe dividere amici e dischi e, forse, ha anche un futuro nella figura del giardiniere folle, che cerca i misteri delle piante e che scrive telegrammi e lettere sia alla sua ex moglie che all’ONU.
Sinceramente, ho trovato, in questo folle libro, una malinconia bellissima e il riverbero tenue ed emozionante della poesia.
Certo, si potrebbe dire che non c’è linearità e sarebbe vero; si potrebbe dire che non esiste intreccio, ma bastano appena quattro pennellate di storia da parte dell’autore per trasformare i deliri di un pazzo, giunto all’ossessione per ciò che ha perso, in una splendida opera di narrativa, di esperimento, di purezza.
“D’accordo, c’è un’altra ragione fondamentale per cui osservo le mosche, cerco di indagare nei gabinetti e in tutta la storia naturale. È una ragione assillante, un’altra mosca, che riesco a soffocare almeno per qualche ora, mentre studio le altre che mi svolazzano attorno. Questa però rimane in me. Alla mosca nel mio cranio serve un buco”
Georgi Gospodinov, nato a Yambol nel 1968, nasce come un poeta. Infatti, poi, si afferma come scrittore postmoderno con il suo esordio, che è proprio “Romanzo naturale”, datato 1999, inusuale, ma tradotto in tutto il mondo. Con i suoi successivi romanzi arriverà a vincere il premio Strega europeo (2021) e, poi, nel 2023, l’International Booker Prize.
Poliedrico (Gospodinov è scrittore anche di racconti brevissimi), geniale, terribilmente capace di toccare corde delicate dentro di noi, questo autore bulgaro merita il successo che ha in tutto il mondo e questo primo romanzo, cacciato fuori dall’anima come un rigurgito, ne è la prova.
Ho adorato e recupererò altro di questo scrittore-poeta, anzi tutto l’altro che riuscirò a trovare.
E voi come siete messi con gli scrittori sperimentali e post-modernisti? Vi piacciono oppure no?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐
Nella vita mi occupo di Digital ma la passione per i libri mi accompagna fin da bambina. Prediligo i romanzi introspettivi che fanno pensare e strappano qualche lacrima ma non leggo mai romanzi d’amore: l’amore deve essere vissuto.