
poesia
Gruppo Albatros Il Filo
1 ottobre 2020
cartaceo, ebook
71

È un invito attraverso versi struggenti a riprendere la nostra emotività, perdonandoci anche per quando non ci siamo voluti bene abbastanza, per quando ci siamo trascurati o dimenticati che abbiamo qualcosa da dare sempre, anche nella nostra insicurezza e a dispetto del mondo che ci sembra sempre ostile e che invece - come abbiamo visto - basta un attimo per essere messo a tacere.
Recensione di
Ritorniamo ad essere #poesievirali
Ho iniziato a leggere questo libro, già affascinata dal titolo, così imperativo, diretto, toccante.
Mi sono immersa in un mondo di poesie che non lasciavano spazio a dubbi o confusione, ma arrivavano dritte al punto, riportandomi in un periodo di grande difficoltà, ma con la consapevolezza, a volte struggente, che c’è sempre un filo di speranza che unisce il dolore all’amore, la forza alla disperazione.
All’ultima pagina non ho avuto il coraggio di chiudere questa raccolta, ma sono rimasta lì, a fissare quelle parole, a riflettere e a ricordarmi dei mesi passati; a chiedermi quanto si possa spingere un recensore a parlare delle emozioni che un libro di poesie ha suscitato.
Perché di questo si parla: di emozioni, di sensazioni, di dolore, paura, rabbia, impotenza, in un modo a dir poco impeccabile, perfetto, con una scrittura sapiente, che riempie ogni verso, ogni frase, ogni parola.
Ritorneremo ad essere #poesie virali è un insieme di liriche che riportano i difficili giorni della pandemia che abbiamo vissuto e che, purtroppo, stiamo vivendo ancora; una nuova maniera per aiutarci a capire i momenti complessi, i gesti quotidiani ormai ripetuti, le prigioni che in realtà ci rendono liberi, e tutto quello che abbiamo provato nei periodi più difficoltosi e dolorosi.
“A chi lotta, a chi muore, a chi osserva.
A tutti coloro che si emozionano.
All’Italia che merita.
Al nostro ‘essere’.”
Questo libro, profondo ed introspettivo, arriva dritto al cuore perché racconta un qualcosa che noi tutti conosciamo bene: la situazione quotidiana di lotta al Covid, il nemico invisibile più aggressivo di tutti i nemici che la società moderna ha conosciuto finora, che si insinua nelle case e nella menti delle persone, riducendo la vita ad una totale mancanza di socialità e di rapporti umani.
Tutto questo suscita domande ed incertezze spaventose che, spesso, solo attraverso la scrittura riusciamo a far uscire e a condividere; un modo universale di sentirci vicino agli altri quando, ormai, la parola vicino sembra spaventare più della pandemia stessa.
“Arrivarono i giorni vuoti
senza i suoni degli ignoti
senza il senso di un abbraccio
senza strade né vicinato
solo code al mercato
verso un banco profanato
con l’istinto da ragazzaccio.”
Ritorneremo ad essere #poesievirali è diviso in quattro brevi capitoli, Viremia, Affetto, Amore, L’essere, ed ognuno riporta riflessioni profonde che, sì, rispecchiano l’ansia e la paura dell’infezione, ma soprattutto ci portano a fare i conti con noi stessi, quei conti che solo i lunghi periodi di solitudine sanno far uscire.
Poesie formate da tanti versi, profonde e tormentate, un velo struggente che le lega con un filo, neanche troppo invisibile, in una musicalità poetica che caratterizza la bravura dell’autore e la sensibilità della sua scrittura.
Mi è piaciuta veramente ogni frase letta, strutturalmente perfetta se si può parlare di struttura riferendosi a delle poesie, accattivanti per il lettore e toccanti, ma non nella maniera più pregiudicante del termine, perché possono facilmente ricomprendere qualsiasi categoria di persone, anche quella che pensa di essere lontanissima da questo modello di prosa.
La luce in fondo al tunnel, che viene fuori a sprazzi, dona quel senso di futuro che spesso manca, ma che ci coccola come una frase delicata in mezzo a toni aggressivi, come una carezza dopo un urlo straziante.
“Io scrivo di emozioni, che fluenti
scorrono leggere nelle mie vene.”
Questi versi, che sono l’inizio di una poesia intitolata Desiderio, sono a mio avviso l’essenza del poeta stesso, la rappresentazione magicamente espressa del suo animo, gentile ed attento. Poetico appunto.
Pensieri pesanti che intaccano le nostre difese, ma aiutano a condividere tutto ciò che sentiamo e proviamo, senza paura, perché abbiamo capito che la paura è tutta un’altra cosa.
Antonio Corona mi ha stupito e commosso e, proprio per questo, voglio concludere questa recensione con una frase che lui stesso ha scritto nella sua Introduzione alla lettura, avendo avuto l’accortezza e la delicatezza di introdurci in questo toccante viaggio:
“ritorneremo ad essere” e crederemo in una #poesiavirale per riflettere e per cambiare…in meglio? A noi la scelta!
Già, a noi la scelta.
Solo a noi.
L’autore
Antonio Corona è autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali. Il suo primo libro I segreti del cuo(co)re è una raccolta di poesie e ricette. Recentemente ha aderito alla corrente letteraria dei Poeti Emozionali di cui è membro attivo e convinto sostenitore.

Appassionata di lettura e scrittura fin da bambina, ho scritto e pubblicato quattro libri. Moglie e mamma, passo le mie giornate ad inventare storie d’amore per emozionare chi le leggerà.