
romanzo contemporaneo
BookaBook
22 dicembre 2022
cartaceo, ebook
248

Francesco è figlio di due umili contadini modenesi, ma riesce a farsi strada fin da subito, sia a scuola sia nel lavoro. Si laurea in Economia e raggiunge rapidamente i vertici di una grande azienda, conosciuta in tutta l’area. La sua carriera sembra in perenne ascesa quando, negli anni Novanta, con l’avvento della globalizzazione, le cose si complicano e Francesco inizia a “inciampare” persino nella vita privata.
È proprio in quel momento, senza dubbio il più difficile della sua vita, che incontra Charel, un ragazzo congolese scappato dagli orrori della guerra. Il confronto con un dramma più profondo del suo permette a Francesco di rialzarsi e di capire quali sono i veri affetti e le cose importanti per cui lottare.
“Frequentò l’università nei famosi e turbolenti anni Settanta. Bologna era una città vivace e molti giovani partecipavano ai movimenti politici di quegli anni. Anche Francesco vi aderì, pur rifuggendo da ogni forma di azione violenta” – da “Risalire sulla giostra” di Sandra Ragionieri Scotti
Francesco è figlio di due umili contadini modenesi, ma si impegna al massimo per raggiungere i suoi obiettivi. Infatti, si laurea in Economia e diventa un membro importantissimo di una grande azienda.
Purtroppo, qualcosa, durante gli anni Novanta, complice la globalizzazione, si incrina. Francesco inizia ad avere problemi sia sul lavoro che nella sua vita privata.
Come se fosse un segno del destino, in quel momento difficile Francesco incontra Charel, un giovane uomo congolese che è riuscito a scappare dalla tragica guerra che imperversa nel suo paese di origine.
Confrontarsi con Charel permette a Francesco di comprendere un dramma molto più profondo del suo e di riscoprire le cose importanti della sua vita assieme alla voglia di rialzarsi, lottare ed essere grato.
Sandra Ragionieri Scotti firma un romanzo delicato e intimo, che porta alla ribalta il confronto fra culture e fra modi di vedere l’esistenza probabilmente opposti, ma che, in qualche modo, scontrandosi, creano un risultato sorprendente.
“La paura dell’abbandono è sempre in agguato, è normale, non ce ne dobbiamo fare una colpa, non credi?” disse Elena rannicchiando le gambe.
“Può darsi. A me però non pare di avere mai avuto questo timore, certo non ho mai visto discutere i miei genitori. Chissà se lo facevano quando io non c’ero…” – Risalire sulla giostra
Charel è povero, non ha niente, fugge dall’orrore e vive del suo poco con gratitudine; Francesco, insoddisfatto, figlio della società arrivista e consumistica, all’inizio non riesce molto a comprenderlo, salvo poi riflettere profondamente sulle sue priorità e riscoprire una gioia nuova nella sua vita.
Mi è piaciuto moltissimo riflettere assieme ai protagonisti sulle cose fondamentali. Tante volte le perdiamo di vista in mezzo agli impegni, alle sofferenze e alle routine, ma loro rimangono sempre lì, in attesa che le riscopriamo. E, sicuramente, il protagonista di questo romanzo è stato aiutato molto dall’incontro inatteso con un ragazzo sfortunato, ma pieno di vita.
Lo stile del romanzo è profondo, introspettivo, con una caratterizzazione dei personaggi molto ben riuscita.
“Rimasero in silenzio per qualche minuto. Lei era come smarrita ma, allo stesso tempo, il risentimento che provava verso di lui le impediva di essere comprensiva come lo era stata in passato. Francesco avvertì le sue sensazioni e provò per lei una grande tenerezza. Non si perdonava di non essere riuscito a proteggerla come avrebbe voluto e anche in quel momento avrebbe voluto aiutarla ma si sentiva incapace.” – Risalire sulla giostra
Nonostante la profondità del libro, le pagine scorrono facilmente, quindi nessuna pesantezza o pedanteria. E questo è veramente un merito dell’autrice: trattare temi delicati e scomodi con raffinatezza ed empatia.
Nel complesso, consiglio“Risalire sulla giostra” a tutti coloro che cercano emozioni positive e, forse, anche un motivo per continuare a lottare rivedendo le proprie priorità.

Nella vita mi occupo di Digital ma la passione per i libri mi accompagna fin da bambina. Prediligo i romanzi introspettivi che fanno pensare e strappano qualche lacrima ma non leggo mai romanzi d’amore: l’amore deve essere vissuto.