Thriller
Newton Compton Editori
7 dicembre 2017
eBook e Cartaceo
312
John Paul Getty III, nipote sedicenne di un ricchissimo petroliere americano, scompare a Roma nella notte del 10 luglio 1973 nei pressi di piazza Farnese. Capelli lunghi e atteggiamento anticonformista, il ragazzo frequenta l'ambiente bohémien della capitale, tra Campo de' Fiori, Santa Maria in Trastevere e Piazza Navona. All'inizio la notizia non ha grande eco sugli organi di informazione: tre mesi dopo la sua sparizione, la famiglia e gli investigatori non sono ancora certi se si tratti di un vero sequestro o piuttosto sia una messinscena del giovane per estorcere una montagna di soldi all'avaro nonno. Ma quando viene recapitata al quotidiano Il Messaggero una busta con un orecchio mozzato del giovane Getty non ci sono più dubbi. Il gesto brutale impressiona l'opinione pubblica italiana e internazionale e quello del sequestro Getty diventa il caso più seguito dai media di tutto il mondo. Ambientato nella Roma della Meglio Gioventù, il racconto di un dramma familiare, umano e politico che ha segnato un'epoca e l'ingresso trionfale della 'Ndrangheta nelle cronache e nel tessuto sociale del nostro Paese degli anni a venire.
Nel segreto più segreto della nostra anima, abita l’angoscia. È il luogo che la disperazione ha più caro tra tutti, un pozzo profondo e buio dove però se sappiamo grattare bene troviamo nascosta la speranza, che è la porta dietro alla quale abita la felicità
Approcciarsi alla lettura di un romanzo che tratta fatti di cronaca ben conosciuti è sempre rischioso. Il primo problema è l’aspettativa elevata che si ha nei confronti di un argomento trattato da gente del calibro di Danny Boyle (nella serie del 2018 prodotta da Sky: Trust) e Ridley Scott (nel film del 2017 “Tutti i soldi del mondo”). Il secondo rischio è quello di leggere il romanzo come se fosse un saggio storico e di lasciarsi prendere la mano nelle ricerche della verità. Avendo visto sia il film che la serie tv, mi sono approcciato a questo romanzo con la curiosità di vedere come l’autore aveva trattato un argomento così noto, avvenuto prima che io mettessi piede su questo mondo, ma il cui eco continua a rimbombare ancora: il rapimento del secolo per estorcere denaro all’allora uomo più ricco del mondo!
È inutile soffermarsi sulla trama, anche perché anche i muri sanno come la storia finisce, ma il pregio di questo bel thriller è stato di farmi dimenticare ogni pregiudizio e di farmi andare avanti nella lettura come se non conoscessi la storia di John Paul Getty III, come se non fossi a conoscenza della straordinaria forza d’animo della madre Gail Harris e come se non avessi mai odiato il “vecchio” per la sua ostinazione ad ignorare ogni forma di affetto familiare.
“Ho quattordici nipoti e se comincio a pagare per uno, mi ritrovo con gli altri tredici tutti sequestrati” – Paul Getty
Il risultato? Giorni di emozioni e una cavalcata lunga 312 pagine accompagnate dalla consapevolezza che tutte le lacrime raccontate nel romanzo, sono state versate davvero. Per giorni sono stato in pena per il piccolo Paul Getty III e ho provato sincero affetto per sua madre, intrappolata in un incubo senza via d’uscita. Ma non c’è solo questo in “Rapimento e Riscatto”, c’è un pezzo della storia d’Italia, l’ascesa di una delle mafie del nostro martoriato sud Italia, da pastori briganti a criminalità organizzata, capace di tenere sotto scacco un paese intero e di fatto farla franca. C’è l’omertà di una terra che protegge i propri figli di fronte a tutto, c’è la distruzione di un atto capace di segnare un ragazzo per tutta la vita.
Poteva essere un pericoloso testimone. Il bandito avrebbe dovuto ammazzarlo, questa sarebbe stata la logica in qualsiasi altra parte del mondo, ma non lì, non in Aspromonte dove poteva orientarsi esclusivamente la gente del posto. E la gente del posto non avrebbe mai tradito uno di loro.
Oltre a tenervi incollati alla storia, le pagine del romanzo fanno riflettere sul vero valore del denaro e quanto triste possa essere una vita priva di amore. John Paul Getty III sarà liberato dopo tre mesi, ma non uscirà mai da quella gabbia di abbandono e violenza in cui è stato rinchiuso per cinque mesi e in cui ha capito di non contare “neanche un penny” per la sua famiglia, tranne che per sua madre che per lui avrebbe dato la sua stessa vita. Lui e la madre, passeranno il resto della loro vita a restituire i soldi al nonno (2 miliardi di vecchie lire al 4% di interesse annuo), sarà diseredato, si tufferà anima e corpo nella droga e rimarrà paralizzato all’età di 24 anni per colpa di un ictus causato da una pesante overdose, sarà accolto ancora una volta dalla madre e ancora una volta il padre si rifiuterà di pagare le cure per il figlio. Tutto questo non è raccontato nel romanzo, ma è un futuro scontato che emerge con forza spaventosa nei dialoghi tra la madre Gail e i Getty (il suocero e il marito) e lasciano un senso d’amaro per una vita che è stata realmente distrutta da un evento traumatico che, in qualche modo, oltre che la vita di un ragazzo di 16 anni, ha lasciato una profonda ferita su un intero paese. John Paul Getty III morirà paralizzato e in povertà a 54 anni, accudito solo dalla madre, a 30 anni di distanza dall’ictus che lo ha ridotto quasi in stato vegetativo e a 38 da quando è morto davvero tra le mani dei suoi aguzzini.
Uno spaccato della nostra storia che vale la pena conoscere, raccontato dalla penna arguta e sagace di un professionista. Rapimento e Riscatto non è un saggio storico o un inchiesta giornalistica, ma a tratti li ricorda per l’apprezzabilissima cura dei dettagli che contribuiscono a rendere ancora più vivida una storia già di per se intrigante. Un romanzo consigliato agli amanti del genere e ai curiosi che vi lascerà addosso la voglia di sapere tutto ciò che c’è da sapere sul rapimento del secolo e sull’evoluzione delle mafie negli anni ’70 e che magari vi spingerà, come ha fatto con il sottoscritto, a conoscere meglio le altre opere di Bruschini.
Vito Bruschini, giornalista professionista, dirige la «Globalpress Italia», agenzia stampa per gli italiani nel mondo. Con la Newton Compton ha pubblicato, tra gli altri, The Father. Il padrino dei padrini; I segreti del club Bilderberg; I cospiratori del Priorato; Rapimento e riscatto e Miserere. Il papa deve morire. Il suo ultimo thriller è Il traditore della mafia. Il boss dei due mondi: nella finzione del romanzo si nasconde una storia vera. I suoi libri sono tradotti all’estero.
Gianni Mazza è nato nel 1981 a Ragusa, dove vive e lavora attualmente. Nonostante la sua formazione prettamente scientifico/informatica, si è dedicato alla scrittura e alla recitazione teatrale. Autore di poesie, racconti e sceneggiature, ha pubblicato il suo primo romanzo, Luda, nell’estate del 2015. La bestia di Brixton è il suo secondo romanzo.