narrativa contemporanea
Les Flâneurs Edizioni
giugno 2021
cartaceo, ebook
386
Andrea ha quasi quarant'anni, un lavoro che gli dà troppe responsabilità, troppa agiatezza e nessun affetto duraturo. Da tempo ormai sente che la sua vita, imbrigliata tra riunioni, scadenze e conti che non tornano, é destinata a ripetersi all'infinito. Non sa però che tutto questo sta per cambiare.
Dopo aver aver concluso in modo fortunato l'affare che permetterà alla propria azienda di allontanare lo spettro del fallimento, Andrea si accorge di aver ricevuto un inquietante messaggio da parte di Marcello, l'amico fraterno trasferitosi con la famiglia ad Addis Abeba.
La sua, apparente, scomparsa é la scintilla che lo spinge a volare in Etiopia. Gli scenari africani divengono rappresentazione del percorso di scoperta interiore del protagonista. La vita agiata, la modernità di certi quartieri e la miseria di altri, la natura cruda, la profonda, la profonda spiritualità, la spregiudicata corruzione e l'ingiustificata violenza sono solo alcune tra le tante contraddizioni in cui Andrea dovrà imbattersi negli otto giorni in cui si protrae la duplice ricerca dell'amico e di se stesso.
A scandire il tempo presente e dei ricordi le note rock trasmesse dall'immancabile compagna di viaggio, Radio Ethiopia.
“Non esiste una scelta giusta ma la migliore possibile”
Quale significato si può dare ad un improvviso malessere fisico che ti attacca all’improvviso, ogni volta che devi dimostrare di essere all’altezza del tuo ruolo?
È quello che accade ad Andrea, giovane manager, che ha sostituito il padre nella gestione dell’impresa famigliare. Egli si sente pressato dalle troppe responsabilità che la sua posizione comporta, dalle quali vorrebbe sottrarsi senza però trovarne il coraggio. Un giorno riceve un’inquietante richiesta d’aiuto da Marcello, amico fraterno della sua giovinezza che ha perso di vista diversi anni prima. Il suo è un messaggio che esprime disagio e disperazione. La preoccupazione di Andrea cresce quando non riescono a rintracciare il suo amico e la moglie, con la quale Marcello si era trasferito in Etiopia dopo il matrimonio; non ha sue notizie da un paio di giorni. Andrea parte immediatamente per Addis Abeba alla ricerca non solo di Marcello, ma anche di se stesso. Di quello che era e che avrebbe dovuto continuare ad essere.
Il protagonista di questo romanzo è un giovane imprenditore di provincia, Andrea Barezzi. Andrea è subentrato al padre nella conduzione dell’azienda di famiglia. Ha rinunciato a tutti i suoi progetti giovanili, iniziati e mai portati a termine a causa delle sua instabilità ed insicurezza. Ha vissuto una tormentata relazione con Virginia, sua fidanzata storica, perennemente rimpianta tra un “tira e molla” e l’altro. Quando la loro storia sembra essersi definitivamente conclusa, Andrea si ritrova a vivere di ricordi passati in un presente che non gli appartiene e nel quale si sente imbrigliato.
“… la mia vita non si stava più dilatando verso il futuro, ma bensì aveva iniziato una svolta decisa verso il proprio passato, improvviso e ineluttabile, verso il ricordare piuttosto che programmare, verso la nostalgia e non l’eccitazione, nonostante tutto questo, ero rimasto immobile, chiuso in me stesso, solo”
Marcello è l’amico fraterno della giovinezza di Andrea. Quello più sensibile, che si gettava con esuberanza a capofitto nella vita. Quello che viveva a pieno le proprie emozioni e che, spesso, ne usciva devastato.
Kamal è il personaggio più singolare e più bello. Quello che presenta l’evoluzione più sorprendente. Inizialmente, ci viene presentato come un compassato ed impenetrabile giardiniere alle dipendenze di Johanna. Poiché parla italiano, accompagna Andrea nella ricerca di Marcello. Quello che potrebbe sembrare per lui un dovere, col passare del tempo, si rivelerà una sorta di missione dettata dalla gratitudine, dal suo senso di giustizia e dalla sua profonda saggezza. Kamal è un uomo intuitivo e lungimirante. Per Andrea, sarà una guida preziosa, soprattutto nella comprensione di se stesso.
La storia è narrata in prima persona, attraverso la voce del protagonista. Nonostante sia una narrazione fortemente introspettiva e descrittiva, è tutt’altro che lenta o pesante. Riesce a conciliare diversi generi di letteratura, senza mai creare confusione in chi legge.
Da un’iniziale descrizione della psiche del protagonista, si passa al mistero del messaggio da lui ricevuto, per poi arrivare alla partenza con tanto di illustrazione del paesaggio etiope. È presente qualche tratto da romanzo d’avventura che dà movimento alla trama, con una buona dose di suspense. Per suspense, intendo quella sensazione che ti avvince e ti induce a rimandare, pagina dopo pagina, l’interruzione della lettura.
Mentre cerca l’amico, il protagonista ritrova se stesso, questo è il tema principale. Sebbene sia un tema presente in molti altri romanzi, in questo è presentato in modo originale ma, soprattutto, coinvolgente. I sentimenti del protagonista, sono condivisibili proprio perché realistici e tipici della sua generazione.
“Qualcosa aveva iniziato a sgretolarsi nel suo modo di pensare, di ragionare, di ragionare, di sentire. Come fosse una diga percepivo la mia mente cedere lentamente, sotto il peso dell’insoddisfazione, dei dubbi e delle domande che inevitabilmente forzavano per indagare nella parte più intima di me, quella che avevo nascosto, seppellito; che credevo ormai estinta”
Una lettura che mi ha ammaliata con le sue descrizioni del contesto paesaggistico e culturale etiope, a me sconosciuto. Mi ha avvinta attraverso una trama appassionante dai risvolti tutt’altro che scontati. Mi ha interessata per la singolarità dei personaggi, realistici, ben caratterizzati dalle imprevedibili evoluzioni. Mi ha commossa per i toni dolcemente nostalgici e quell’aura di speranza che si percepisce dalla partenza del protagonista per l’Etiopia fino alla fine. Direi che è stata un’esperienza emotiva non da poco! Mai consiglio letterario fu più azzeccato!
Una bellissima passeggiata nel vento, che io amo soprattutto nelle calde giornate estive. Un vento che a tratti ti scuote, sferzandoti con il suo impeto e subito dopo ti accarezza come dolce brezza portatrice di profumi che richiamano ricordi lontani. Un vento che pulisce l’aria e rende più limpida la tua visione dell’orizzonte, portando via le nubi e la foschia. E tu ti senti più forte, anche se spettinata.
L’insoddisfazione, il peso del presente, la rinuncia dei sogni giovanili. A cosa conduce tutto questo? In tale situazione, sareste disposti a passare in mezzo alla tempesta per poter tornare alle origini e riscrivere la vostra storia?