
narrativa di viaggio
Pav edizioni
31/07/2019
cartaceo/elettronico
178
8831307002

Una famiglia italiana con tre bambini allegri viaggia da Torino all'Inghilterra su un'auto dal nome di baleniera. È il 2005, pochi giorni dopo gli attentati a Londra. Il fascino di leggende e antichi misteri, il salmastro delle maree, il profumo di brughiere ventose e assolate, s'intrecciano a un omicidio (scoperto dal protagonista e mai rivelato ai familiari). La vacanza si tinge inaspettatamente di nero. Così pare, fino al finale a sorpresa, introdotto dal ritrovamento di una lettera e un manoscritto e da un incontro. Il lettore mescoli questi ingredienti, si faccia incantare dai loro aromi e viaggi a sua volta, pagina dopo pagina.
“Nel pugno della vittima un foglietto: ho raccontato troppo”
Un racconto ” On the Road ” all’Italia all’inghilterra in macchina
Una simpatica famiglia Italiana composta da Samuele Bianca e i loro tre figli e tre figli partono in vacanza .
I cinque partono con tanta voglia di esplorare e conoscere posti nuovi.
I ricordi di vecchi viaggi si sovrappongono alle emozioni delle nuove avventure condivise dalla famiglia.
Finalmente giungono al vecchio cottage inglese dove risiederanno , lì vengono a conoscenza , tramite una vecchia abitante del luogo , della storia della casa dei vecchi proprietari e del mistero che li riguarda.
I
Scoprono infatti che il cottage era una vecchia locanda tenuta da una giovane donna del cui marito si erano perse le tracce e che era ricomparso misteriosamente alla morte della moglie.
Nel frattempo la vecchia signora inglese verrà ritrovata cadavere.
Sarà proprio Samuel , spinto dalla sua curiosità a trovare tutte le tessere del puzzle e a fornire l’elemento decisivo che inchioderà l’assassino.
Bellissime le descrizioni dei paesaggi e dei luoghi che ti consentono di viaggiare con l’immaginazione su e giù per la Gran Bretagna .
Bello lasciarsi trasportare dallo spirito del viaggio che permea le pagine del libro, la voglia di nuove esperienze, la curiosità di conoscere posti e persone nuovi, abbandonare la routine della quotidianità e vivere nuove emozioni.
Lo stile scorrevole e veloce rende gradevole la lettura del libro.
I personaggi sono genuini e realistici e si percepisce che l’autore attinga dalla sue esperienza personale.
Meno convincente la parte relativa al mistero da risolvere il cui svolgimento e conclusione risultano un poco forzati.
Onestamente non lo definirei un noir ma un piacevole libro del genere narrativa di viaggio.
Teresio Asola (1960, Alba) vive a Torino dove si è laureato in Lingue nell’84. Trentacinque anni di lavoro anche per multinazionali, ventitré da dirigente, tre figli. Approda alla narrativa dopo essersi cimentato in poesie (Diario in frammenti, Aga, 1987) e traduzioni rimaste nel cassetto. Quattro i romanzi pubblicati: Volevo vedere l’Africa (Araba Fenice, 2010), All’orizzonte cantano le cascate (Araba Fenice, 2013), L’alba dei miracoli (Araba Fenice, 2016), Mùnscià (Il Ciliegio, 2017).

Sono di Palermo, classe ’73. Sono molto introspettiva e sensibile. Amo leggere da sempre perché con un bel libro non mi annoio mai. Prediligo quelle storie che coinvolgono, con personaggi che rimangono scolpiti nella memoria. Mi piace leggere sia autori italiani che stranieri, sia affermati che emergenti e nuove proposte. I generi che preferisco sono la narrativa, lo storico e il thriller ma anche libri sulla spiritualità.
Buongiorno. Un grande ringraziamento per questi bei pensieri riferiti al mio libro. Quanto alla classificazione come noir, condivido. Voleva proprio essere un piacevole romanzo di viaggio, come bene è stato scritto. L’editore ha voluto definirlo noir, benché di nero ci fosse poco: emergono soprattutto luci, cielo, mare, e sorrisi. E tanta voglia di scoprire il mondo, e desiderio di svelarlo a tre bambini, da parte di un papà e una mamma.