Saggio
Edizioni Estemporanee
29 settembre 2023
cartaceo
146
La concezione e la percezione del tempo sono cambiate nel corso della storia dell’uomo e della sua evoluzione culturale. L’ipotesi di base è che buona parte di questo cambiamento sia dipeso e dipenda (anche) da ragioni mediologiche; ovvero: i media influiscono nella definizione e nelle diverse articolazioni del tempo. L’idea del viaggio temporale si precisa e si consolida sul finire del XIX secolo, grazie in particolare a H.G. Wells e al suo “La macchina del tempo”.
Se in quel momento storico la prospettiva è nettamente rivolta al futuro (non a caso è in quel periodo che nascono le avanguardie), nel corso degli anni si evidenzia sempre di più la tendenza retrotopica a viaggiare nel passato. Quali significati e funzioni simboliche nasconde questa generale inversione prospettica?
In questo volume il tema del viaggio nel tempo è affrontato da punti di vista sociologici e mediologici, approfondendolo in quattro casi studio, uno per ogni grande medium narrativo: la letteratura, il cinema, la serie tv, il videogioco
“Questione di tempo” è il titolo dell’ultimo libro che ho letto, uscito per Edizioni Estemporanee, a cura di Alessio Ceccherelli. Si tratta di un lavoro molto interessante, che raccoglie alcuni saggi brevi scritti da diversi autori studiosi della materia e, senza dubbio, capaci di stimolare il lettore guidandolo verso alcune riflessioni importanti.
Ma andiamo con ordine.
Chi mi conosce bene, sa che questa storia del tempo che passa è un po’ la mia ossessione. Un tema che anche io, nei racconti che scrivo, affronto spesso e volentieri. Ecco perché mi sono buttato in questa lettura con tutta la curiosità necessaria.
In realtà, in “Questione di tempo“, non si parla proprio degli anni che passano, ma, la questione viene inquadrata più dal punto di vista della linea temporale e del desiderio che da sempre affascina l’uomo: ovvero cavalcarla in lungo e in largo.
Per farla breve, nel libro viene trattato il tema del viaggio nel tempo.
Questione di tempo: il libro uscito per Edizioni Estemporanee
Come detto, l’argomento viene affrontato attraverso dei brevi saggi che, grazie anche alla scrittura scorrevole degli autori, non risultano noiosi e neanche troppo tecnici.
La questione del viaggio temporale viene analizzata e approfondita secondo i grandi temi narrativi del nostro tempo, ovvero la letteratura, il cinema, le serie TV e i videogiochi.
Per ognuno di questi settori vengono fatte considerazioni e citate opere più o meno conosciute. Non manca una introduzione, molto ben fatta, che descrive come sono cambiate nel corso della storia la concezione e la percezione del tempo da parte dell’uomo.
È evidente come io non abbia alcuna qualifica in materia, se non quella di essermi appassionato alla lettura, soprattutto nei piccoli saggi che citavano film o libri che in qualche modo già appartenevano al mio bagaglio culturale.
Il film “Ritorno al futuro”, per esempio, viene spesso citato, in quanto pietra miliare della cinematografia che tratta l’argomento. Mi chiedo: chi non hai mai visto questa trilogia strepitosa? Tra viaggi nel futuro mischiati a quelli nel passato e linee temporali alternative viene da esclamare, citando il dottor Emmett Brown: “Grande Giove!”
Perché è così: approcciarsi al tempo e a tutti i modi possibili per studiarlo fa davvero perdere la testa e meravigliare.
Un altro film ben analizzato in “Questione di tempo“ è “Interstellar“. A differenza del film di Robert Zemeckis, qui il meccanismo è molto meno lineare ed è facile incasinarsi con l’assimilazione della storia. Ecco perché torna utile la lettura di questa breve raccolta di saggi.
Se poi si vuole approfondire un lungometraggio più recente, ecco che c’è spazio anche per “Tenet“, sempre del visionario Nolan. Pellicola nella quale, addirittura, il tempo si avvolge su se stesso.
Questione di tempo e la letteratura
Come detto, c’è spazio anche per la letteratura. A partire da “La macchina del tempo” di H.G.Wells, datato 1985, fino ad arrivare a “I demoni di Antares“ di Roberta Rambelli, uscito nel 1960. Se il libro di Wells si può definire il primo vero grande romanzo dedicato ai viaggi nel tempo, il secondo è da intendersi come lavoro d’avanguardia a firma della scrittrice cremonese.
In “Questione di tempo“, sottotitolo “Il viaggio temporale nei media: letteratura, cinema, serie TV, e videogiochi“, c’è molto altro, ma è giusto che sia il lettore interessato a scoprirlo.
Trovo invece giusto elencare i nomi degli autori che hanno partecipato a questa raccolta che, ricordo, è stata curata da Alessio Ceccherelli, ricercatore dei processi culturali e comunicativi all’Università di Roma Tor Vergata, dove insegna Sociologia dell’educazione e Il digitale nella comunicazione del patrimonio culturale italiano.
Insieme a lui, dunque, scrivono Emiliano Chirchiano, Mario Garzia, Emiliano Ilardi, Emiliano Laurenzi, Fabio Tarzia, Mario Tirino e Andrea Volterrani.
Conclusioni
Per scrivere questo pezzo ho voluto fare un piccolo esperimento: ho fatto passare del tempo. Ho pensato potesse essere in linea con l’argomento trattato prendermi qualche settimana per capire e verificare quello che restava della lettura una volta conclusa.
Risulta evidente che sono rimasto colpito da ciò che in qualche modo già mi aveva affascinato. Tutti i dati sugli studi e l’aspetto di ricerca, invece, sono piano piano scivolati via inghiottiti dalla linea temporale. Il che non significa che non sia stato interessante – e divertente – leggerli.
Un esempio? Nel testo viene spiegato anche come l’uomo, nel corso dei secoli, ha destinato la sua attenzione al viaggio verso il passato o verso il futuro.
Noi, potendo viaggiare nel tempo, andremmo indietro a ritoccare le scelte fatte oppure avanti a verificare l’esito di quelle che facciamo qui e ora?
Concludendo, quindi, posso affermare che la lettura è stata molto stimolante, pur trattandosi di saggi di stampo scientifico e sociologico. È normale che non si possano provare le stesse emozioni che si concretizzano quando si legge un romanzo, anche se comunque mi sembra corretto e importante sottolineare ancora una volta la scorrevolezza dei testi.
Libro che consiglio? Sì, ma solo agli appassionati del genere, altrimenti si può incappare nella sensazione di essere tornati sulle pagine di un testo scolastico, rischiando di compromettere il piacere di leggere considerazioni che in realtà sono molto interessanti.
Autore e speaker radiofonico.
Mi piace leggere, scrivere e condividere le storie.
Il mio sito è www.stefanobuzzi.com