
thriller
indomitus
2025
cartaceo/ebook
387

Durante le prime ore della vigilia di Natale, sotto un cielo plumbeo, il destino del candidato al parlamento Tom Perry cambia per sempre. Sua moglie Elizabeth viene trovata assassinata in quello che sembra essere un furto finito in tragedia. Ma la scena del crimine cela più di quanto appare a prima vista.
Mentre la campagna elettorale suppletiva si intensifica e le festività natalizie vengono oscurate da nubi di tempesta, l'ispettore di polizia Nick Dixon, temporaneamente relegato in aspettativa e riassegnato all'unità cold case, osserva da lontano le piogge incessanti che minacciano di sommergere i Somerset Levels. Ma è l'ondata di segreti e bugie che rischia veramente di affogare le indagini.
Ritornato finalmente in prima linea, Dixon è determinato a scavare oltre la superficie della vita politica di Tom Perry. Perché l'assassino ha scelto Elizabeth e non il candidato stesso? Ogni indizio sembra svelare nuove ombre, ogni testimone porta con sé un enigma portando Dixon in un labirinto di inganni, dove ogni passo verso la verità lo allontanerà dalla sicurezza delle risposte facili.
Quanto a fondo siamo disposti a scavare per scoprire la verità, soprattutto quando l’acqua nasconde più segreti di quanto immaginiamo?
“Quello che nascondono le acque“, edito Indomitus, è un thriller scritto da Damien Boyd.
Il libro si apre con una scena che sembra uscita da un film: la vigilia di Natale, un paesaggio rurale avvolto dalla pioggia incessante, e una casa apparentemente tranquilla che cela un orrore indicibile.
Elizabeth Perry, moglie del candidato al parlamento Tom Perry, viene trovata morta in quello che inizialmente sembra un furto andato storto.
Ma fin dai primi istanti, il lettore intuisce che nulla è come appare.
La scena del crimine, descritta con minuzia quasi chirurgica da Boyd, è un puzzle incompleto, un’immagine sfocata che invita a scavare oltre la superficie. Qui, l’autore dimostra tutta la sua maestria: ogni dettaglio, ogni oggetto fuori posto, ogni parola detta o taciuta dagli abitanti della zona diventa un tassello fondamentale per ricostruire la verità.
“E ricordate che, se riuscirete a trovarla e io ho ragione, parlerete con qualcuno che si guadagna da vivere facendo il sicario. Niente atti eroici, dunque. Un paio di domande di tipo generico, dite che è solo un controllo per eliminare il nominativo dall’indagine, le solite cose, insomma, e poi girate sui tacchi e ve ne andate”.
E poi c’è lui, l’ispettore Nick Dixon, un personaggio che ti rimane dentro, non solo per la sua dedizione al lavoro, ma per la sua umanità.
Boyd lo dipinge con pennellate precise: è un uomo con i suoi dubbi, le sue paure, i suoi momenti di sconforto; ma è anche un detective brillante, capace di vedere ciò che gli altri ignorano.
C’è un omicidio da risolvere, ci sono colpi di scena e tensioni crescenti, ma c’è molto di più. Lo scrittore infatti, attraverso queste pagine affronta tematiche come: potere, la corruzione, il sacrificio e il prezzo della verità ed è proprio attraverso la figura di Tom Perry, un politico ambizioso con un passato oscuro che l’autore decide di esplorare il lato oscuro della politica: un mondo in cui le apparenze contano più della sostanza, in cui le menzogne vengono nascoste sotto strati di convenienza e opportunismo.
Inoltre, il romanzo si sofferma anche sui legami familiari, sulle dinamiche spesso fragili che tengono insieme mariti e mogli, genitori e figli. Elizabeth Perry non è solo una vittima: è una donna con desideri, frustrazioni e segreti che lentamente vengono alla luce. Ed è impossibile che il lettore non provi empatia per lei; così come è impossibile non indignarsi per il modo in cui è stata trattata da chi le stava accanto.
“Il risucchio dell’unico motore rimasto acceso teneva a bada le onde, il che permise a Dixon di godersi i primi attimi di quiete da Dio solo sapeva quanto tempo. Il livello del mare adesso gli arrivava all’altezza della vita e stava diventando rapidamente troppo basso per la lancia, con i suoi due grossi motori fuoribordo” – Quello che nascondono le acque
Boyd riesce a trasmettere al lettore la sensazione di essere intrappolato in quel paesaggio, con l’acqua che sale e il tempo che scorre implacabile.
E poi ci sono i dialoghi, sempre taglienti e realistici. Ogni conversazione tra Dixon e i suoi colleghi, tra i sospettati e i testimoni, è un gioco di strategia. Le parole non sono mai casuali: ognuna nasconde un significato, un indizio, una verità parziale.
Senza rivelarvi troppo amici de La Bottega dei libri (perché sarebbe un peccato rovinare la sorpresa), posso dire che il finale di “Quello che nascondono le acque” è uno di quei momenti in cui tutto sembra finalmente chiaro; ma allo stesso tempo ti lascia con un senso di inquietudine.
La verità, quando emerge, non è mai bianca o nera. E forse è proprio questo che rende il romanzo così reale: non c’è una soluzione facile, non c’è un lieto fine garantito.
È molto più di un thriller poliziesco: è un viaggio nell’animo umano, un’esplorazione delle ombre che si celano dietro le facciate più luminose. Damien Boyd ha creato un capolavoro che non solo intrattiene, ma lascia il segno.
Voto: 5 stelle

Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.