
autobiografia
Rizzoli
3 maggio 2022
cartaceo, ebook
288

Sebastian che vuole accarezzare le formiche, Julian che telefona a Lady Gaga chiedendole di portare la pappa, le visite dello zombi Clumsy e della mosca Rodolfo, i frequenti viaggi negli Stati Uniti per mantenere vivo il rapporto con il ramo americano della famiglia, ma anche le notti passate a lavorare e ad accertarsi continuamente che i bambini stiano bene.
E poi le domande difficili, quelle che ti costringono a cercare le parole per rispettare la promessa che ci si è fatti: dire sempre la verità. Istanti di irripetibile ed emozionante normalità che Christian De Florio e Carlo Tumino catturano con sguardo lucido e gioioso, nonostante ci sia ancora chi li considera degli egoisti, dei disobbedienti, dei ribelli che hanno sovvertito le regole naturali di procreazione sulle quali – secondo qualcuno – si basa davvero ciò che chiamiamo famiglia. Sì, perché Carlo e Christian sono i papà di due bambini nati da una maternità surrogata negli Stati Uniti, visto che in Italia le coppie come la loro non possono nemmeno candidarsi per l’adozione. In questo libro ci raccontano non solo la quotidianità della loro famiglia, al contempo straordinaria e normalissima, ma anche il percorso che li ha portati a coronare il sogno della genitorialità: la maturazione come coppia, l’unione civile, la scelta di ricorrere alla maternità surrogata negli Usa, Paese con una solida legislazione in materia, e l’incontro con Krista grazie al quale sono nati Juju e Seba.
“Dire la verità ai nostri figli è come regalargli una bussola” raccontano, “e quando un giorno si allontaneranno per cercare la loro verità o si perderanno dietro le verità distorte che qualcuno proverà a raccontargli, quella bussola li porterà al punto di partenza. Quel luogo si chiama ‘amore’ e sono secoli che se ne frega delle cattiverie, delle malelingue, delle battute da bar dello sport. Sono secoli che passa e se ne infischia, abituato a guardare altro e oltre.”
“La paternità ci ha reso sicuramente più riflessivi ma anche più docili.
Credo accada a tutti i genitori, quando capiscono che i figli emulano ogni cosa che fanno e assorbono anche i loro stati d’animo, poiché l’esempio è lo strumento educativo per eccellenza” – Da “Quattro uomini e una stella” di Christian De Florio e Carlo Tumino, edito Rizzoli.
Esiste la famiglia perfetta?
Esiste davvero una piccola comunità dove un bambino sia sicuramente felice e sereno?
Nella maniera più assoluta?
Pensavo questo leggendo lentamente e con concentrazione “Quattro uomini e una stella” di Christian De Florio e Carlo Tumino, due ragazzi, due autori, due papà per cui ho provato subito simpatia. Per cui, già dai primi capitoli, ho provato quella sintonia che mi faceva pensare di conoscerli da una vita. Anche se non li ho mai incontrati. Praticamente, due vecchi amici che raccontano una storia, la loro storia, senza diventare pesanti o noiosi, ma semplicemente rimanendo loro stessi.
Fin da subito, la narrazione si alterna al racconto di entrambi, con una personalità ben delineata, che si rispecchia perfettamente nei caratteri diversi, ma complementari, dei due protagonisti; e qualche flashback per farci entrare meglio nelle emozioni e negli eventi delle loro vite.
E così, ci troviamo ad una partita di beach volley, dove il sorteggio li vuole insieme, alla decisione di interrompere una relazione, ormai sterile, per perdersi in un nuovo amore, alle difficoltà che la gelosia e la distanza possono causare; ad un amore così grande che ha voglia di essere riconosciuto da tutti, anche dalla legge; a quella voglia di paternità che supererà i dieci anni di differenza, la paura, le difficoltà e i giudizi spesso troppo affrettati.
“Io e Carlo non potremmo essere più diversi, e forse per questo che ci siamo innamorati follemente, chissà. Mi sento più completo grazie alla sua ironia e credo che lui non possa fare a meno del senso di protezione e sicurezza che riesco ad infondergli, e che sia stata proprio la mia capacità innata di prendermi cura degli altri a farlo cascare come una pera cotta” – Quattro uomini e una stella
Mi trovo a leggere questo libro, così intenso, ma sempre leggero, incamminandomi in un percorso di un grande amore che supera tutte le difficoltà possibili e che si perde nel desiderio e nella voglia di futuro e di famiglia. Proprio come è successo a tanti di noi; di sicuro come è successo a me. E mi ritrovo a cercare di capire perché la loro di strada debba essere sempre così in salita e difficoltosa, con i successi che spesso vengono infranti da cattiveria gratuita, con una voglia di serenità che spesso viene oltraggiata da chi, forse, quel tipo di amore e famiglia ancora non l’ha trovato.
“Quattro uomini ed una stella” non è una biografia che vuole dare lezioni di vita, né tantomeno costringere altre persone a cambiare idea su argomenti tanto delicati, ma vuole solo raccontare, in modo anche piuttosto simpatico e scorrevole, la vita di due ragazzi, due figli, due professionisti che, una volta innamorati, hanno sentito la necessità di diventare genitori. E, una volta riuscitici, raccontano la loro esperienza, di nottati insonni, ansie e felicità nei piccoli grandi progressi quotidiani; o in quei piccoli ometti chiamati Sebastian e Julian. Come ogni genitore, come, e voglio ripeterlo, ognuno di noi.
Leggere questo libro, e questo è solamente un mio pensiero privato, è scontarsi con una semplice realtà che spesso viene allontanata per paura o pregiudizio. Basterebbe davvero un piccolo passo per cambiare le cose, o un grande sorriso per sentirsi tutti dalla stessa parte.
“È fondamentale non nascondersi ed abituare gli altri all’esistenza di famiglie come la nostra. La paura e la diffidenza nascono davanti alle situazioni che non conosciamo. Se lo Stato per ora non riesce a vederci come un modello fra i tanti possibili, bè, la rivoluzione deve partire dal basso.”
Che dite: un racconto così sincero non è già una buona base da cui partire?
Il cambiamento è dietro l’angolo, deve essere solo preso per mano. E noi, di mani, ne abbiano veramente tante. E di sorrisi, ancor di più.

Appassionata di lettura e scrittura fin da bambina, ho scritto e pubblicato quattro libri. Moglie e mamma, passo le mie giornate ad inventare storie d’amore per emozionare chi le leggerà.