
Narrativa contemporanea
Self-publishing
2 ottobre 2021
cartaceo, ebook
218

Una farmacista single ex sessantottina, un pensionato scontroso, un settantenne latin lover ossessionato dalla sua pancia e una perfetta sciura di chiesa con inconfessabili pensieri, decidono di aiutare una ragazza a pagare il suo debito con la malavita, il tutto condito da una dissacrante ironia.
“Cosa succederà quando ci beccheranno? … Perché ci beccheranno lo sapete” – Quattro anziani, due cani e una prostituta
“Quattro anziani, due cani e una prostituta” di Giorgio Ponte è il romanzo che non ti aspetti; certo già dal titolo si evince che ci sarà dell’ironia, ma oltre a questo c’è tanto su cui riflettere e commuoversi.
Il romanzo, o forse sarebbe meglio definirlo “la commedia”, visto che il libro è diviso in atti e non in capitoli, ci racconta di quattro anziani: Giuseppe, un vedovo che ha scelto il pre-pensionamento per godersi la vecchiaia; Vito, che a settant’anni va in palestra perché un latin lover deve avere un bel fisico. Poi ci sono Elisa, che non dà importanza alla sua età anagrafica e legge ancora “Jules Verne” e tutti i fantasy che le capitano sottomano; Margherita, che per pulire la sua coscienza dai pensieri non proprio puri, frequenta sempre di più la Chiesa del quartiere.
I quattro si conoscono da un po’ di tempo, non vanno per niente d’accordo, si scambiano continue battute e frecciatine. Ma, in una notte di agosto, si trovano ad assistere ad un’aggressione nei confronti di una giovane prostituta; decidono, così, di intervenire.
Tutto il loro altruismo li porterà in un’avventura che non avrebbero mai immaginato, ma che Elisa aspettava da una vita.
Come vi ho anticipato, oltre al riso, che viene spontaneo nel leggere determinate situazioni e i modi di approcciarvisi dei personaggi, c’è tanto su cui riflettere; infatti, man mano che leggevo, mi sono resa conto di un dato di fatto della realtà che ci circonda, ossia che tendiamo tendiamo a classificare le persone.
Dagli anziani ci aspettiamo che se ne stiano buoni ad aspettare la loro dipartita, come se la loro vita passata non conti più nulla e raramente ci impegnamo nel fare cose che li rendano felici (per la serie, “ormai sono anziani, che lasciassero spazio ai giovani”). Si, ma se fossimo noi al loro posto, magari con una buona salute e pochi acciacchi, riusciremmo a smettere di pensare, sognare, divertirci, vestirci come amiamo, leggere libri d’amore, fantasy, thriller ecc… ?
Non penso che ci riusciremmo.
I personaggi di “Quattro anziani, due cani e una prostituta” sono vitali, con una mente acuta e pronti a combattere per i loro ideali.
Si fanno amare da subito e, una volta arrivati all’ultima pagina, non vedi l’ora di leggere il seguito. E la fine del romanzo è una bella trovata dell’autore.
Il romanzo è scritto bene, è fluido. I dialoghi sono scritti con un ritmo incalzante e alla lettrice/al lettore sembra quasi di far parte della scena.
Vi state chiedendo dei due cani e della prostituta? Beh quella è tutta un’altra storia che scoprirete se leggerete il libro.
E sono pronta a leggere e recensire il secondo volume. Vi piacciono i romanzi ironici?