Romanzo
Io Scrittore
6 dicembre 2018
Kindle, cartaceo
196
Quando la guerra finì davvero
Il viaggio magico e spaventoso di due bambini tra bombe, fame, soldati e ingiustizie sullo sfondo della seconda guerra mondiale.
Penisola sorrentina, fine inverno del 1944. La terra ancora sanguina e gli uomini ancora soffrono per le devastazioni del fronte che si è spostato più a nord; Napoli è appena stata raggiunta dagli anglo-americani. Una donna, con i propri figli, prova a resistere all’assenza del marito, strappato via dalla furia insensata del conflitto, prigioniero dei tedeschi. Bruno e Vincenzino, i due figli più piccoli, una mattina, al ritorno dai campi, trovano una bomba inesplosa. Una scoperta terribile, dalla quale fuggire, da riconsegnare immediatamente al mondo degli adulti; ma grande può essere il coraggio dell’innocenza, impossibile da scalfire la determinazione di un bambino. Quell’ordigno rappresenta ai loro occhi una possibilità, un regalo della sorte per cancellare la guerra dal mondo e permettere al padre di tornare. Loro sanno come fare, hanno un piano infallibile. Da questo sogno ad occhi aperti ha inizio una piccola grande odissea, un viaggio magico e spaventoso tra bombe, fame, soldati e ingiustizie, sullo sfondo di una città che prova a ripulirsi dal dolore. Un percorso dove ogni abiezione, ogni violenza, ogni fatica e ogni difficoltà viene affrontata e superata grazie alla vivida bellezza dell’incontro con altri piccoli, capaci di affrontare una realtà mostruosa e insensata, come la guerra, con le braccia aperte e gli occhi spalancati.
Quando la guerra finì davvero
Il viaggio della speranza di Bruno e Vincenzino
In questo romanzo, “Quando la guerra finì davvero“, l’autore, Marco Maresca, racconta il periodo della seconda guerra mondiale in Italia, precisamente a Termini vicino Napoli nel marzo del 1944.
Il punto di vista che ci ritroviamo leggendo questa opera è quello dei bambini con tutta la loro innocenza ma anche con tanta sofferenza. Desiderosi di rivedere il proprio padre, prigioniero di guerra dei tedeschi, i due piccoli protagonisti, due fratellini di nome Bruno, 8 anni e Vincenzino 7, decidono di affrontare un viaggio per liberarlo.
“Tedeschi bastardi! Americani bastardi! Italiani bastardi!”
Riusciranno a salvarlo? Ma come se sono solo due bambini?
La capacità dell’autore è quella di riuscire a far immedesimare il lettore nei protagonisti, pur essendo dei bambini. Riesce con la ricchezza della sua scrittura a descrivere in modo efficace i personaggi e lo fa senza tante parole, ma quelle che usa bastano a farci capire le varie caratteristiche di ognuno di loro.
“Qua e là c’erano i segni della guerra, quei segni che a Termini non avevano mai visto. Alcune case crollate, come se un grande terremoto le avesse abbattute. altre erano coperte di buchi, altre ancora non avevano porte né finestre, e dentro si poteva vedere che avevano portato via tutto.”
L’autore, Mario Maresca, descrive quel periodo storico egregiamente e con la mente ci porta in quei luoghi. Luoghi devastati dalla guerra che è entrata in ogni casa, in ogni persona. Guerra che ha lasciato in ognuno dei sopravvissuti qualcosa Guerra che ha tolto ad ognuno dei sopravvissuti qualcosa.
“Erano passate soltanto poche ore dalla fine dei bombardamenti, ma già la città stava lavorando per dimenticare i propri caduti, per togliere il loro ingombro dalle vite di chi era rimasto. Soltanto così poteva sperare di riprendersi in fretta.”
Ciò fa scaturire nel lettore una rabbia, ma anche una forte compassione soprattutto se si pensa ai bambini. Si prova il desiderio di essere lì con loro , di aiutarli nella loro vita quotidiana, di partecipare alla loro impresa.
Proprio i bambini, come dicevo prima, sono i protagonisti principali. Bambini che a quel tempo prendevano in mano le redini della loro famiglia. Infatti nel romanzo vediamo quattro fratelli, Fortunato, Gaetano, Bruno e Vincenzino, che si fanno carico del lavoro che prima svolgeva il padre.
Il romanzo inizia con il ritrovamento di una bomba da parte di Bruno e Vincenzino che decidono di usarla per sconfiggere i tedeschi, liberando così il loro padre.
“Lui e Vincenzino sarebbero tornati da eroi, e la mamma e tutti gli altri non avrebbero mai potuto rimproverarli. Sì,
sarebbe andata così.”
Nella seconda parte del romanzo troviamo tutto il viaggio che è allo stesso tempo meraviglioso e pericoloso. Un viaggio che fa restare il lettore sulle spine, in trepidante attesa del prossimo evento.
Tutto questo ma anche la scrittura semplice, immediata, diretta fatta di molti dialoghi rendono questo romanzo facile da leggere e anche in modo veloce.
Il mio consiglio di leggere “Quando la guerra finì davvero” va chi vuole sapere qualcosa del periodo della seconda guerra mondiale ma con una visione meno dura, quella dei bambini. e per questo possiamo dire che i bambini riescono a far diventare tutto magico anche una crudeltà come la guerra.
Buona lettura
Marco Maresca si è occupato di cooperazione internazionale come presidente di ONG e responsabile di riviste del settore e adesso insegna Lettere in una scuola media. “Quando la guerra finì davvero è il suo primo romanzo.
Sono sposata dal 2002 ed ho 2 figli. Sono una casalinga con la passione della lettura. Leggo di tutto ma adoro i thriller e i libri che raccontano la vita.