
poesia
Iperborea
13 settembre 2023
cartaceo
160

«Mentre bevo un caffè caldo, nero, / rovesci di ghiaccio sferzano la finestra, / un gattino di sei mesi sonnecchia mordendo / la mano di chi scrive queste righe, / e una cagna di nove anni dorme, / acciambellata ai suoi piedi, / grata per la vita»
Protagonista di questa raccolta in versi di Jón Kalman Stefánsson è la quotidianità, vissuta in una stanza ai confini del mondo, a Reykjavík, con le incombenze da gestire, il chiasso dei vicini, i fiordi in lontananza e le montagne che non possono fare altro che brillare di neve. Ma anche in questo angolo appartato e all’apparenza protetto irrompe il dolore, sotto forma delle grandi tragedie del nostro tempo: i ghiacciai che si sciolgono, i mari punteggiati di plastica, i naufragi al largo della Sicilia, un attentato terroristico, il campo profughi di Lesbo.
In un mondo che cambia e spaventa, pronto a inghiottire anche il microcosmo islandese, le poesie sono «notizie dalla vita» che la morte non può sconfiggere. E se i piedi del poeta sono ben piantati nella realtà, il suo sguardo la trascende, è rivolto all’amore, all’infinito e all’eterno. È in quella fessura tra la ragione e il sogno che la poesia sa guardare, anche quando ha gli occhi ormai ciechi di Borges.
È lì che basta un disco di Nina Simone perché da un comune appartamento di città si apra una finestra sull’assoluto.
Dopo decenni da romanziere, Stefánsson ritorna al primo amore, la scrittura in versi, con piccoli distillati di humour ed epifanie sull’arte e l’esistenza in cui echeggiano i suoi miti, dai Beatles a Tom Waits fino a Wisława Szymborska.
Sono rimasta affascinata dalla scrittura di Jon Kalman Stefansson, leggendo “Crepitio di stelle”, il suo romanzo d’esordio. E ora, con questa raccolta di versi, “Quando i diavoli si svegliano dei“, mi ha definitivamente conquistata. L’autore è una delle voci più originali e amate della scrittura nordica. La sua prosa è fortemente evocativa e intensa ma, allo stesso tempo, molto ancorata alla realtà, al paesaggio che lo circonda e anche alle grandi domande che ognuno di noi si pone. Interrogativi sul futuro del pianeta, di chi ci circonda, di chi amiamo e su noi stessi
Ogni poesia di “Quando i diavoli si svegliano Dei” è un racconto per immagini, un quadro, in cui sono profondamente vividi e reali i colori, i suoni, i profumi, tanto da percepirli visivamente.
“Guardo dalla finestra
vedo la sera tramutarsi in mattino
vedo l’aurora boreale tramutarsi in alba
guardo fuori
e spero di essere esaudito
da chi
attraversa attento la strada con
il futuro sulle grandi spalle”
Non c’è musicalità o ritmo in queste liriche, ma verità, canto di uccelli, soffio di vento e persino il muoversi dei pensieri più intimi e profondi. Un puzzle che mette insieme suggestioni sulla vita e la morte, sull’amore e la sua perdita: ogni sentimento o emozione è descritto con profondità e viviamo insieme all’autore ogni minimo battito di cuore o volo di pensieri.
“Una luna piena naviga lenta per il nero
cielo mattutino, o quello che chiamiamo cielo,
perché tutto deve avere un nome,
anche le cose tanto grandi
e lontane
che non è detto
che esista”
Parola dopo parola, canto dopo canto, Jon Kalman Stefansson mette insieme un affresco che arriva all’anima. La sua scrittura asciutta, concisa, concreta, ci mostra scorci d’Islanda, con i suoi spazi sconfinati, la natura incontaminata, i colori unici del suo cielo, ma ci porta anche negli spazi ristretti di una stanza, tra la quotidianità o ci fa vivere sulla pelle la morte, l’amore perso e rimpianto, i cambiamenti climatici.
“perché il rimpianto
è come il cielo,
lo vedi ovunque tu vada,
ti segue come un cane nero
più grande delle parole
e scoppi in lacrime
quando diventa troppo grande
per la vita”
Leggere Stefansson ci porta ad aprire la mente, ad accogliere parole che scavano in profondità, ma anche a evocare immagini struggenti di luoghi da sogno, che riusciamo a percepire grazie allo stile unico e inconfondibile di chi sa dipingere magistralmente con le parole.
Ci sono scrittori nordici che vi emozionano particolarmente?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Salve, sono Giusy e sono un’appassionata lettrice da quando ero una bambina. Mi piace leggere praticamente di tutto, dai classici, ai romanzi d’amore, ma amo soprattutto la narrativa contemporanea. Adoro i manga giapponesi e scrivo racconti.