
distopico, fantascienza
gruppo albatros
19 giugno 2023
cartaceo, ebook
262

Anno 3202. Grazie all'evoluzione tecnologica, l'uomo ha conquistato il sistema solare. La società è divisa in due categorie: Civis ed Exterus, caratterizzate da disparità sociali profonde. Ad aumentare le disuguaglianze, impera il Consolatus, un tirannico organo di polizia militare, direttamente agli ordini del Consiglio Solare, l'organo che governa il sistema.
Nella sede centrale della WSCO - agenzia leader nella sperimentazione scientifica nata su Marte, a Nuova Beirut, dalle ceneri della Nasa - viene rinvenuto il cadavere di un alto funzionario dell'agenzia, Deng Peric.
Il console William Lion Hellmann viene incaricato di fare luce sull'accaduto. Con la minaccia di una guerra tra pianeti e i continui tentativi di depistaggio delle indagini, Hellamann si troverà a rispondere a un'unica domanda: cosa c'è dietro la morte di Peric?
“Purpureus Terrae” è il romanzo d’esordio dell’autore Nicolò Pedreschi.
Gruppo Albatros propone questo mondo distopico ben rappresentato e dettagliato, dove, oltre alla storia ad alta tensione e alla scrittura precisa, si sovrappone un’estrema creatività che non può che catturare il lettore.
“Alla fine del XXI secolo, gli astronauti dell’allora NASA che lavoravano nella stazione spaziale di Marte rinvennero una tomba di una civiltà aliena, vecchia di tre milioni di anni. Con il tempo, scoprirono che era una stazione laboratorio di esplorazione. Gli scienziati scoprirono la tecnologia per terraformare i pianeti, fare la fusione nucleare e come sfruttarla. La nostre tecnologia fece un salto di mille anni in pochi decenni”
Le descrizioni particolareggiate della vita su pianeti come Marte e Venere risultano credibili, così come la tecnologia nell’anno in cui la narrazione viene raccontata.
Siamo oltre il 3000, più precisamente nel 3202. L’uomo ha raggiunto tutto il Sistema Solare e la Terra, dopo aver subito un disastro nucleare, è decisamente cambiata. Sorgono nuove città con nomi simili alla precedenti, Nuova Roma su tutte, ma rimane l’unica cosa a riprendere il passato.
A portare avanti l’attenzione, per tutto il romanzo, è il nostro elegantissimo e affascinante console William Lion Hellman che, insieme al suo braccio destro Rino, che io semplicemente adoro per il modo fisico e astuto che ha di affrontare le situazioni, dovrà indagare su un omicidio.
Il nostro console vive su Marte, dove, oltre alla tecnologia avanzatissima, si troverà ad affrontare la freddezza e lo scarso senso civico che questa comporta. Nulla ricorda la Terra su questo pianeta e il grigiore viene spesso ben rappresentato ed esaltato.
La vittima sul quale si deve indagare è Peric, Deng Peric, portavoce del famoso presidente della WSCO Thomas Ardelan. La WSCO è l’agenzia principale nella sperimentazione di Nuova Beirut, città marziana dove si svolgono tutti i fatti.
“Fare indagini sul pianeta rosso era una vera rogna. Tutti convinti di essere intoccabili, perché quel pianeta appartiene alla World Space Colonization Organization e la WSCO può permettersi di fare quello che vuole, anche andare contro il Consiglio Costituzionale Solare” – Purpureus Terrae
La sicurezza che si raggiunge in questi uffici è talmente alta che risulta chiaro, fin da subito, l’aiuto di qualcuno dei piani alti per l’ingresso facilitato dell’assassino. E proprio da questo Lion partirà per portare avanti la sua indagine.
Ma fra depistaggi, false piste e la possibilità di una guerra fra pianeti, che potrebbe portare ad un nuovo collasso delle civiltà, Lion si troverà a dover affrontare molto più di un caso di omicidio. E a sospettare che, con la morte di Peric, si provi a nascondere qualcosa di grande e pericoloso.
Come ben sapete, non sono una grande amante del genere fantascientifico ma, devo ammettere, nonostante la difficoltà nel leggere la prima metà del libro, per miei limiti non per errori nella scrittura, di essere riuscita ad entrare nella storia e a immaginare questa versione futuristica del genere umano e dei pianeti.
Visto il modo distruttivo e per nulla empatico delle nuove razze, spero non sia mai veritiera né nel 3000 né nel 300.000. Anzi, che sia più lontana possibile da quel futuro che tutti immaginiamo; si, tecnologico, ma sempre legato ai valori e alle emozioni positive.
Pedreschi è riuscito a creare un vero microcosmo con cui attirare il lettore e a far aumentare l’adrenalina e i sospetti, mano a mano che le pagine arrivano alla fine. L’alternarsi degli eventi risulta credibile e l’interpretazione e la scelta del protagonista azzeccata e accattivante.
“Purpureus Terrae” è un romanzo èlitario, che deve essere letto principalmente dagli amanti del genere, ma che di sicuro fra questi troverà grandi estimatori.
Voi siete fra questi?
E soprattutto, vi piacerebbe sapere come sarà il mondo fra 2000 anni?
4 stelle ⭐⭐⭐⭐✰

Appassionata di lettura e scrittura fin da bambina, ho scritto e pubblicato quattro libri. Moglie e mamma, passo le mie giornate ad inventare storie d’amore per emozionare chi le leggerà.