antologia, racconti
Giuliano Ladolfi Editore
8 aprile 2020
cartaceo
142
Principianti assoluti nel lavoro, nell'amore, nella vita di tutti i giorni. I protagonisti dei racconti di Fabiano Spessi sono liberi da sovrastrutture ideologiche ma, al tempo stesso, privi di una bussola che li aiuti a orientarsi nella società italiana degli anni Duemila.
Un mosaico di ritratti di gente comune a cui fanno da sfondo i (non) luoghi della contemporaneità: centri commerciali, locali alla moda, periferie esistenziali.
“Nella mia vita, l’unica cosa che non cambia mai è il cambiamento”
Fino a quando il primo chiede all’amico: “Ma tu ci pensi mai a una vita diversa?” “Che sarebbe una vita diversa?” “Una vita con altre cose.” “Ancora altre cose? C’hai tutto: smartphone, tablet, vestiti, Netflix, Dazn… ma che vuoi ancora?” “Non proprio cose materiali… una vita con … con più stimoli.”
Seppure le storie brevi siano un genere che non ha particolare fortuna nel nostro panorama editoriale, ci sono delle prove che risultano particolarmente interessanti come nel caso di “Principianti assoluti” di Fabiano Spessi. Nei venti racconti proposti c’è un fil rouge che si dipana nella narrazione, un nucleo che viene sviscerato e declinato nei vari personaggi che si incontrano nelle pagine e che sono la voce narrante di queste fotografie di vita.
Infatti, una particolarità di questa raccolta, è proprio la voce del protagonista (la maggior parte dei racconti sono narrati in prima persona) cioè l’Io che, come segnala l’autore nella prefazione, deve incontrarsi e rapportarsi all’Altro “un incontro necessario per comprendere cosa ci rende simili nella diversità e diversi nelle affinità”.
I personaggi sono a noi contemporanei ed esprimono la fatica del vivere quotidiano ognuno in modo diverso, ma alla fine molto simile. Sono tipi “ordinari” per certi versi, come potrebbe esserlo il giovane che lavora presso un call center e i cui colleghi sono tutti laureati o giovani che non possono permettersi di acquistare casa perché le banche non gli permettono di accedere ad un mutuo, anime diverse per ogni singolo racconto, ma che hanno tutte un comune denominatore e che potrebbe essere ben descritto con l’ incertezza del vivere moderno.
La vita è rappresentata infatti con una serie di sfaccettature che vengono declinate nelle storie, casi di cui potremmo leggere nella cronaca di giornale o di cui abbiamo sentito parlare da amici e vicini di casa: si va dal rapporto con l’altro sesso alla ricerca di un lavoro. Si incontrano poi anime alla continua affermazione di sé costrette a fare i conti con le proprie paure e pregiudizi; scrittori in cerca di un editore costretti a lavori improbabili, come il codista, ovvero fare la fila al posto di altri (La ragazza della porta accanto), e alla ricerca di una fidanzata che però si rivela “poliamorosa” perché “il trend di oggi è questo: non più l’asfittica e ricattatoria coppia tradizionale, ma tre, quattro, cinque persone che si amano alla luce del sole, senza sotterfugi o ipocrisie”, oppure si parla di solitudine di vedove anziane e della necessità di un giovane di trovare un proprio posto nel mondo (Dog sitter), delle buone intenzioni e dei sani principi morali che naufragano quando si confrontano con la realtà (Formentera), del rapporto di coppia (Perfetti fino a prova contraria, un racconto che è dialogo tra un ragazzo e una ragazza).
Non mancano spunti come l’incapacità di vivere una vita fondata su valori fissi (Ladri di Biciclette), gli stili di vita alternativi, per arrivare alla perdita del lavoro quando si è ultra cinquantenni, alle sconfitte di chi è rimasto ma anche di chi è partito (A piedi nudi nel parco), ai giovani confusi che si divertono pensando di dar fuoco a un clochard, a figure di santoni, di sacerdoti che si scoprono uomini, all’uso (e abuso) dei social (Diretta Facebook) e non ultimo la solitudine in un mondo globale.
Non è come ai tuoi tempi… quando eri giovane tu, per ogni persona c’erano dieci lavori, invece oggi per ogni lavoro ci sono dieci persone che se lo contendono…
Molto spesso sono situazioni dall’afflato triste, con una nota di melancolia, dove i personaggi sono affetti da una sorta di depressione che li rende incapaci di vincere le loro sfide quotidiane, ma che peraltro non si arrendono ma tirano “a campà” cercando di trovare il meglio in situazioni tutt’altro che felici.
Rimane dunque una lettura godibilissima e profonda, poiché l’autore spinge il lettore ad una riflessione sul mondo moderno, sulla vita di oggi delle generazioni che si affacciano alla vita da “adulto”, senza dare giudizi e lasciando a chi legge il compito di comprendere le difficoltà di trovare la forza per diventare uomini e donne più esperti e non rimanere solo dei principianti.