
Romanzo
Morellini editore
settembre 2022
Digitale
168

Questa è la storia di un aborto. Ma è anche la storia di Marco, architetto milanese sposato con Rossana, giornalista con la sindrome di Tourette incapace di trattenere versi, urla, movimenti inconsulti e persino bestemmie. La loro vita quotidiana sembra interrompersi con l'arrivo di una gravidanza inaspettata.
I mesi che separano la coppia dal giorno dell'intervento vengono raccontati da un punto di vista inusuale, quello maschile: è la voce di Marco ad accompagnare il lettore verso le difficoltà che la scelta comporta, il peso della responsabilità, l'ansia e i dubbi. A esasperare la situazione, un sistema sanitario la cui burocrazia spietata impone lunghe attese logoranti, umilia, punisce.
Questa è la storia di una corsa contro il tempo che dura sei settimane, un embrione che cresce e la necessità di fare l'intervento prima che sia troppo tardi. Oltre al rapporto con Rossana, Marco si ritrova a scavare nel rapporto con suo padre – uomo di successo, mai veramente presente in famiglia – e nel suo ruolo di figlio. Perché, in fondo, questa è una storia che parla di figli mai voluti. Alcuni nati, altri no.
Intimità, sofferenza, dignità, comprensione, rispetto. Queste sono le parole che userei se dovessi fare un brainstorming su questo libro.
“Prima che sia tardi” è una storia delicata e complessa. L’autrice, Alessia Sacchetti, ci introduce un tema dibattuto: l’aborto.
Marco e Rossana, sono una coppia sposata e ben assortita. L’amore fra i due si percepisce profondamente tra le righe di queste pagine. Si sono cercati, si sono scelti.
La scoperta di una gravidanza inaspettata, non voluta, li pone di fronte ad una scelta non facile, sia dal punto di vista personale che come coppia e, soprattutto, sociale.
Potrebbero addurre qualsiasi motivazione a questa decisione, la malattia di lei, affetta dalla sindrome di Tourette, o problemi economici, lavorativi, ma la realtà è che questo figlio semplicemente non lo vogliono.
“Che questo sia un atto di libertà o di egoismo, non tocca a nessuno stabilirlo, se non a noi, un giorno, quando ci sentiremo pronti”
Inizia, quindi, per loro, un iter burocratico e umano fatto di ostacoli e giudizi, in cui entrambi si mettono in discussione, si autocolpevolizzano, in qualche modo si puniscono.
“- Lo so, lo so, ma non posso fare a meno di pensarci di continuo, di continuo
– A cosa?
– Che lo sto uccidendo”
Non c’è alcun vincitore in questa storia, se non l’amore tra i due, che riesce a rimanere saldo nonostante tutto.
Credete anche voi che l’amore, se vero, può superare veramente di tutto?
Il punto di vista che l’autrice ha deciso di dare al romanzo è quello maschile, di Marco. È lui che racconta in prima persona quasi tutta la storia.
Riflette sulla sua vita, sui rapporti con la sua famiglia, nella quale ha sempre avuto difficoltà ad essere realmente se stesso. Per tutta la vita è stato alla ricerca continua dell’approvazione di un padre che, forse, non lo ha mai voluto. E aggiunge anche particolari della vita passata di Rossana, che, a causa della sua malattia, ha vissuto un’ infanzia difficile, ma ha anche imparato ad accettarsi.
Il lettore riesce, attraverso questi flashback, a conoscere più a fondo i due protagonisti e a non fermarsi alla superficie.
La scrittura è coinvolgente, il ritmo deciso. Ho letto “Prima che sia tardi” in pochissimo tempo, perché, riga dopo riga, saliva la voglia di accompagnare Marco e Rossana in questa corsa contro il tempo.
È un libro consigliato, che non chiede di cambiare idea, schierarsi da una o dall’altra parte, ma piuttosto insegna a fare un passo indietro delle volte e conoscere prima di giudicare.