
romanzo contemporaneo
Butterfly Edizioni
2 giugno 2023
cartaceo, ebook
294

Pietra, di nome e di fatto, è una cinquantottenne severa e invidiosa, abituata al dovere e all’obbedienza. Quando la nuora manifesta una forte depressione post partum, lei non vede l’ora di mettere le mani sul nipotino. Vuole rivolgergli quelle attenzioni che non ha dimostrato a suo figlio Simone.
Maria è una donna in carriera, elegante, intelligente e dal fascino notevole. Dopo il parto non si riconosce più: si trascura, non accetta quel bambino che le ha stravolto la vita. Lo nutre, lo cambia, lo addormenta, ma senza amore e senza coccole.
Simone ama sua moglie Maria, ma non sa aiutarla. Ancor meno lo fa Pietra, pronta ad aggiungere veleno a una situazione già disastrosa.
Tra i ricordi del passato e i problemi del presente, ognuno commetterà i suoi errori. Dopotutto, nessuno è perfetto.
Quando la vita dei protagonisti crolla, avviene il cambiamento. L’odio cederà il posto all’amore…
“La vita, si disse sospirando, ci mette di fronte a cose che non vorremmo, ci fa provare sentimenti brutti, ci fa pensare cose cattive, ma l’amore, quello tangibile e di tutti i giorni, beh, a volte è molto più semplice di ciò che sembra” – da “Post Partum” di Patrizia Poli e Federica Cabras, edito Butterfly.
Pietra è una donna molto all’antica, fredda e poco incline ai sentimenti, cinica e calcolatrice. Cambierà radicalmente nel momento in cui il figlio Simone e la nuora Maria le daranno un nipotino con cui sarà amore da subito. La nascita di un figlio, però, non sempre porta felicità.
COMMENTO PERSONALE
Patrizia Poli e Federica Cabras, questa volta, si sono unite per scrivere questo meraviglioso romanzo a quattro mani.
Si tratta di una storia particolarmente intrisa di emozioni. È narrata in terza persona, il linguaggio è piuttosto semplice e il ritmo incalzante e veloce. A fare da sfondo all’intera vicenda, la cittadina sarda di Marina di Alosa.
Un romanzo che devo dire mi ha sorpreso molto in modo positivo. Prevalgono toni molto cupi e un senso di inquietudine, irrequietezza e tristezza invade il lettore fin da subito.
Dopo la nascita del figlio Michael, Maria si sente spaesata. Non si sente madre e non sa come affrontare la situazione. È avvolta da una fitta nube da cui non sembra voler uscire. Il rapporto con il marito Simone si sta facendo sempre più debole e non trova felicità in nulla.
È stato facile immedesimarsi in questo personaggio femminile. Da mamma posso capire il periodo che ha passato. Non è facile essere madri oggi, dove la società impone di essere felici e provare gioia nell’avere un figlio. Certamente sono emozioni che ognuna di noi prova, ma a volta è anche giusto sentirsi stanche, spossate, senza energia alcuna in corpo e senza la paura di essere giudicate per questo. In fondo, siamo esseri umani.
“Lo amava, ma si sentiva anche impaurita. Nessuno ti spiega quanto è difficile essere madre. È un ruolo che per alcune donne è naturale, ma per altre no; si deve imparare ad essere madri, con calma e costanza. Con aiuto. Lei non l’aveva avuto”
In tutto questo, la figura di Pietra ricopre un ruolo di fondamentale importanza. È una donna caparbia, dal carattere schivo e freddo.
Sa di aver commesso moltissimi errori in passato con il figlio, ma ora è bene determinata a rimediare con il nipotino. Nonostante l’astio e il rancore che il figlio prova nei suoi confronti, è l’unica che, seppur a modo suo, gli rimane accanto dall’inizio alla fine.
” Aveva lo sguardo felce, suo figlio, e questo doveva bastarle” – Post Partum
Inizialmente, è personaggio odioso e fastidioso, ma, conoscendola meglio, non si può non provare empatia per questa donna che, nonostante tutto, incarna in maniera perfetta ed esemplare il nome scelto per lei.
Un romanzo impegnativo e tosto, ma che ho apprezzato tanto tanto, davvero.
Brave le due autrici a riuscire a trattare un tema così delicato e di fondamentale importanza. 4 stelle.
E voi lettori avete mai sentito parlare di depressione post parto? Come reagireste se succedesse a una persona a voi cara?