
poesia
Officina Milena
settembre 2021
cartaceo
73

Avremmo mai pensato di chiedere a qualcuno: «Posso abbracciarti?»
Il solo domandarlo interpone una distanza. Distanza nei luoghi di un Paese malinconico e mai così solitario, in un anno di promontori in cui ostenta sicurezza ma rivela fragilità. Distanza tra natura e uomo, cornice e firma nell'angolo, all'interno di un quadro dove una foglia, alunna della vita, volteggia e si posa per giacere per sempre nell'autunno della nostra esistenza.
Questa silloge è dedicata ai gesti che ci emozionano e che più ci sono mancati. La poesia invita il lettore a un abbraccio clandestino, che lo tiene sospeso tra tentazione e speranza.
“Ciascuno di noi ha qualcun altro che, per questa stessa ragione, lo sta aspettando, in qualche parte del mondo”.
La prefazione della silloge poetica “Posso Abbracciarti?” finisce con questa frase; ed è bastata per farmi innamorare.
Poi mi sono addentrata piano, con fare rispettoso, quasi alzando la testa e drizzando le spalle, in ogni pagina, in ogni verso, e ci ho davvero trovato il mondo.
Ci ho trovato davvero me stessa.
Ci ho trovato ognuno di noi.
Francesco Nugnes, l’autore di questa raccolta, il poeta, ci racconta e si racconta con una serie di parole che descrivono visceralmente le mancanze e le lontananze di questo periodo di pandemia.
Si addentra nella vita delle persone smuovendo quei sentimenti difficili da spiegare, quelle mancanze così assordanti, quei gesti una volta involontari ma ora difficilmente possibili.
Chi l’avrebbe mai detto che un abbraccio sarebbe stato un gesto da evitare?
Quando mai avremmo pensato di rimanere lontano dalle persone che amiamo?
Di tutelarle con la nostra assenza?
Ci siamo trovati disarmati, ma in questo disarmo, spiegato egregiamente in ogni lirica, a volte sontuosa, a volte timida, si trova comunque un grande senso di coraggio; un patriottismo spesso nascosto nella nostra Italia, ma che, fiero e vigoroso, è uscito nel momento del gran buio.
E come, se non nelle poesie, si può elogiare questa potenza?
E come si può applaudire la nostra Italia, se non in versi accurati?
“Italia cos’hai? Stai rifiorendo da sola,
hai ragione, si fa così,
ma la primavera è più bella condivisa, lo sai
e mi raccomando,
a un’estate da sola non ci pensare mai”
– Posso abbracciarti? –
Francesco Nugnes, con la sua scrittura delicata, con la raffinatezza dei suoi versi, con la sincerità delle sue parole, racconta la vita.
E la forza delle frasi nelle poesie d’amore, in quelle di coraggio o in quelle che, quasi timidamente, mostrano le debolezze umane, lascia arrivare al cuore di ognuno di noi la sua emozione. Libera, forte, spaventata.
“Posso Abbracciarti?” si presenta con una copertina disarmante, toccante, che nulla lascia al caso; e viene, al suo interno, sapientemente diviso dall’autore in due parti ben distinte, per dare tempo al lettore di assorbire ogni parola.
La prima parte è rappresentata esclusivamente dalle poesie, senza fronzoli, nude; la seconda, ancor più diretta della prima, se possibile, da fotografie e parole, per unire la vista a tutto quello che si scatena.
Immagini talmente chiare da lasciare senza fiato, senza dubbi o confusioni, ma solo con il messaggio diretto che l’autore vuole mandare.
Perché questo libro è composto da questo, da messaggi intrinsechi di amore e forza.
E fotografie di tramonti, di parcheggi abbandonati, di una piazza cittadina così troppo vuota.
Di lockdown. Distanziamento. Mascherine. Paura.
“Per la prima volta
ti ho vista nuda di giorno.
Nuda, silenziosa,
triste, assordante, indifesa”
– Posso abbracciarti? –
E come questa descrizione cruenta di un centro città troppo solitario, ci siamo sentiti noi.
In un tempo che non abbiamo saputo affrontare.
Nelle distanze che non siamo riusciti a superare.
Mi sono chiesta leggendo, più volte a dir la verità, se Francesco Nugnes abbia voluto scrivere queste poesie non solo perché aveva qualcosa da dire ma anche per esorcizzare tutto quello che sentiva; e per riempire, con parole intense e toccanti, il grande vuoto che aveva dentro.
La poesia, nel modo amplificato che ha di arrivare al lettore, ha di certo il compito di far pensare.
E questo poeta, vero, saggio, incontenibile, lo fa con tecnica e maestria.
Senza sbagliare un colpo, andando sempre a segno.
Arrivata alla fine, dopo aver letto una prefazione unica nel suo genere, non ho potuto trattenere una lacrima nell’osservare i ringraziamenti. Perché tutto torna, nulla è confuso, tutto rispecchia tutto. Tutto rispecchia noi.
Perciò dedico questa lettura a tutti coloro che hanno lottato in questo anno e mezzo assurdo, a chi ha sorriso nei momenti più difficili, a chi ha stretto mani amiche per paura di non poterlo fare più.
A chi ci ha lasciato e a chi, ancora, vuole e cerca un domani più limpido. Senza dolore. Senza virus.
“Grazie per il tempo che dedicherete alla lettura di questo testo.
Ogni riferimento non è puramente casuale, la parola scelta è frutto di una persona, di un luogo, di un dettaglio, ma soprattutto di un’emozione che mi ha attraversato nel quotidiano” – Posso abbracciarti?
E non aggiungo altro. E non c’è altro da aggiungere.
L’autore di “Posso abbracciarti?”
Francesco Nugnes dal 2020 è un membro della Nazionale Italiana Poeti e dei Poeti Emozionali

Appassionata di scrittura e lettura da quando sono piccola, ho scritto e pubblicato tre libri.
Moglie e mamma, passo le mie giornate ad inventare storie d’amore per emozionare chi le leggerà.