
Thriller
Intrecci Edizioni
27 febbraio 2020
cartaceo
160

Dopo l'inspiegabile omicidio che ha sterminato le loro famiglie e la successiva scomparsa del loro padrino, Emily e Tom sono gli unici eredi del Polom, un progetto scientifico in grado di rivoluzionare la conoscenza condivisa dalla comunità scientifica sulla vita del nostro e degli altri pianeti.
A un mese dal tragico evento, quando le loro esistenze sembrano sul punto di riassestarsi, i due ragazzi si ritroveranno braccati dagli USMC, determinati a impadronirsi del Polom. Costretti alla fuga, nel mezzo della White Mountain National Forest, si imbatteranno in Michael, un marine che sembra volerli aiutare e che invece si rivelerà un personaggio losco e compromesso.
La loro avventura li condurrà nel luogo più misterioso della Terra, l'Area 51, dove, prigionieri della MASA, un'associazione militare segreta, dovranno combattere per sfuggire ai loro aguzzini. Riusciranno a salvarsi, a proteggere il Polom e a scoprire la ragione per cui quelle ricerche sono così ambite?
“Ero confusa, avevo perso ogni certezza e la cosa più agghiacciante era che non sapevo niente dei tizi che ci stavano dando la caccia. Quel senso di smarrimento mi fece riflettere su ciò che scrisse Lovecraft: la più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto. Aveva ragione, dissi tra me”
A differenza di quanto ci si potrebbe aspettare da un’autrice il cui pseudonimo, Stephenie Queen, vuole essere un omaggio a Stephen King, il romanzo da lei scritto, Polom Project, non è un horror, bensì una sorta di thriller con ampie aperture verso l’avventura, ambientato per la maggior parte in un territorio, il Maine, caro all’universo kinghiano.
La vicenda narrata in prima persona da Emily vede in lei e il suo fidanzato Tom i due protagonisti assoluti. Entrambi impegnati nello studio per conseguire i loro dottorati, sono figli di due ricercatori che, per anni, hanno lavorato, assieme al loro caro amico, il dottor Matthew Anderson, ad un progetto scientifico alquanto misterioso.
L’esistenza di Emily e Tom è, però, segnata da una tragedia che porterà ad un drastico cambiamento nelle loro vite: le loro famiglie, gli Antares e gli Eramin, sono state brutalmente trucidate, a breve distanza di tempo l’una dall’altra. Un assassinio per il quale le forze di polizia non hanno trovato alcun colpevole, nonostante gli sforzi dello sceriffo per scovare quello che ritiene sia un serial killer, alimentando così anche la preoccupazione del dottor Anderson per la sicurezza e il benessere dei due giovani superstiti, ora che egli continua a lavorare per presentare alle università il progetto Polom, alla ricerca di fondi.
E proprio il valore scientifico di questo progetto sembra essere la chiave di volta per capire chi sia il colpevole; ma il lavoro di ricerca è rimasto sempre riservato e, ad un mese dalla scomparsa dei genitori, ai due giovani non resta che cercare di dare un timbro di normalità alla loro vita di studenti, nonostante il dolore della perdita subita. Risulta naturale, quindi, che una sera decidano di uscire e, su insistenza di Emily, di fare una passeggiata in un parco.
Ma è sulla via del ritorno, mentre percorrono un sentiero, che le cose per loro cambiano drasticamente. Vengono rapiti da un gruppo di paramilitari in mimetica nera, probabilmente agenti dei Marines, violenti e disposti a tutto pur di condurli dal loro misterioso capo. Iniziano, così, i rocamboleschi tentativi di fuga dei due personaggi, fughe nei boschi del Maine che però, nonostante il coraggio e la sorprendente abilità di resistenza e di combattimento dei due fidanzati, non portano ad una vera e propria liberazione. Il loro antagonista, il comandante Myers della M.A.S.A., Marines of the Area 51 Secret Association, è un abile doppiogiochista e un determinato soldato, che continua a riacciuffare i due grazie anche alla tecnologia e alla organizzazione di una associazione segreta, che si scoprirà essere una tra le più potenti del mondo.
L’obiettivo dell’organizzazione è subito molto chiaro: venire a conoscenza dei risultati del progetto Polom per scopi che nulla hanno a che vedere con il progresso scientifico. Tra fughe e reclusioni, il racconto trova il suo culmine nell’Area 51, sede della MASA, dove Myers tiene richiuso il dott. Anderson e dove i protagonisti sono messi, ancora una volta, davanti alla possibilità di rivelare i segreti del Polom per ottenere in cambio la libertà.
La struttura del romanzo si basa, quindi, sulla costante fuga dei due protagonisti per allontanarsi dal loro nemico, che è continuamente e inspiegabilmente sulle loro tracce, seguendo sempre il medesimo pattern avventuroso. Per tale motivo, forse, alla fine il romanzo non mi ha convinto appieno, perché ricalca le sceneggiature di tanti film di azione (i buoni contro i cattivi e si sa già che a vincere saranno i buoni), con la bella ragazza che cerca di tener testa all’antagonista di turno, da cui, sotto sotto, si sente anche un po’ attratta. Va anche sottolineato, però, che la scrittura risulta fresca e brillante con un buon senso del ritmo, anche se alle volte si piega troppo alla convenzionalità del genere, togliendo credibilità e spessore psicologico ai personaggi.
Un plauso, in particolare, va invece alla copertina del libro, che risulta particolarmente accattivante sia per i dettagli (ovvero i riferimenti alla storia e a Stephen King), sia, graficamente, per l’impatto visivo.
Quanto può influire la copertina nella scelta di un libro?